
Quest’anno oramai è andato. Il tempo passa, non si ferma. Siamo noi che dovremmo riflettere su come impiegarlo meglio, eppure non facciamo sempre quello che è meglio per noi stessi. Viviamo in una società in cui i condizionamenti sono sempre presenti e forti. Rischiamo di essere emarginati se non ci orientiamo al pensiero comune, ma anche quando pensiamo tutti nello stesso modo finiamo per emarginarci, appiattendoci e rendendo inutile la nostra esistenza.
Alla fine mi sono arreso, ho smesso di desiderare, di pianificare il futuro. “Lentamente muore”, la poesia di Martha Medeiros (erroneamente attribuita a Pablo Neruda) lo dice chiaramente. Chi diventa schiavo dell’abitudine e ripete sempre gli stessi percorsi.
Cerco di crearmi un futuro, una piccola goccia di futuro, ma troppe cose mi contrastano, il lavoro, le aspettative, le persone che non ascoltano mai quello che dici. Non riesci a ritagliarti del tempo per te stesso al punto che arrivi negli ultimi giorni dell’anno e noti tutta la stanchezza che le situazioni di tutto l’anno ti hanno buttato addosso e che ancora continuano, senza riuscire nemmeno più a spingersi qualche giorno fuori dagli schemi, partendo e lasciandosi tutto alle spalle.
L’anno è stato molto pesante, ci sono stati continui abusi, sprechi, situazioni spiacevoli. Tante. Troppe. Ho cercato di capire, senza riuscire, senza avere quell’energia che mi ritrovavo negli anni precedenti. Non che non abbia più progetti, ma mancano gli incentivi, la speranza.
Se non si cambia direzione, la cosa non può che venire fuori anche peggio. Il non sentirsi realizzati, e venire abusati di continuo, spinge a non riuscire nemmeno a pensare ai propri desideri, alle proprie piccole gioie, si soffoca tutto fino a soffocare la propria voce interiore, la quale capisce bene dove stiamo andando a sbattere.
Quando vi ponete una domanda, rispondetevi, non rimandate, accettate il cambiamento e non lasciatevi vincere, non rimandate “perché c’è tempo”, perché altrimenti sarà la fine. Realizzare progetti, giocare coi propri figli, aiutarli a diventare forti e amarli potrà essere difficile, ma forse è l’unica vera soddisfazione che si ha nella vita.
Non lo so il futuro cosa mi riserverà, ma spero che il vostro sia luminoso, magnifico e reale.
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