i miei 7 anni di self-publishing

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14 luglio 2012 – 14 luglio 2019. Sono passati già 7 anni da quando ho pubblicato per la prima volta un mio testo su Amazon.

Il primo testo di cui parlo è la raccolta di racconti “Deve accadere”, una sorta di esperimento per capire cosa fosse questo self-publishing. Tra l’altro, se non ricordo male, Amazon aveva aperto da poco il suo servizio di autopubblicazione in Italia.

Non credevo di durare così tanto. All’inizio è stata molto molto molto molto dura. Non che adesso sia una passeggiata, ma almeno so di cosa parlo quando affronto un testo scritto, la pubblicazione.

Avevo iniziato a provare i servizi italiani, di cui mi sono pentito nell’arco di una settimana e da cui ho recesso immediatamente il contratto, ma non voglio rinvangare dolori durati quasi 9 mesi. Voglio dire semplicemente che sono stupito di me stesso e dell’impegno che ho sempre mosso per la scrittura.

Non è una cosa scontata e, scrivere, porta via tantissimo tempo. Sono il tipo che si rilegge un testo dall’inizio alla fine tantissime volte, prima di pubblicarlo, anche dieci volte se occorre, e non smette finché non è soddisfatto. Arrivano momenti che l’ansia sale a mille. I commenti dei beta reader mi fanno riflettere, il testo migliora, lo stile migliora, certi errori si smettono di fare.

Pubblicare il primo libro o il decimo è quasi sempre lo stesso come emozioni a cui si va incontro, come incertezza, e poi si ha sempre l’idea che il mondo intero aspetti me, ma so perfettamente che solo se ho presentato il testo nel modo giusto forse qualche lettore arriva, qualcuno torna dalle esperienze precedenti se sa che ho pubblicato qualcosa di nuovo. Ma cosa vuol dire esattamente “presentare nel modo giusto”? Alla fine nessuno si accorge di nulla e nessuno. Cambia poco o nulla rispetto al giorno prima.

La prima pubblicazione ammetto di averla fatta senza sapere bene cosa facessi. Ci ho messo tutta la buona volontà dell’epoca. Oggi ho acquisito più esperienza nel trattare un testo. Ho dato vita alla serie “Le parole confondono” che si compone di quattro romanzi pubblicati e un quinto in preparazione, poi ho scritto “Sai correre forte”, un romanzo su Napoli (in realtà è comunque parte della serie, come vedremo nel quinto romanzo de “Le parole confondono”), e “Joe è tra noi”, un romanzo di fantascienza. Sì, anche un romanzo di fantascienza tecnologica che si affianca ai miei romanzi di formazione, una fantascienza di formazione, dove i personaggi rispetto all’inizio della storia sono cambiati, sono evoluti.

C’è da contare poi anche “Viaggio dentro una storia”, un piccolo racconto fantastico, e la traduzione dello stesso in inglese “Journey Within A Story”, infine, una raccolta di 5 racconti di genere: “Racconti dall’isola”.

Col tempo ho modificato alcune copertine. Ho cambiato quella del cartaceo di “Deve accadere”, di “Le parole confondono” e di “Racconti dall’isola”. Il giorno in cui pubblicai il primo volume de “Le parole confondono” era il giorno in cui pubblicavo il mio primo romanzo, di cui avevo anche pagato un editor per fare bella figura. Non vendetti nemmeno una copia. Stessa cosa il giorno dopo e quello dopo ancora. Era normale, non avevo uno zoccolo di lettori e ogni giorno c’è chi pubblica qualcosa. Poi Amazon mi venne incontro qualche mese dopo. Non so come accadde (una fortuna da non sottovalutare), ma scelsero il mio primo romanzo per l’offerta del mese di marzo.

Oggi ho uno zoccolettino di piccoli lettori. Qualcuno nuovo arriva e qualcuno vecchio va via. Normale amministrazione. Già è tanto che oggi sono qui a festeggiare 7 anni di self-publishing. Non l’ho mai fatto. I 6 anni precedenti li ho saltati.

