Stima confermata per l’autore

foto copertina: © Pavel Losevsky | Dreamstime.com – Surprised Teenager Boy Against Sea, Half Of Face Photo

Nonostante non sia un’amante del genere, ho deciso di leggere “Joe è tra noi” perché l’opera precedente dello stesso autore (“Le parole confondono”) mi era particolarmente piaciuta.

Il fatto che in questo libro la fantascienza non contempli la presenza di navicelle spaziali né quella di strane creature, mi ha fatto tirare un bel sospiro di sollievo e mi ha ben disposta verso la lettura. Infatti qui la storia è solo ambientata nel futuro, in una realtà portata avanti di parecchi secoli rispetto al nostro, dove usare il pliabook (tablet costituito da un foglio di carta che si arrotola) o viaggiare nei treni trasparenti, sospesi nel vuoto, è cosa ordinaria.

In questo mondo muove i suoi passi Joe, un ragazzo apparentemente timido e introverso che vive la sua adolescenza in preda a paure e debolezze che lui, talvolta, non riesce a spiegarsi. L’unica persona in grado di capire la sua “stranezza” è il compagno di banco,Will, legato a lui da un sincero affetto, grazie al quale è portato a giustificare il comportamento spesso ambiguo dell’amico.

Non è Joe a nascondere un segreto, eppure quella voce che rimbomba nella sua testa, “ti prego, Joe, aiutami, non lasciarmi morire”, sembra avere un ruolo fondamentale nella sua vita come nel lento dipanarsi della storia fra incontri cruciali, spiacevoli scoperte e sconvolgenti verità.

L’autore tesse una trama convincente e la storia è frutto di una fertile immaginazione che ho molto apprezzato.

Particolarmente riusciti i riferimenti alla realtà, come le sperimentazioni effettuate nel nostro ventunesimo secolo, che adesso sembrano progetti chimerici, ma chissà, in un futuro lontanissimo, potrebbero costituire la normalità.

Anche in questa diversa prova narrativa confermo, perciò, la mia stima per la scrittura di Giovanni Venturi.

Marina Guarneri

“Joe è tra noi” è in offerta su Google Play Libri dal 31 luglio al 7 agosto


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