la falsificazione della realtà: differenza tra realtà e finzione

tunnelSpesso chi legge un libro sa che la realtà rappresentata dentro il testo non è davvero tale. Il romanzo si basa su fatti pressappoco reali, ma comunque inventati, rimodellati intorno alla realtà, e magari nemmeno. In inglese si parla di “fiction”, ovvero “finzione”.

Questo dovrebbe essere chiaro a ogni lettore. Quando si legge ci sono personaggi inventati, eventi inventati, luoghi inventati. E anche se si basano su verosimiglianze o si ispirano vagamente a fatti reali, non si può considerare la narrativa alla stregua di un saggio, di una biografia. Se siete lettori di quel genere che pretendete la verità reale e assoluta da un romanzo, allora dovreste smettere di leggere romanzi e buttarvi sulle biografie e sui saggi.

Quando invece è la realtà che viene deformata sotto gli occhi delle masse per una manciata di voti? Quando poi basta informarsi e capire che ogni frase detta da un politico fa parte di propaganda elettorale. Sono diventati come venditori di fumo che vanno porta a porta e ci entrano in casa con la forza coi mezzi di informazione che finanziano stesso loro. Non è stata approvata, infatti, nessuna legge che elimina il finanziamento all’editoria, ai giornali. E in alcuni casi, visto che qualcuno ti finanzia, pare brutto sputare nel piatto che mangi, no? Se uno ti dà dei soldi per scrivere degli articoli di giornale è bello scrivere male di chi ti ha dato quei soldi?

Mentre qualcuno di un partito unico nazionale dice più o meno che, meno più che, grazie a loro impegno la Apple darà 600 posti di lavoro a Napoli (ringraziateli mi raccomando)… Un attimo, ma sul sito della Apple si legge chiaramente tutt’altra storia. Un comunicato stampa dettagliato:

http://www.apple.com/it/pr/library/2016/01/21Apple-Opening-Europes-First-iOS-App-Development-Center-in-Italy.html

Ed è appunto sui dettagli che si fondano le informazioni. Dettagli che rappresentano la realtà dei fatti e, quindi, tanto dettagli non mi sembrano visto che viene affermato da varie parti il falso pur di raccogliere consensi. Come se tutti fossero allocchi. È più bello deformare la realtà nella realtà o quella di un romanzo? Preferisco un romanzo, perché so che non c’è nessuna realtà in esso.

Se non volete credere me ci sono fior di articoli in rete che appunto vi fanno rendere conto che tra realtà e falsificazione della stessa certi sono più abili di altri, però quando poi vengono scoperti quanto resta della loro già poca credibilità?

Giusto per completezza di informazione, ecco alcuni esempi:

http://www.nextquotidiano.it/chi-ha-ragione-tra-pina-picierno-e-beppe-grillo/

http://www.beppegrillo.it/2016/01/le_balle_della_picierno_sui_600_posti_di_lavoro_a_napoli_piciernochiediscusa.html

Mia nonna diceva: “non parlare, ascolta, capisci, sii sicuro di quello che hai capito e poi, se hai qualcosa da aggiungere fallo, ma solo dopo esserti accertato che sia come dici tu”.

Scusate questo articolo un po’ fuori tema, ma si parlava pur sempre di finzione/fiction. In fondo George Orwell lo diceva nel suo romanzo 1984 che la realtà può essere alterata e che l’alterazione stessa può essere resa permanente…

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4 pensieri su “la falsificazione della realtà: differenza tra realtà e finzione

  1. Basta sapere riconoscere il mestiere di chi dice le cose : se io parlo di uno scrittore so cosa aspettarmi da lui, una bella realtà vestita da fiction, se parlo di un giornalista so che è tanto più bravo quanto più riesce a spettacolarizzare una notizia, gonfiandola o sgonfiandola a seconda del mittente; se parlo di un politico, beh… so che non devo credergli mai, qualunque cosa dica!

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    1. Non so perché, ero convinto di aver risposto a questo commento 😐 . In effetti, sulla politica hanno fatto una fantastica fiction, una serie televisiva americana coi fiocchi: House Of Cards 😉 . E in quella serie TV credo potrebbe esserci poco di fiction e tutto molto reale.

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  2. Tutto giusto, però ormai sono arrivato alla conclusione che la realtà è la sommatoria di tante fiction. Anche saggi e biografie escludono alcuni elementi per darne risalto ad altri. Ognuno di noi crede fermamente nella fiction che gli piace o che meglio sa illuderlo.

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