Diario di viaggio n°6 – caos e revisione

Che periodo! Che periodo! Dall’inizio dell’anno non riesco più ad avere un po’ di tempo per inserire un articolo serio in questo blog. Qualcuno forse penserà che sono un maledetto narcisista 🙂 e che mi piace solo autocelebrarmi e tirarmela. Solo articoli pubblicitari in cui mi pubblicano un racconto a destra e a manca. Da ottobre scorso ogni mese una pubblicazione. Bravura, impegno, fortuna, un po’ tutto. Certo è che mi sento uno che vuol stare al centro dell’attenzione e che forse dedica poco tempo alle cose a cui davvero vorrebbe dedicare. Mi sono attivato per una guerra all’ultimo articolo… È che scrivere mi prende ogni giorno, in forme diverse. Ho spesso da dire e ridire.

Nel frattempo, sono stato escluso dall’istant anthology di questo mese, anche se con “Geografie del mistero: Napoli”, anche a febbraio sono stato selezionato. Devo dire che un po’ temevo, nel senso che forse non mi andava di essere pubblicato per il tema, però ci ho provato lo stesso. Dentro di me spero ancora di ricevere l’email per domattina. A volte il server di posta fa un po’ di capricci. D’altra parte ho mandato altri tre racconti in giro: racconto nel cassetto (che converrebbe essere selezionati visto la grossa diffusione dello scritto poi), zammù e l’arca. Ah, poi c’è il concorso di Noubs sull’apocalisse del 2012… L’avevo dimenticato. Sono 4, quindi. Di quest’ultimo hanno prorogato la scadenza a fine marzo, quindi è presto per pensare di avere un risultato. Il 20, ovvero sabato prossimo c’è la presentazione del romanzo collaborativo a cui ho preso parte con Book Factory, poi ho fatto un’intervista per l’altro blog, sto collaborando con Tux Journal.net, che è roba tecnologia per nulla legata alla letteratura… Ora sono qua con questo articolo 😀 . Che caos! Che caos!

Scrivere racconti è difficile, voglio dire scrivere bei racconti. Non è che si riesce sempre, poi capita che mi affeziono sempre allo scritto, sì, ci metto tutto me stesso alla fine. Parto con l’idea che tanto è un racconto, ma poi mi ci lego davvero e mi vengono in mente possibili trame per trasformarlo in romanzo e intrecciarlo con qualche racconto che ho scritto prima. Credo che mi debba fermare un attimo. Anche perché ho avuto un piccolo intervento alla palpebra destra martedì scorso… Stasera pure volevo andare a letto presto e invece sono ancora qua. Ieri sera sono crollato dalla stanchezza.

E la revisione? Ecco, ci sono arrivato. Di solito non si dovrebbe parlare mai di un progetto ambizioso come un romanzo, di come evolve, se convince, se piace, dei passaggi in cui sono incappato… E invece eccomi qua. L’ho finito, almeno la storia si è conclusa. Bene, direte. Quando lo leggiamo? Chi te lo pubblica? E io mi faccio una gran risata. Sì, perché “finito” non vuol dire che sia finito davvero e non vuol dire che voglia o si possa pubblicare. Diciamo che ci spero di vederlo in una libreria e di presentarlo in giro. È il progetto a cui sto lavorando da più tempo!

Finito non vuol letteralmente dire finito, almeno nel mio caso 🙂 . Vuol dire che ora si parte con la revisione. Ho grande fiducia nelle mie capacità, altre volte un po’ meno, ma voglio essere modesto e umile 🙂 . So che ho un caratteraccio e che voglio sempre primeggiare, ma devo ammettere i miei limiti. Vi ricordate che spesso ho detto che non tutto ciò che si scrive deve essere pubblicato? Ebbene, quando si finisce un romanzo… Sì, l’ho finito. Non si può pensare di aver scritto un qualcosa di perfetto e intoccabile. Pensate che mentre lo scrivevo ogni tanto mi fermavo, lo rileggevo e lo correggevo, spesso ho riscritto delle parti perché poco convinto e ho trovato a distanza di tante revisioni alcuni errori di battitura. Sarei un folle se pensassi che ora che c’è tutta la storia va bene così. Già ho individuato delle parti che vanno sistemate di brutto, ma in genere va rivisto un po’ tutto per dare corpo e forma. Ora che so come si conclude davvero tutta la storia posso mettere un po’ d’ordine. Lo sapevo anche quando l’ho iniziato a scrivere come sarebbe finita, il climax era noto già nelle prime pagine, per esempio, certo l’ho terminato temporalmente prima di quanto avessi voluto all’inizio, ma credo sia una scelta giusta, poi in corso di revisione vedrò.

