Con l’uscita del suo nuovo romanzo “Marina”, ripropongo in questa sezione “Recensioni”, la mia recensione (scritta il 19 ottobre 2007) sul romanzo “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón. Non preoccupatevi non ci sono anticipazioni sulla trama 🙂 . Appena avrò letto “Marina” vi darò le mie impressioni.
Troppo bello davvero questo romanzo. Una cosa veramente unica. Una piccola perla. Bello, bello e ancora bello. 🙂 Non credo vi siano autori moderni così bravi. Di solito leggo 5-6 libri l’anno e non è che faccia recensioni o consigli i libri in genere, ma quest’autore merita una recensione speciale perché è davvero bravo con le parole. Le descrizioni sono ricche di emozione e le parole sono scelte in modo da incollarvi alle pagine, e poi la trama non è da meno. Molto ricca e intricata. Un mistero in cui si affacciano, pagina dopo pagina, molti personaggi. Una storia d’amore unica nel suo genere.
Consiglio a tutti di comprare e leggere “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón. Sono qui a raccontarvi di questo romanzo perché è stato proprio attraverso un blog che ho deciso di comprare il libro in questione. Non sono né un parente e nemmeno un amico dell’autore, quindi il mio consiglio è spassionato. Mi ha colpito la trama e il fatto che alla sua prima uscita il romanzo non ha avuto tutto il gran successo che meritava, infatti è stato grazie a noi lettori che è iniziato il passaparola. Sono esplosi recensioni e commenti molto positivi su vari blog di Internet e in 6 anni dalla sua originale data di pubblicazione il romanzo è diventato un caso editoriale; è stato tradotto in 36 lingue e ha vinto vari premi.
In generale tendo a comprare solo libri di cui sono abbastanza sicuro di non restare deluso, quindi spesso ho letto i classici e libri più famosi come “1984” di George Orwell, “Il giovane Holden” di J. D. Salinger, “Il conte di Montecristo” di Dumas, … Questo però è al pari dei più famosi scrittori. Come vi dicevo la trama è avvincente. Incentrata sul mistero, che viene in parte risolto e in parte intricato ancora di più pagina dopo pagina. Daniel, il protagonista della storia, legge L’ombra del vento l’ultima copia in circolazione di un libro dello scrittore Juliàn Carax. Il protagonista resta molto colpito dal romanzo e decide di scoprire quante più cose possibili su questo scrittore. Ed è allora che comincia il mistero, si affacciano sempre più indizi nelle pagine. I colloqui con i personaggi che sono venuti in contatto con Juliàn per un motivo o per un altro cominciano a dare forma (e pian piano a sciogliere) il mistero della morte di questo scrittore. Lo stile del romanzo è elaborato, ma non è affatto pesante o noioso, anzi arricchisce il linguaggio in modo tale da indurci a proseguire nella lettura. Personalmente mi sono lasciato trascinare pagina dopo pagina. I personaggi sono bel delineati e lasciano la loro presenza. Alla fine del romanzo il mistero viene sciolto e ci lascia in parte sorpresi. Leggetelo e mi direte se non avevo ragione. 😀
Non è facile scrivere bene. Molti scrittori moderni tendono a usare frasi del tipo “e tizio si divertì molto”. È un grosso errore scrivere cosa accade ai sentimenti di un personaggio. Gli stessi vanno fatti vivere al personaggio e non descritti. Solo chi legge, attraverso le righe, può rendersi conto se un personaggio si sta divertendo o se sta soffrendo, se è in pena per qualche motivo o se sta mentendo.
Grande Carlos Ruiz Zafón. Sei un grande. Spero di essere così bravo a narrare storie come te un giorno.
Non riporto parti del romanzo per non violare il diritto d’autore e per non anticipare assolutamente nulla sulla trama. Mi sarebbe piaciuto dibatterne, ma se poi decidete di leggerlo vi rovino la sorpresa e non è il caso 🙂 .
Alla prossima recensione.
Vedo che scrivi recensioni. Ne scrivo anche io, sul blog della mia casa editrice, Poche chiacchiere. Se digiti Poche chiacchiere, e vai su Rileggere o non rileggere, trovi qualcosa di mio. Mi è piaciuta la tua poesia. Non badare agli amici che ridono. Quando il dito mostra la luna, gli imbecilli guardano il dito.
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Grazie Leila. Spero di riuscire a pubblicare un romanzo sul quale ho investito un po’ del mio tempo libero.
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Anche io ho scritto un romanzo, direi che è stato lui ad investire me, nel senso che mi ha travolto con estrema violenza, dilagando nel mio tempo e nella mia vita, occupando tutto. Per fortuna era estate, per giunta un’estate diversa dalle altre, così che mi sono messa a scrivere alla fime di giugno ed ho finito alla fine di settembre, circa quattrocento pagine scritte con l’urgenza di un fiume in piena. Esperienza bellissima, quanto di più simile alla felicità che io abbia sperimentato.
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Un saluto a Frank Spada, uno scrittore che a passi felpati ti porta nel mistero.
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