
Chi mi seguiva sull’ex Twitter avrà notato che non mi ha più nei contatti. Tranquilli, non ho bloccato nessuno e nemmeno vi ho rimosso, ho semplicemente cancellato il mio storico account Twitter. Tutti gli account che avevo registrato su quella piattaforma.
Oramai è anche sbagliato chiamare Twitter come Twitter. È stato battezzato da tempo come X. Immaginate quanto sia utile chiamare X un sito dove venivano visualizzate pubblicità che erano indirizzate a voi perché conoscevano bene i vostri gusti in quanto tracciati tutto il tempo che si è connessi. X. E Y e Z?
X è una consonante che richiama il concetto di genericità, è usata nelle equazioni per indicare l’incognita:
5 (x – 1) = 20
Risolvi l’equazione e scopri che la x moltiplicata per 5, dopo aver sottratto prima 1 dalla stessa, è uguale a 20 solo quando x è pari a 5. Cinque meno uno fa quattro. Quattro per cinque fa venti, quindi il risultato dell’equazione di primo grado di cui sopra è:
x = 5.
Come si possa affibbiare X al nome di una app, di un presunto social network è veramente qualcosa di magico e misterioso. Una ricerca è così generica che non è detto che si arrivi a ex Twitter.
Mi sono cancellato da X perché è l’algoritmo che determina chi vedrà il tuo messaggio pubblico, quindi nessuno, visto che lo usavo sempre di meno, nessuno interagiva più quella rara volta che mi ricordavo di averlo e lo usavo. Era qualcosa di inutile. I continui cambi di nome, il dover pagare per affermare che sì sei tu, e far pesare ciò che scrivi e permettere di raggiungere altri utenti. Ora la diceria che in Europa sarà oscurato. Onestamente non mi manca. Avevo conosciuto una lettrice che si era appassionata alla serie, poi ci siamo persi (già da diversi anni) e quindi via. Cancelliamo. Che poi è chiaro che loro di X non cancellano nulla.
Si sviluppano ogni giorno tecnologie che servono per memorizzare un numero sempre crescente di dati. Ricordo ancora quando un disco rigido da 20 megabyte era un sogno proibito e costava bei soldi. Sì, 20 megabyte e non 20 gigabyte o 20 terabyte, anche perché all’epoca si era ben lontani da dimensioni del genere per il pubblico dei PC domestici.
Il prossimo sito da cui cancellarmi è Facebook. Una accozzaglia di spyware e pubblicità.
L’unico social network che voglio usare, e nemmeno così spesso, è Mastodon. Al momento sono lì con il mio account. Resto su Mastodon e resto sul mio blog.
Come scrittore dovrei, però, farmi account su tutti i social e video social del pianeta, vero? No, grazie. Mi è sempre caro l’esempio di Elena Ferrante. Anonima e letta da tanti. Anche a distanza di diversi anni dalle sue pubblicazioni principali. E, chiaramente, non mi paragono a lei e a nessun altro scrittore o scrittrice. Però dai, anonimo totale, niente social, e ti leggono in tanti. Lo so che c’è una macchina da guerra di marketing dietro, ora la serie televisiva che richiama altri lettori. Non diventi Elena Ferrante in pochi colpi di clic, mi sembra ovvio.
Voi siete ancora o siete mai stati su X? Lo usate?
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Anche noi ci siamo tolti da Twitter quando ancora si chiamava così, non appena l’ha acquisito Elon Musk.
Per carità non siamo contrari alla tecnologia (se no non saremmo qui col blog!) ma siamo contrari a un certo tipo di approccio alla stessa: appena ha acquisito la piattaforma infatti, Musk e chi per lui hanno pensato bene di licenziare tutto il gruppo di lavoro che nella piattaforma si occupava di accessibilità digitale.