Diciamo che dopo tanto tempo sto iniziando un po’ a detestare questo romanzo 🙂 . Diciamo che ho già le basi per altri due romanzi. Uno ho deciso sarà molto divertente, quindi mi devo muovere a fare la revisione, ma sapete cosa c’è? Faccio di tutto per evitarla 🙂 . Facevo di tutto per concluderlo, poi tra racconti, tempo da dedicare ad altro, alla fine è come se avessi paura di scoprire che ho perso tempo 🙂 . So che non è così. La storia è intensa, va solo sistemata e prenderà piede del tutto. Che poi anche quando per me sarà perfetta se trovo un editore convincente dovrò risistemarla sicuramente. So come funzionano queste cose. Ci vuole grande pazienza. In realtà con il carattere che mi ritrovo mi chiedo come farò 🙂 , però visto che è una cosa a cui tengo molto, ci riuscirò.

La cosa bella è che quando avrò fatto questa revisione e magari (speriamo speriamo) pubblicato il romanzo, ci sarà la promozione e la scrittura di altri romanzi. Non si diventa famoso al primo botto. C’è gente che suda ogni singolo sforzo e non credo di essere da meno, poi, d’altra parte, se fosse così facile, quale sfida sarebbe? Quali soddisfazioni mi porterebbe?

Essere esordienti è un po’ una maledizione secondo me. Tanti sforzi e quasi mai grandi soddisfazioni, che poi anche un banale commento a un articolo su questo blog potrebbe tirarmi su di morale e pensare che esiste almeno qualcuno che questo romanzo, queste storie le vuole leggere. Magari mi butterei a capofitto nella revisione… Nelle revisioni 🙂 . Non credo un’unica revisione basti. Il prossimo romanzo mi voglio diverti alla grande, sarà una storia nata dai vari commenti e dalle cose che ho imparato, osservato, in questo anno di grande scrittura. Ho incontrato così tante persone che in pratica il romanzo si scriverà da solo e stavolta lo renderò più breve di quello attuale, almeno l’idea è questa, ma finché non finisco questo primo c’è tempo.

Capperi, mentre scrivevo questo articolo è arrivata un’email… Speravo ancora nella selezione per l’instant 😀 , ma non era la redazione. Vabbè, come dicevo ci sono 4 racconti che attendono giudizio. Poi in teoria ci sarebbe un racconto di fine corso… Ho fatto un corso di scrittura creativa, un laboratorio… Non mi piace la parola corso. Mi fa pensare a quelli di certe società multinazionali e non e mi si storce il naso. Dicevo, ho fatto questo laboratrio di scrittura abbastanza particolare. Sì, già conoscevo gli argomenti del corso perché ne ho seguito uno in cartaceo anni e anni fa. Usciva in edicola. 11 volumi che ogni tanto rileggo. E le regole sono quelle bene o male. L’editore del corso si è completamente dimenticato che doveva darci le modalità per il racconto. Ho scritto anche un’email, ma nulla. Dovrò telefonare. Una cosa che mi sta antipatica. Odio il telefono. Tanto… Dai mi fermo qui, sennò non la smetto più 🙂 . Non so se qualche folle ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui. Se c’è qualcuno fatemelo sapere. Non vi preoccupate che nel commento dovete mettere la vostra email. Io sono una persona seria, non mi metto a raccogliere email. È solo un modo per proteggere il blog dallo spam che invade il web.

Alla prossima. Buona notte.

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5 pensieri su “Diario di viaggio n°6 – caos e revisione

  1. Eccola qua , la folle che t’ha letto tutto, fino in fondo, annuendo col pensiero ad ogni singola cosa che scrivevi. Annuivo perché condivido pienamente i tuoi stati d’animo e anche qualche esperienza di scrittura. Anch’io per la Instant del mese, dato il tema, non volevo scrivere. Poi mi ci avete trascinata voi con la contagiosa freschezza e allegria. Mi hanno selezionata ma, purtroppo, non sarò al reading, come al solito. E come fare per la benedetta visibilità, lavoro, impegni, doveri familiari e quant’altro?
    Intanto, ora che ci penso, da folle scrivente mi é venuta un’idea per il tema della prossima antologia. Ma forse é meglio di no, troppi impegni e qui si scrive, si scrive, si legge, si recensisce, si studia, si pensa, si cancella e si ricrea. Ecco, appunto, il romanzo, altro punto scottante. Quando si dice finito, allora comincia un’altra fase del lavoro e mille dubbi t’assalgono e scopri che hai altro da imparare. Io sono alle prese con la lettera di presentazione che mi sembra più difficile che scrivere un intero romanzo.
    Il mio flusso di coscienza si ferma qui.
    Bravo Giovanni, continua così. Per raggiungere qualcosa bisogna desiderarla intensamente.
    Luciana
    http://www.luciasallustio.wordpress.com

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