Perché l’Europa sembra una colonia americana?

Photo by Sebastian Voortman.

In questi tempi strani, dove ognuno ha un’opinione diversa su tutto, in tempi in cui esprimere la propria opinione è molto molto pericoloso, io mi chiedo dove accidenti siamo andati a finire.

L’unica cosa, senza dover scrivere pagine e pagine di riflessione, è che siamo diventati (tutti i paesi della comunità europea) ancora più colonia degli Stati Uniti d’America, la quale ci ha imposto una sorta di “pizzo”, come quello che impongono le bande criminali ai negozianti delle varie zone di una città se non vogliono ritrovarsi la vetrina sfondata o il negozio che prende fuoco o i propri cari minacciati e/o uccisi. Sì, perché questo è stato “l’accordo preso (imposto da) con gli Stati Uniti”.

A condizione di solo un 15% di dazi dobbiamo comprare un quantitativo spropositato di armi. Ma per caso dobbiamo entrare in guerra con qualche nazione e non lo sappiamo? È in arrivo una terza guerra mondiale?

L’altra condizione è quella di comprare petrolio/gas dagli Stati Uniti, i quali ricavano il prodotto da materiali fossili, il che vuol dire che si produce ancora più inquinamento e si depreda il Pianeta, ormai depredato senza più sosta. Nessuna soluzione per l’uso di energie rinnovabili. Zero spaccato.

Se pensiamo che il presidente degli Stati Uniti ha di recente chiuso 11 programmi nella NASA per il controllo delle emissioni di CO2 su tutto il pianeta la dice chiara su cosa è cosa pensa questa persona. Il problema, però sono le persone che lo hanno eletto, forse anche perché l’alternativa, come in Italia, non era molto credibile/degna di fiducia. Oramai va tutto come deve andare.

E se l’UE non avesse accettato il ricatto i dazi sarebbero saliti ancora di più e i mercati sarebbero crollati, tutti con le pezze al culo, volente o nolente. Alla fine va sempre tutto come deve andare. Nessuno decide nulla. D’altra parte, la colonia non può lamentarsi del colonizzatore, a meno di non cacciarlo, ma questo nemmeno è previsto.

Chiudere i ponti con gli Stati Uniti è impossibile. Smettere di comprare la Coca-Cola, per esempio. E miliardi di persone continuano ad avere account su ex-Twitter, su Facebook, su Instagram, su WhatsApp, su Apple, su Amazon, su Google. Ci sono anche valide alternative, ma la gente ormai è arrivata alla resa, è assuefatta. Un po’ per strafottenza, un po’ per ignoranza.

“Ma che me ne frega, tanto ce l’hanno tutti un account su WhatsApp”.

Di recente una persona a cui dissi di smettere di usare WhatsApp mi disse: “E come comunichiamo, coi segnali di fumo?”. Ecco. Sono stato bravo non mi sono permesso di dire: “Ah, quindi la bocciatura di fine dell’ultimo anno delle superiori era meritata, ciò che non è stato meritato è la promozione l’anno successivo”, ma siamo pur sempre in un paese la cui cultura media è molto bassa. Non gli si può nemmeno negare l’ignoranza (ovvero la non conoscenza) di strumenti come Signal o Matrix. Per quanto la persona in questione, in teoria, sarebbe un informatico. Ecco perché l’opinione, nel 2025, sarebbe meglio tenerla per sé. Ci hanno abituato già nel 2020 a non poter più esprimere un’opinione contraria a quella della massa. Di questo passo, prima o poi, diventerà reato avere un’opinione diversa da quella della massa.

Nel Regno Unito già è così. Vengono arrestate persone e messe dentro perché etichettate come terroriste solo perché sono contrarie alla morte di bambini innocenti nella Striscia di Gaza (qui uno dei tanti articoli). Abbiamo letto tutti di bambini in fila per un sorso d’acqua o un pezzo di pane uccisi dai missili israeliani. E gli aiuti della Croce Rossa? Anche quelli sono stati attaccati dagli israeliani, impedite azioni umanitarie. Chi vuole chiudere gli occhi dice che gli israeliani sono nella totale legittimità, ma sono passati dalla ragione al torto, e pure pesante, in uno schiocco di dita.

E chi, nel Regno Unito, è contrario al fatto che Israele commetta un genocidio, chi non vuole più vedere bambini e persone morire sotto le bombe non è una persona con un senso di umanità ma un terrorista, e come tale viene incriminato e rinchiuso, nel Regno Unito. Oramai possiamo dire addio alle nostre convinzioni personali e alla nostra sensibilità. Siamo governati, in generale, da perfetti incapaci che hanno un unico scopo: fare affari e preparare guerre e ammettere genocidi.

Di recente, invece, la Francia ha accettato il fatto che la Palestina sia uno stato che merita indipendenza da Israele, insieme ad altri 148 paesi. Nell’elenco c’è anche la Spagna, ma non l’Italia. Chiaramente il presidente degli USA ha sfanculato quello della Francia. Un vero signore, no? D’altra parte pensa una cosa e 10 minuti dopo non vale più e dopo altri 10 minuti non valgono più nessuna delle due precedenti. Non vi ricorda un politico italiano ben preciso? Pensateci. Certo, sono tutti con questo vizio, ma ce n’era uno che li batteva tutti, su questa cosa, o forse erano due.