Ossia, chi si accertava che tale piattaforma non avesse barriere “architettoniche” a danni delle persone con disabilità ed essendo tra noi due autori del Mondo Positivo una persona priva della vista, rimanere su Twitter avrebbe significato come stare sdraiati su un divano sapendo che stava lentamente prendendo fuoco.
Tanto per non citare che Musk e soci sono politicamente di estrema destra e noi siamo un autore gay e l’altra con disabilità, secondo te? Andare nella tana delle belve con le nostre mani? Il suo algoritmo fra l’altro inizia a spingere gli odiatori, e Musk ha già dichiarato di voler togliere agli utilizzatori la possibilità di bloccare i profili. Perciò, se c’è un odiatore praticamente te lo tieni!
Chiudere in Europa? Vedi? Piuttosto di rispettare determinate regole stringenti in materia di diritti, accessibilità, riservatezza… Preferisce andarsene perché quella è la sua visione del mondo! L’unica possibile secondo lui.
Su certe cose pure sarà stato uno che “ci ha visto lungo” ma noi abbiamo l’impressione che sia uno di quei personaggi a cui soldi e potere, legati indubbiamente a una grande intelligenza, gli abbiano fatto perdere di vista l’umanità.
Anche il discorso di chiamarlo “x” alla fine è come se lo chiamassi “niente”. Anzi no. “Contenitore”. Per indicare qualcosa di vuoto, da riempire con quello che vuoi; e a noi spaventa l’idea che questo abbia in mente di creare “un’app che fa tutto”, ovviamente a pagamento; ora sta lavorando per rendere a pagamento anche la possibilità di scrivere post, ma ti pare?
Noi siamo su Mastodon.uno col nome @ilmondopositivo e su facebook lo stesso, ma per quanto mastodon sia decentralizzato, troviamo anche quello un po’ caotico allora (almeno in lettura) non riusciamo a partecipare come vorremmo perché perdiamo un fracco di tempo!
Abbiamo pochi follower, e al momento ci va bene così perché ci permette di instaurare un rapporto con loro, è per questo che non ci piace quando, per candidarsi a iniziative come un premio sulla scrittura o anche il diversity awards, per essere un creator digitale a loro non interessa il lavoro che fai, l’energia impiegata, i sacrifici… Loro gli importa che tu nei social abbia almeno 50 mila follower.
Senza sapere che poi, volendo, quelli te li puoi anche comprare.
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E poi c’è il discorso che Twitter come Facebook ti traccia e ti riempie di pubblicità. Con Firefox e i plugin di AdBlock vari ne blocchi parte, ma con l’app no. Quella di facebook l’ho disinstallata da ogni dispositivo perché in effetti l’ha fatta fuori del vaso spesso. 😔
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Quello del tracciamento ahimè è un problema grosso del quale non sempre si può fare a meno e a volte ci sono alcuni creatori digitali, youtuber, podcaster, per i quali gli spot sono una delle poche forme di introito, forse l’unica.
Dopo anche lì: noi seguiamo podcast scientifici su animali e piante, e sul true crime, dove abbiamo notato che per poter monetizzare sono costretti a storpiare determinate parole, pena la classificazione a contenuti espliciti e conseguente demonetizzazione.
Come fai a fare un podcast true crime senza certi termini! Una ragazza s’è trovata costretta a dire “cosine sporcaccine” o “bricconcelle” anziché “abusi sessuali su minori”, un podcast sui cavallucci marini che dice “seppo” al posto di “sesso”. Poi però gli odiatori che insultano il prossimo per qualunque motivo, si moltiplicano.
Noi comunque abbiamo la sensazione che questa bolla dei social commerciali sarà destinata a scoppiare in qualche modo, anche solo per una questione tecnica. Con tutti i dati che raccoglie, esiste anche il problema di dove metterli!
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Ci sono montagne con apparati di registrazione dove ci vanno montagne di dati e la tecnologia fa grandi passi. Da questo punto di vista la raccolta non si fermerà.