In 7 anni ho conosciuto molte persone valide quanto me, ho conosciuto anche persone che del self-publishing non ne capiscono nulla, gente che lo disprezza e gente che lo ignora, in ogni caso sono state belle esperienze.

Ho incontrato di persona Carla Rita Francesca Monticelli. Grazie ai suoi consigli sono entrato appieno nel mondo dell’autoeditoria. E, sempre di persona, ho conosciuto Francesco Zampa e Morena Fanti, due persone che stimo profondamente. Ho imparato ad amare i racconti grazie alla penna di Marco Freccero e il genere del romanzo storico (genere che aborrivo in modo preconcetto) grazie alla penna di Isabel Giustiniani. Non è stato tempo sprecato. Soprattutto se penso al fatto che ho creato l’universo de “Le parole confondono”. Sì, un universo in piena regola. Sconfinato, oserei dire.

Ecco tutto il mio lavoro di 7 anni

Nell’ultimo anno ho organizzato un sito vetrina con tutti i miei testi dove si trovano ogni genere di informazione possibile (dove comprarlo, codici ISBN, numero di pagine, trama, book trailer, commenti). Il sito vetrina è all’indirizzo https://ilibridigiovanniventuri.wordpress.com/ . Era necessario per avere un punto centrale di raccolta con tutte le informazioni sui prodotti, senza che vi fossero articoli del blog di mezzo che confondessero.

I romanzi:

I racconti e le raccolte di racconti:

E ora?

Avrei voluto far coincidere questa data con una nuova pubblicazione, ma sono in fase di meditazione. Di cose scritte ne ho anche troppe. Ho fiito, per esempio, il romanzo sull’editoria e sulla politica che è stato lavorato per otto anni. Ho fatto un buon primo giro di editing, mi sono segnato alcune cose, possibili migliorie.

Potrei anche aver finito di scrivere il V volume de “Le parole confondono”, poi c’è il romanzo sul self-pubblishing che segue la scia del romanzo sull’editoria, poi c’è il thriller alieno che iniziai per un CampNaNoWriMo qualche anno fa, ma che non ho mai concluso. È ambientato nei mesi estivi in una cittadina inventata del New Jersey dove succedono strane faccende attribuite agli alieni. Ma sono davvero gli alieni o c’è la mano di una persona dietro la sparizione di una donna? Arriveranno a indagare su questi alieni un giovane giornalista alle prime esperienze che si documenterà cercando di entrare in sintonia con gli abitanti del piccolo paese. Non sarà facile e la verità da scoprire non sarà così semplice. Un omaggio ai romanzi americani di Stephen King ambientati in piccole comunità e con eventi particolari.

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Buon 14 luglio 2019 a tutti. E, anche se le parole confondono, voi leggete lo stesso.

Un caro saluto ai self-publisher Francesco, Isabel, Carla, Morena e Marco, ai lettori: Marina, Raffaella, Annalaura, al mio beta reader Marco.

14 pensieri su “i miei 7 anni di self-publishing

  1. Giovanni Capotorto

    Ciao Giovanni, e auguri per l’anniversario di self-publishing e per i tuoi lavori.
    Ho notato alcune cose in comune nelle nostre storie, a parte il nome.
    Anch’io ho pubblicato il primo libro nel luglio 2012, anche se con percorsi diversi, io ho scelto Youcanprint e ho pubblicato soltanto tre libri (e poi mi sono fermato, almeno per ora). Senza il tuo articolo forse non mi sarei neanche ricordato di questo anniversario. 😉
    In comune abbiamo anche l’incontro (per me solo virtuale) con Rita Carla Francesca Monticelli e lo scambio di utili consigli e opinioni.
    Nonn so se considerarmi parte dello zoccolo duro dei tuoi lettori; ti seguo su Telegram e sul tuo sito e ho anche comprato alcuni tuoi ebook, ma ancoira non ho avuto modo di leggerli, così come gli ultimi di Carla. Non so se sono troppo lento io a leggere o troppo veloci voi a scrivere 😉
    A presto.

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