Letture per il 2019

“Il Maestro e Margherita” di Mikhail Bulgakov

L’anno scorso ho iniziato a leggere già in aeroporto “Il Maestro e Margherita” di Mikhail Bulgakov in edizione Einaudi. Sto continuando a leggerlo e, devo dire, è uno di quei classici ben tradotti e non pesanti come “Delitto e castigo” o Kafka. Mi piace molto. Sono a buon punto mentre scrivo questo articolo. Probabile che quando tu lettore starai leggendo questo blog io avrò già terminato la sua lettura.

Quest’anno voglio dedicarmi ai classici. Sono stanco di leggeri libri di scarso valore narrativo e da cui ho poco da imparare. Chiaramente, salvando la pace degli scrittori che apprezzo, self-publisher e non, ma mi concentrerò sui classici, sempre che non li trovi troppo impegnativi.

Sono deciso a proseguire con tutto Émile Zola. Ho messo nella mia lista per esempio:

“Nanà” di Émile Zola
“L’assommoir” di Émile Zola (dovrebbe essere noto in italiano come: “Lo scannatoio”)

“Théresè Raquin” di Émile Zola

Riuscirò a leggere Nanà, L’assommoir di Émile Zola (dovrebbe essere noto in italiano come: Lo scannatoio), “Il ventre di Parigi”, “Théresè Raquin” di Émile Zola?

Voi li avete letti? Sono semplici, belli?

Nanà avevo iniziato a leggerlo sul Kobo, ma lo schermo del Kobo per cambiare pagina aveva bisogno di premere 5-6 volte il dito, e leggere un e-book lì sopra diventa un po’ difficile, inoltre di sera perché dovrei avere la luce della lampada accesa.

Inoltre ho varie libri sparsi che dovrei leggere. Sono lì da anni.

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11 pensieri su “Letture per il 2019

    1. Allora lo leggerò. Ora sto leggendo Nanà e già so pure come finisce perché gli intelligentoni che hanno preparato l’edizione hanno messo un saggio introduttivo in cui spiega tutto. Il prossimo saggio introduttivo lo salterò a pie pari. 🙂

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  1. Uhm… ok per leggere i classici, ma credo che un self publisher dovrebbe leggere anche self publishing. Magari lo fai, ma questo tuo post potrebbe sembrare di no. La frase “Quest’anno voglio dedicarmi ai classici. Sono stanco di leggeri libri di scarso valore narrativo e da cui poco imparare.” potrebbe essere male interpretata… 😀

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    1. Li leggo. Aspetto da un po’ qualcosa di nuovo di Marco Freccero. Sono un suo fan, perché so che con lui vado sul sicuro. Qualche altro auto editore pure, ma sai spesso non hanno l’indice interno accessibile dal menu del Kindle, oppure non usano i rientri di paragrafo (non che sia un problema esagerato visto che il firmware del Kindle li rimuove di suo e guai a segnalare come bug la cosa ad Amazon: si perde solo tempo), oppure mettono gli spazi tra paragrafi (quelli restano, finché Amazon non deciderà di aggiungerli anche dove non ci sono :D) e la cosa mi indispone, quindi vado un po’ coi piedi di piombo, ma quelli che già leggo continuerò a leggere. Solo che mi voglio leggere questi classici perché è da una vita che rimando.

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    2. E comunque parlavo anche dell’editoria tradizionale che sforna un disastro dietro l’altro. Tutti casi di successo, eh. Il problema è il successo. Non essendoci abituato poi non capisco questi libri fondamentali 😀

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      1. Ho corretto la parte a cui ti riferisci, anche perché la tastiera, mentre scrivevo l’articolo, doveva essere affamata di parole ed era venuta fuori anche una frase sgrammaticata sfuggita al mio controllo. Non sia mai che qualcuno passa di qui e mi dice che non so nemmeno scrivere una semplice frase, figuriamoci romanzi 😀 . Perché, ho notato, c’è sempre qualcuno che vuole insegnare. Mi autocorreggo finché posso, finché rileggendo me ne accorgo, sperando che persone così non si facciano vedere tanto in giro.

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