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Noi usiamo la tecnologia per il bene che può farci, intelligenza artificiale compresa. Specie per le persone con disabilità sono invenzioni che ti cambiano la vita, ma sono tutte funzionalità che vanno usate con coscienza altrimenti si può finire nei guai quelli grossi. Compreso l’outing (rivelazione a terzi senza il nostro consenso) in merito a condizioni personali che uno vorrebbe restassero intime o comunque si vorrebbero far uscire coi nostri tempi e non con quelli dei ficcanaso!
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Io per il momento ancora ci sto, ma sto postando pochissimo, certamente non mi aspetto che possa “pubblicizzarmi”.
È sempre stato un social molto “politicizzato” con una quantità enorme di fake news e BOT, ma da quando è subentrato Musk la situazione mi pare che sia peggiorata di molto.
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Io sono sempre su Twitter (mi rifiuto di chiamarlo X) e onestamente mi piace molto più di prima. A differenza di Facebook e Instagram, la sezione “Per te” mi mostra sempre tweet interessanti. Lo uso quotidianamente per tenermi aggiornata sui miei interessi senza dover seguire gli utenti che ne parlano. In questo modo mi capita più spesso di partecipare alle conversazioni e quindi di interagire con le altre persone.
Al livello promozionale non è cambiato praticamente nulla (anche perché al momento non sto promuovendo nulla di particolare), però il fatto che riesca a essere più attiva mi ha permesso di ottenere qualche follower organico in più.
L’unico aspetto negativo è che posso usare IFTTT su Twitter solo con quello di cui ho la versione premium (di IFTTT), quindi solo su un account Twitter (quello mio principale). Usavo un altro account IFTTT, stavolta gratuito, sull’account di Anna, ma adesso non posta più su Twitter, quindi pubblicando meno tweet automatizzati (perlopiù tramite dlvr) mi ritrovo con meno interazioni.
Per il resto, al momento Twitter è il social network che uso di più da utente.
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Io inviavo tweet usando un programma che avevo fatto in python usando le API di Twitter, ma alla fine interagivo solo con te e basta. Il resto non esisteva, poi, appunto, la visibilità globale è più per post di natura politica che altro. So che c’era questa sezione “Per te”, ma oramai X era bello quando uscì all’inizio che interagivi con utenti anche durante un programma televisivo seguendo un certo hashtag, molti lo hanno lasciato senza nemmeno cancellare l’account e mi sono ritrovato follower il cui ultimo tweet era di 5 anni fa.
Alla fine non mi serviva più e ho cancellato tutto.
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Io non vedo alcun post di politica (a parte quelli di un paio di politici che seguo). Siccome non interagisco con quel tipo di post, non me ne mostra. Vedo soltanto tweet su editoria, scienze spaziali e soprattutto tennis. ^_^
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a me li proponeva prima ancora che lo comprasse Musk, infatti ero costretto a bloccare tutti i politici, i giornalisti politici, gli attori politici, forse tracciavano quelle volte che su Facebook credevo nella politica, e quindi il gioco torna. Comunque vedremo. Ti eri accorta che non c’ero più su X?
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Non ti ho più visto e pensavo che avessi semplicemente smesso di usarlo. Mi spiace che tu abbia cancellato l’account. Non ti potrò più menzionare. 😦
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😥
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Anch’io sono parcheggiata lì da anni, ormai, ma senza aggiornamenti. Neanche lo visito più. Il mio account resiste solo perché il gruppo di lettura del quale faccio parte opera su quella piattaforma (che poi è anche da un po’ che non leggiamo più insieme qualcosa). Resisto su Fb, ma solo perché è un buon strumento di collegamento fra me e le persone che ho lasciato lontano, altrimenti scapperei anche da lì, dove devo fare lo slalom per trovare cose di mi interesse.
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ricordo ancora le citazioni di “Le parole confondono” che facevi su Twitter mentre lo leggevi 🙂 e poi la bellissima recensione che seguì.
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