Benvenuta primavera

Photo by Hrvoje Abraham Milićević

Come succede ogni anno, anche stavolta ho dimenticato l’arrivo della primavera di venerdì scorso. Il 21 marzo è una data molto importante in due miei romanzi, “Le parole confondono”, il primo da cui la serie prende il nome, e il settimo, ovvero “Quel minuto prima di te”, che si conclude proprio nel giorno 21 marzo, nello specifico 21 marzo 2019.

Nel primo romanzo la data rappresenta un giorno molto difficile per il protagonista, Andrea Marini, mentre nel settimo è l’esatto contrario, è un momento di gioia per tutti i personaggi, i quali festeggiano l’arrivo della nuova stagione sulla collinetta di Primrose Hill a Londra.

In generale, la primavera può ispirare anche le nostre vite, il cambio di temperatura, il desiderio di qualcosa di nuovo. Sono stato a Londra il 21 marzo del 2022 e del 2023. Nel primo caso ricordo una bellissima giornata proprio a Primrose Hill, piena di sole con tante persone a goderne e fare picnic, nel 2023 pessima annata. Pioggia e cielo nuvoloso per tutto il tempo che sono stato lì, credendo di festeggiare l’ingresso della primavera. Il 2023 avrebbe dovuto essere l’anno del mio cambiamento, non lo dimenticherò mai, ma sono passati 2 anni da allora e le cose non sono andate esattamente come avevo sperato.

Diciamo che le condizioni di partenza non erano promettenti, e soprattutto non erano molto chiare. Dopo 18 mesi, c’è statoi un altro falso accenno di cambiamento, in cui però non ho mai sperato, avendo capito bene dagli eventi del 21 marzo 2023 come si sarebbe potuta evolvere tutta la storia, e infatti ci ho preso.

Gli inglesi sono precisi. Se gli chiedi se le mele nel cesto sono finite ti diranno che le mele non sono finite anche se ne resta una sola . Metti caso che vivi con un inglese in casa e devi fare la spesa e lo hai chiamato per capire se comprarle o meno, hai posto la domanda sbagliata. Di loro iniziativa non ti diranno mai che essendocene una sola vanno comprate. Perché non hai chiesto se per caso andassero comprate, non hai chiesto quante ne erano rimaste: hai domandato se ce n’erano, quindi diciamo che sono irremovibili, a volte poco pratici e prevedibili come un bicchiere d’acqua.

Come per il momento in cui si termina un romanzo non bisogna emozionarsi troppo e pensare che venderà in quantità industriali, soprattutto se fosse il primo romanzo portato a termine oggi, nel 2025, così non bisogna farsi i film in testa su una “possibile” proposta di cambiamento della propria vita. La vita la si cambia se ci si mette sotto e si spara in tutte le direzioni, in modo mirato.

Comunque, ispirato dall’idea di Stefano Castelvetri, il quale nell’ultimo articolo ha proposto un racconto di fantascienza, sto pensando anche io di scriverne uno per il blog.

Non che questo esperimento di pubblicare quotidianamente mi abbia dato molta carica. In realtà mi ha sottratto tutto il tempo alla scrittura dell’ottavo volume de “Le parole confondono”.

E poi ci sono sempre questi maledetti ladri del web come Facebook, Microsoft, Apple, Amazon, ecc… che per allenare i loro modelli di IA vanno scaricando ogni mio post.

Vedremo.

Ah, buona primavera!


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