L’ora legale o illegale?

Foto di Andrey Grushnikov

È entrata in vigore, anche quest’anno, l’ora legale. Sabato scorso, 26 ottobre 2024.

Ci siamo lasciati alle spalle l’ora illegale. Qualcosa che in Italia è una moda, intendo l’illegalità.

I politici si sono accorti di essere spiati nei loro conti correnti e si è gridato allo scandalo, alla violazione della privacy e, intanto, i milioni di euro che un partito politico ha fatto sparire non si trovano più da nessuna parte e nessuno indaga/può indagare e nessuno deve sapere. Si grida allo scandalo della violazione della privacy dei politici quando poi questo governo (ma non sarebbe stato affatto da meno l’eventuale governo di sinistra se fosse stato eletto a maggioranza a suo tempo) spinge affinché i messaggi privati dei cittadini siano resi accessibili, e quindi non protetti da privacy. Due pesi, due misure.

Ma nulla di nuovo sotto il sole. Non c’è nulla di cui scandalizzarsi o stupirsi. Solo chi dorme in piedi può scandalizzarsi o stupirsi.

Siccome hanno spiato i pezzi grossi dei politici la gente si è accorta SOLO ORA che esiste una azienda italiana con dentro un ex pezzo grosso che ha spiato tutti gli italiani, politici inclusi, facendo a gara e vincendola contro colossi dal calibro di Google, Microsoft e Meta/Facebook, che sappiamo vendono i nostri dati privati e le nostre preferenze a più di 800 aziende varie, le quali sanno cosa compriamo, quali sono le nostre preferenze sessuali, quali serie TV e quali film guardiamo, quali libri compriamo e quali leggiamo, quali lasciamo in sospeso, quale banca usiamo, ecc ecc ecc…

Ma se non spiavano i politici non avremmo mai avuto una indagine che ha portato a galla lo spionaggio di tutta la nazione con conseguenti arresti e condanne. Ma questo neanche è una novità. Oggi le informazioni sono diventato il nuovo oro nero da cui si ricavano miliardi e miliardi di dollari/euro/sterline/ecc…

Qualcuno ha dimenticato i famosi registri delle telefonate di cui una notissima azienda di telefonia italiana conservava? Registri che un capo dello Stato, siccome intercettato, ha dato ordine di non rendere pubblici e di buttare tutto sotto il tappeto. Non si sa che fine abbiano fatto. Distrutti? Ancora conservati? Chi hanno intercettato e cosa di grave ne veniva fuori? Boh.

Quindi, ancora una volta, vogliamo stupirci del fatto che le comunicazioni private sono prese d’assalto da tutti e che sono l’obiettivo di governi e di gente senza scrupoli varia sparsa ai quattro angoli del pianeta? È una battaglia che si svolge quotidianamente in ogni angolo del pianeta sotto la luce del sole. Anche scrivere un romanzo di fantascienza in cui se ne parla diventerebbe noioso.

Avrei tante altre cose da aggiungere ma mi astengo per ovvi motivi. Anche perché Julian Assange è stato messo KO per aver reso pubbliche informazioni di cui chi è implicato dovrebbe solo vergognarsi e tacere, ma il problema non è l’informazione diffusa, il problema è CHI la ha diffusa. E, sì, forse anche certi tipi di informazione. Certo è che tutti hanno imparato la lezione, in Italia prima di tutti, dove giornalismo serio di inchiesta te lo sogni da almeno 40 anni, salvata la pace per 1-2 giornalisti che devono sempre fare attenzione chi si vanno a mettere contro.

Buona ora legale a tutti.


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