“Storie di scrittori” e “Nazioni immaginarie” di Ariano Geta

“Storie di scrittori”di Ariano Geta

A volte il desiderio di lettura si sposa con la voglia di leggere scrittori nuovi – magari bravi anche se poco o per nulla conosciuti – e avere poco tempo a disposizione. Ed è qui che entrano in gioco i racconti di Ariano Geta, il quale è molto bravo nella tecnica narrativa e nelle idee che si ritrovano nei suoi testi.

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“Camere separate”, di Pier Vittorio Tondelli

“Camere separate”, di Pier Vittorio Tondelli

“Camere separate è forse un adagio condotto sull’interiorità e sul rinvenimento delle motivazioni profonde – per il protagonista dell’amare e dello scrivere. Il primo romanzo che ho scritto dopo il compimento del trentesimo anno. Come scrive Ingeborg Bachmann: ‘Quando un uomo si avvicina al suo trentesimo anno di età, nessuno smette di dire che è giovane. Ma lui, per quanto non riesca a scoprire in se stesso nessun cambiamento, diventa insicuro; ha l’impressione che non gli si addica più definirsi giovane. Sprofonda e sprofonda.'”

Ho comprato questo libro dopo aver sentito tanto parlare della prosa di Tondelli, ma il genere non lo sentivo mio, eppure se non leggi un libro non puoi sapere se ti piacerà o meno.

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Borgen – Il potere

È una serie televisiva danese molto ben fatta, che racconta la storia di Birgitte Nyborg, una donna straordinaria che cambierà le sorti della politica danese ritrovandosi improvvisamente a essere eletta come primo ministro. È disponibile sulla piattaforma di streaming Netflix.

Benché penserete che non abbiate voglia di guardare una serie sulla politica e men che meno quella danese di cui non sapete nulla, gli episodi ci spingono in una realtà quotidiana in cui ci sono uomini e donne reali, ci sono relazioni, paure, c’è azione. Ogni puntata finisce con un cliffhanger, ovvero ti chiedi: “E ora che succederà? Devo saperlo”. Adoro soprattutto la protagonista, Birgitte, interpretata dalla bravissima Sidse Babett Knudsen, che risulta di temperamento forte, unico, non è un normale primo ministro, è il Primo Ministro che tutti vorremmo avere perché è concreta, non racconta fandonie, è pratica, vulcanica e, soprattutto, ha una morale, le sta davvero a cuore il bene dei suoi cittadini, non come accade nella realtà. Non so quanto di fiction ci sia, ma la serie è ben fatta. Tratta argomenti anche ostici.

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“Un giorno, sempre”: una nuova recensione

Immagine: © Artofphoto | Dreamstime.com
Artwork: © Giovanni Venturi | giovanniventuri.com

Il primo novembre scorso ho pubblicato il mio nuovo romanzo: Un giorno, sempre.

L’estate a Napoli è la stagione delle stagioni: giunge sempre prima, le giornate diventano ricche di colori, di luce, di sogni e di sorprese. È in un giorno troppo caldo di maggio che Gianluca incontra Francesco; non si vedono da quattro anni ma lui ricorda bene il periodo in cui l’amico lo ha aiutato.

Tornano le forti sensazioni di allora, e i sentimenti d’amore per Francesco, quelli che ha sempre represso, riprendono a invadergli il cuore. È spaventato come lo era allora: non vuole permettere al dolore di riemergere, e non può perdere la preziosa amicizia ritrovata dopo così tanto, perché l’emozione che Gianluca credeva sopita torna ancora una volta a chiedere attenzione, un’attenzione che stavolta dovrà essere assoluta.

Quarto volume della serie “Le parole confondono”, può leggersi come romanzo a sé stante, anche se si consiglia la lettura di “Un giorno, sempre” dopo “Le parole confondono”, “Certe incertezze” e “I motivi segreti dell’amore”.

Giunse una nuova recensione.

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“Un giorno, sempre”: una recensione

Immagine: © Artofphoto | Dreamstime.com
Artwork: © Giovanni Venturi | giovanniventuri.com

Il primo novembre scorso ho pubblicato il mio nuovo romanzo: Un giorno, sempre.

L’estate a Napoli è la stagione delle stagioni: giunge sempre prima, le giornate diventano ricche di colori, di luce, di sogni e di sorprese. È in un giorno troppo caldo di maggio che Gianluca incontra Francesco; non si vedono da quattro anni ma lui ricorda bene il periodo in cui l’amico lo ha aiutato.

Tornano le forti sensazioni di allora, e i sentimenti d’amore per Francesco, quelli che ha sempre represso, riprendono a invadergli il cuore. È spaventato come lo era allora: non vuole permettere al dolore di riemergere, e non può perdere la preziosa amicizia ritrovata dopo così tanto, perché l’emozione che Gianluca credeva sopita torna ancora una volta a chiedere attenzione, un’attenzione che stavolta dovrà essere assoluta.

Quarto volume della serie “Le parole confondono”, può leggersi come romanzo a sé stante, anche se si consiglia la lettura di “Un giorno, sempre” dopo “Le parole confondono”, “Certe incertezze” e “I motivi segreti dell’amore”.

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“Le stelle si spengono” di Mirko Lamonaca

Una storia che spacca, una storia che prende e coinvolge oltre ogni misura. Mi è capitato raramente che un libro abbia avuto questo effetto su di me. È successo per “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti, per “Qualcosa c’inventeremo” e “La regola dei pesci” di Giorgio Scianna e ora per “Le stelle si spengono” di Mirko Lamonaca. Tutte tematiche adolescenziali ben trattate.

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“Il colore delle nuvole basse” di Mirko Lamonaca

In questo romanzo si parla di perdita. Il giovane Cédric, di appena sedici anni, ha perso il nonno, la nonna e il papà e il fratello sono andati via. Gli resta la sua bella cittadina, il suo migliore amico Thierry e il suo fratellino Antonie, un bambino di sei anni che si fa voler bene.

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