“Il Maestro e Margherita” di Mikhail Bulgakov

“Il Maestro e Margherita” di Mikhail Bulgakov

Prima di affrontare questo classico della letteratura, partivo un po’ prevenuto, credevo mi sarei perso in questo enorme numero di pagine, ma posso dire che “Il Maestro e Margherita” è un bel libro, molto particolare, che si lascia leggere fino all’ultima pagina. Affidarsi ad autori russi a volte diventa complicato, perché introducono personaggi uno dietro l’altro di cui a volte è molto difficile ricordare i nomi, ma questi scrittori dipanando una storia che viene resa interessante sin da subito, in particolare per questo testo, quando si racconta di Ponzio Pilato e del suo incontro con Gesù, uno dei miei capitoli preferiti. Ponzio Pilato non farà capolino solo in un capitolo iniziale, ma ci sarà anche dopo, quando si cerca di stabilire la sorte di Giuda, riportandoci di 2000 anni indietro nel tempo. Col fascino delle strade, delle storia dell’Impero Romano, tra leggenda e realtà su cui l’autore stesso si interroga.

“Il Maestro e Margherita” è romanzo difficile da giudicare perché completamente diverso dai canoni narrativo-letterari con cui siamo abituati solitamente, ed è proprio per questo che la lettura diventa più attenta e interessante, ci si lascia trasportare dall’autore per lasciarlo fare, per capire dove vorrà condurci e, per quanto mi riguarda, è riuscito a portarmi sino al finale senza troppi problemi, tenendomi incollato alle vicende di questi cittadini moscoviti dopo tanti libri moderni che, invece, avevano l’effetto di allontanarmi dalla lettura.

Di cosa parla il libro? Di Woland, che si scopre, dopo pochi capitoli, essere il maligno che si diverte a giocare con la vita delle persone, burlandosi delle stesse, incendiando case e facendo trucchi di magia che fanno anche impazzire le persone. Si parla di lui e due suoi assistenti, tra cui la figura inquietante di un gatto nero che in realtà cammina e si muove come un essere umano.

“Il Maestro e Margherita”, alla fine, risulta una bella storia.

Ogni tanto bisogna leggere belle storie per poter poi continuare ancora e ancora a insistere verso qualcosa che, al giorno d’oggi, è quasi diventato una sorta di hobby per pochi intimi se si pensa a questo tipo di libri, o alla lettura in generale.

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