Il bisogno di approvazione

Photo by Johannes Plenio

Da un po’ di tempo a questa parte mi sono reso conto che non tutti sono sempre soddisfatti di se stessi, di ciò che fanno, della visione che hanno del futuro. Tanti sembrano rassegnati e muoiono lentamente ripetendo ogni giorno le stesse azioni che non apportano migliorie alla propria vita. Ci si trova rinchiusi in bolle di sapone che possono esplodere con un leggero soffio di vento.

Qualcuno, invece, fa tanto per tutti quelli che non fanno nulla o che sono costretti a subire il comportamento degli altri, perché gli altri hanno potere, perché gli altri sono furbi, ci ricattano e sottomettono psicologicamente, conoscendo i nostri punti deboli, sanno dove andare a infilare il pugnale per vederci sanguinare.

Eppure ciascuno di noi vorrebbe contare qualcosa, andare a dormire la sera soddisfatto. Essere ancora più soddisfatto il giorno dopo, e quello dopo ancora. Ciascuno di noi vorrebbe la possibilità di bramare un viaggio, e di fare questo viaggio, magari con un biglietto di sola andata accompagnando un sogno folle, una ripartenza reale, e senza doversi sentire in colpa.

Ho spesso immaginato un romanzo che inizia così. Con tre protagonisti che si sono rotti le scatole di dover sempre sentirsi sottomessi, di alzarsi la mattina ed essere invasi dai problemi, da quelli persino inesistenti che creano gli altri, gli incompetenti che invece, a starli a sentire, affrontano grandi sfide.

Aggiungiamo che, a volte, o magari spesso, la fiducia in se stessi è scarsa, molto scarsa, e loro, col loro modo di fare, te la fanno percepire del tutto inesistente.

Si finisce, quindi, per essere bloccati. L’essere umano, chi più chi meno, ha un disperato bisogno d’approvazione, e questo bisogno di approvazione si può manifestare in varie forme. Alcune anche gravi, che portano a conseguenze molto gravi, gravissime. Si può per esempio sentire dire, dall’uomo più potente della Terra, che è stata l’Ucraina a invadere la Russia, ben sapendo che, in realtà, la verità è esattamente sul versante contrario. Tra l’altro è lo stesso personaggio che disse che per guarire dal Covid bastava bere la candeggiuna!

In questo caso, forse, non parlerei proprio di bisogno di approvazione, ma di follia. Eppure, magari, le persone che non hanno mai ricevuto affetto o attenzioni in vita loro, nemmeno per cinque minuti, finiscono per fare di tutto per ricoprire ruoli di potere e per comandare, perché, conoscerete la famosa frase: comandare più che fottere!

Si prova più piacere a dare ordini, a sottomettere, che a fare sesso. E allora uno apre gli occhi la mattina e decide di sterminare una nazione perché si è svegliato più storto del solito quella precisa mattina. Oltre a non sentire e ha non avere alcuna necessità di spiegare al mondo intero perché lo vuole fare, perché vuole distruggere vite umane se non per dimostrare che ha il pene grosso. Una persona così non ha alcuna empatia per gli esseri umani, non gli interessa altro che vedere abbattuti ospedali, case, centrali elettriche e idriche, sterminare il mondo, veder morire gli altri, perché comandare è meglio di fottere. Per lui, neonati, bambini, ragazzi, uomini, donne possono pure buttare il sangue perché, in tutta la propria esistenza, non ha mai ricevuto affetto. Ha desiderato per tutta la vita approvazione e, ora, dell’approvazione non gli interessa più nulla. Vuole solo delirare e spazzare via l’Ucraina.

Il bisogno di approvazione è qualcosa che appartiene di certo ai bambini, almeno quelli piccoli, agli adolescenti che si sentono soli e non compresi. Poi, magari, è chiaro, che esistono pure genitori capaci di trasmettere affetto, principi e sicurezza ai propri figli sin da quando sono dei pargoli, portando a farli diventare bambini felici, equilibrati, altruisti e, quindi, uomini e donne che avranno accanto persone speciali che li ameranno. Saranno persone circondate di affetto, e magari potranno anche fare del bene, tanto bene, e non di certo minacciare, per esempio, di spegnere il proprio sistema satellitare per far soccombere un popolo stuprato e violentato da folli aggressori che dicono che non sono stati loro a iniziare il conflitto.

I malati di mente non hanno bisogno di approvazione, almeno non più, anzi hanno il complesso del delirio di onnipotenza. Sono dei dementi che hanno un potere pericoloso. Passerebbero sul cadavere dell’umanità senza battere ciglio, e si ritrovano a essere loro i veri uomini più potenti del mondo.

Il bisogno di approvazione non è solo una cosa del bambino o dell’adolescente, ma si manifesta anche in momenti in cui la soddisfazione per quello che si fa non arriva da nessuno e da nessuna parte. Vengono dati solo ordini da eseguire e basta. Non ricevi parole di stima, di affetto, ma solo critiche velate, o meno velate.

Hai fatto male? Ecco gli insulti. Hai fatto bene? Il silenzio. Mai una parola di apprezzamento, un grazie. Il nulla. Certo, perché NON sei in un episodio della serie televisiva “Il colore delle magnolie”, sei nel mondo reale del 2025 dove il terrore per il collasso mondiale è sempre dietro all’angolo e, in più, ti ritrovi in situazioni così di merda che di notte ti manca il respiro e ti risvegli urlando o ci pensa un terremoto di magnitudo 4.4 unito a un altro di magnitudo 3.9 per una durata di circa 40 secondi a farti risvegliare dal sonno di notte all’1:32. E urli lo stesso, hai paura che il pavimento si spacchi e tu finisca per strada.

E stai pur certo che, se accade, il Comune o lo Stato non se ne fotteranno proprio di te. Dovrai continuare a pagare acqua, luce, gas, telefono e magari pure il mutuo, se per caso non hai più la casa.

Bisogno di approvazione. Ne soffriamo, noi scrittori?

Questa domanda troverà risposta nel prossimo articolo, sempre qui su questo blog.


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