Il tal presidente USA ha detto: “Questi europei vogliono tutti fare accordi con me. Ora mi devono solo baciare il culo”. E non lo disse in una stanza al chiuso tra amici, ma in mondovisione.

Il tal presidente disse anche che l’Ucraina doveva smettere di invadere la Russia. Per cui oggi chiunque ai vertici del potere può fare e dire qualsiasi cosa gli pare. Il problema è se la stessa cosa la diciamo o facciamo noi: ci rinchiudono in un manicomio criminale e buttano la chiave.

Non volevo scrivere questo articolo, per l’appunto. Ma oramai era da troppo tempo che meditavo su certe questioni.

Io sono e resto un pacifista e non mi piace offendere nessuno, ma vedo troppo un brutto vento in giro nel mondo.

Immagino, però, che ammettere che la Palestina sia uno stato indipendente potrebbe creare un precedente. Se domani mattina una parte di uno stato (europeo o statunitense) volesse l’indipendenza poi che si fa? E se tutti ammettono che la Palestina deve essere lasciato in pace da Israele e Israele non lo fa poi che si fa? Si lancia qualche bomba atomica qui e lì?

Vi ricordate tutti i morti dopo che in Spagna fu fatto un referendum per l’indipendenza dalla Spagna di una parte della nazione? Si scatenò una guerra contro quelli che volevano l’indipendenza.

Alla fine dove si nasce o si sceglie di vivere fa quasi poca differenza. L’importante e non dire ciò che non si vuole permettere di dire, a meno di non accettarne le conseguenze. Oramai il Regno Unito, per esempio, è diventato proprio l’esempio di una non tanto democrazia, tanto quanto gli Stati Uniti che sono abituati a esportare la democrazia a suon di bombe. Democrazia finché fai esattamente ciò che devi fare e fintantoché ti fai controllare on-line.

Infatti è entrato anche in vigore la legge che prevede l’autenticazione tramite documento di identità per accedere ad app di incontri e siti vari. [Vedere qui per un riferimento]. Serve per proteggere i minori. L’idea pare quasi buona. Peccato che i siti presenti nella lista dei siti non accessibili si servono di servizi di terze parti per autenticare l’utente, e quindi accertarsi che sia maggiorenne. E questi siti di autenticazione hanno delle privacy policy ridicole, che mettono a rischio chi li usa, ragion per cui invece di proteggere i minori li mettono ancora più a rischio. Sistemi facilmente hackerabili che porteranno al social engineering, ovvero al furto di identità come se fosse acqua fresca. Questo sempre perché chi pensa e legifera di tecnologia ne capisce quando un topo si intende di fissione nucleare.

E poi ci sono masse di genitori che mettono le foto on-line dei loro pargoli già in fasce.

Stesso problema si ha, sempre nel Regno Unito, con le eVISA, le carte elettroniche VISA per lavorare e vivere nel Regno Unito. Un hackeraggio o un malfunzionamento del sito impedirà a un lavoratore non britannico di continuare a lavorare e vivere nel Regno Unito perche magari un record di una base dati è stato alterato o per errore del programma o perché qualcuno lo ha “bucato”, termine tecnico che si riferisce a una intrusione da parte di qualche malintenzionato.

Ergo, George Orwell ha visto molto lontano con 1984. Ragion per cui l’andare a lavorare nel Regno Unito è una idea che è stata messa da parte in maniera definitiva.

Che poi non completa democrazia non vuol dire dittatura, però insomma. Consideriamo le sfumature di colore e la percentuale di intensità della cosa.

La democrazia ci sta fintantoché nessun cittadino si mette a pensare al bene di qualcun altro. Altrimenti le armi come si vendono? Parlo sempre a nome dei cittadini che non sono criminali, ma gente per bene che non ha alcuna intenzione di arrecare danno al prossimo.

I russi non vogliono nessuna pace, ma conquistare certe nazioni. Un po’ come se un giorno l’Italia si svegliasse e dicesse: “Durante l’antico impero romano noi avevamo conquistato quasi tutta l’Europa. Sapete cosa c’è di nuovo? Da domattina noi ce la riprendiamo”. Capite il livello di follia che spinge le guerre? E intanto come fermi le invasioni illegittime senza lanciare bombe sull’invasore? Tra l’altro l’invasore ha i suoi amici che appena tanto così si sbaglia qualcosa il Pianeta intero va a finire a puttane.

Questo articolo meriterebbe approfondimenti in varie parti, lo so, ma il concetto credo sia passato lo stesso. Nessuno è vero artefice del proprio destino al 100%, tranne quando si è in un romanzo. Be’, forse nemmeno in quel caso, affinché la sospensione dell’incredulità resti valida per tutta la durata della narrazione.

Essere persone normali che si informano e pensano è un serio problema e, tra l’altro, il problema sono anche le fonti delle informazioni. È tutto un grandissimo caos, ecco perché alcuni si fanno in quattro solo per la propria squadra di calcio. Ucciderebbero tutti pur di vincere uno scudetto, per il resto: “Ma chi se ne fotte?”. E, a ben pensarci, per quanto triste, è anche un modo di tutelarsi, oggi come oggi.


Scopri di più da Giochi di parole... con le parole

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento