Fumetti, ricordi e graphic novel

Le mie letture per qualche giorno di sano relax

L’estate, e in particolare il mese di agosto, mi porta sempre alla mente vecchi ricordi e di quanto fossi legato alle avventure di Paperino attraverso anche storie speciali come Le Paperolimpiadi, La spada di ghiaccio (se non ricordo male un omaggio a La spada nella roccia), le storie a bivi e Paperinik, che adoravo.

Da ragazzino aspettavo ogni settimana l’uscita di Topolino e correvo presso l’edicola del paesino in cui andavo in vacanza coi miei genitori, oppure mi fermavo all’edicola presso il lido dove andavamo al mare e poi sotto l’ombrellone mi immergevo in questo storie davvero ben disegnate, ideate, semplici ed efficaci.

E dopo i fumetti il mio primo libro a 16 anni. La raccolta di quattro novelle Stagioni diverse di Stephen Edwin King.

E, dopo tanti anni, ho una voglia matta di tornare bambino, di riprendere le letture dei fumetti dei paperi e, infatti, è da qualche settimana che ho comprato vari fumetti di Panini Comics proprio nelle edicole della mia città.

Ne ho presi, prima ancora, anche altri, di Bao Edizioni, una casa editrice che si occupa di “Graphic Novel”, i quali sono romanzi ma in forma grafica, disegnata. Fumetto sembra quasi una parola che deprezza il lavoro di un romanzo disegnato in cui esiste una storia elaborata, in cui ci sono personaggi e tantissimi dialoghi, solo dialoghi, tantissime tavole disegnate ricche di colori e dettagli. Ancora non li ho letti, non sono storie di paperi e non sono in alcun modo legate al mondo dei paperi, ma come tutti i libri che copro, finisco sempre per leggere gli ultimi arrivati sul mio comodino.

Tornare bambini a volte serve, anche se, voglio dire, dove sta scritto che un adulto non possa leggere i fumetti di Paperino e zio Paperone? Soprattuto in questo brutto periodo.


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