Ho conosciuto per caso l’autore su Mastodon credo parlando proprio di videogiochi, di avventure grafiche. È stato un attimo comprare il suo libro. Ho iniziato a leggerlo in pausa pranzo, incuriosito dall’argomento e non sono riuscito più a staccarmici.

L’autore ha svolto un lavoro in modo egregio, si nota che ha fatto molta ricerca e ha ordinato per bene i temi, approfondendoli. Ha messo in pista un argomento che politica e media trattano con tanta superficialità. Politici e giornalisti si fermano solo agli effetti dannosi dovuti all’abuso o a quanto ha venduto, e mai addentrandosi nelle argomentazioni trattate dall’autore.

Il videogioco, come tutte le cose, è una attività piacevole, è solo l’abuso ripetuto che fa male. Il videogioco è arte, è passione, è creato da gruppo di persone che ne curano ambientazione, grafica, dialoghi, doppiaggio, traduzione, storia. Non è giusto metterlo al bando senza argomentare. Mentre negli altri paesi esistono aziende che del videogioco ne hanno fatto il proprio lavoro quotidiano, in Italia ancora no. Non è stato considerato affatto, sempre perché non si capisce cosa sia in realtà.

Nel tempo è cambiato, le console sono cambiate, poi ci sono state le piattaforme on-line, il pubblico stesso è stato diverso nel tempo. Interessanti le interviste fatte a chi ha sempre amato il videogioco e, magari, ha visto questa passione addirittura essere trasmessa dai genitori.

Spero di non aver rivelato troppo, ma consiglio il libro a tutti. Appassionati di videogiochi o semplici curiosi, che dovrebbero approfondire, invece di bandire qualcosa che, a ogni età, può essere un buon metodo per svagare e, al tempo stesso, allenare la mente.

Potete trovare il libro in edizione cartacea su Amazon. Copertina adorabile, inclusi anche dei disegni molto belli all’interno dello stesso.