Immaginiamo di fare un gioco e di leggere un libro di cui si conosce solo il titolo e l’autore, ma non la casa editrice di pubblicazione. Si inizia a leggere il testo e piace. Ci si sente trascinare nelle pagine e pian piano si va sempre più avanti e poi lo si conclude e si pensa: “bello bello”.
A questo punto del “gioco” si scopre l’elemento finale. La casa editrice.
Piccola premessa
Nessuna Casa Editrice, perché il libro è autopubblicato ed è autopubblicato come ebook sulla piattaforma Narcissus di Simplicissimus.it . Che cosa fate? Pensate che vi siete fatti ingannare e che il testo forse non era così buono come avevate ritenuto?
Oppure facciamo un gioco in cui presentiamo un testo con bella copertina, titolo intrigante, buon impaginazione e lo diamo a qualcuno. E questo qualcuno lo trova un buon libro. Se poi si scopre che il libro è autopubblicato che fate? Rivalutate la vostra valutazione oppure accettate come certo che non tutte le case editrici possono scovare un bravo autore? Aggiungiamo magari che l’autore in questione non si è mai rivolto a una casa editrice. Nell’epoca degli ebook, di internet e dell’autopubblicazione non sempre è necessaria una casa editrice, no? Si può anche rischiare e scommettere su se stessi. Gli esempi di autori stranieri che lo fanno è sempre più in crescita. E il loro successo è dilagante. Certo negli States e in UK è completamente diverso il discorso. La mentalità è diversa e lì il mercato ebook è aperto, in Italia invece non lo si vuol aprire.
Autopubblicarsi non equivale a produrre scarsa qualità come invece si vuol far credere. In fondo sono i lettori a decretare il successo di un testo, vi pare? Se un romanzo fa schifo sarà proprio internet a decretarne la fine, attraverso il passaparola. Ci sono siti in cui si pubblicano recensioni anche molto negative. A me questa linea così dura non è mai piaciuta troppo anche quando mi sono trovato di fronte a roba pubblicata da editori e non autopubblicata… Mi riferisco sempre a editori che non sfruttano gli autori. Case editrici non a pagamento. A volte pensi: “potevano anche fare a meno di buttare via tanta carta visto che il testo trasmette il NULLA“, ma essendo opinione personale, tale resta, vi pare?
L’autore che autopubblica si mette in una condizione di massimo sfavore. Niente editore, niente diffusione (nessuno ti conosce non hai una casa editrice alle spalle, dove ti avvii?), niente editor… In alcuni casi equivale anche a pubblicare con un certo insieme di case editrici che abbandonano l’autore a sé, ma sono casi limite (oppure no?). Ci sono altre che curano tutto fin nei dettagli. Insomma, il discorso è ampio. Anche perché in generale può capitare che un autore conosca un editor (magari la moglie o la fidanzata) che non si fa pagare o gli faccia un prezzo di favore. E quindi alla fine ogni caso è da trattare in modo diverso.
Autopubblicarsi non vuol dire essere bravissimi o essere pessimi. È una scelta molto coraggiosa. Tanto.
Recensione
Torniamo in tema e parliamo di questo romanzo autopubblicato.
Il testo parla di un professore di scuola superiore che affronta la sua vita quotidiana tra colleghi, suo padre, i suoi alunni e scopre che la cosa più bella che ha a disposizione è il rapporto che ha creato coi suoi alunni. Il testo è leggero, ironico, divertente e mette a nudo una delle realtà della nostra società.
Dal sito di simplicissimus.it: «Michele Paladino fa il professore di Matematica in una scuola superiore del sud Italia. È scapolo, vive solo e ha un padre ipocondriaco. Michele vorrebbe che le cose andassero seguendo una logica matematica, vorrebbe che i rapporti umani avessero la linearità della dimostrazione di un teorema. Ma la realtà, ohimé, è ben altro… Colleghi maneggioni e frustrati, donne arriviste, presidi analfabeti, sacerdoti untuosi, politicanti ipocriti sono i personaggi che si aggirano nel suo Universo. Fra terremoti virtuali e avventure ideali, malattie immaginarie e angosce reali, il professore stenta a trovare una via d’uscita. Unico conforto, le sue lezioni appassionate, rivolte ai suoi amati alunni, unici personaggi vivi e pulsanti in un contesto di zombi.»
L’ebook trascina pagina dopo pagina a seguire gli eventi. L’unico difetto del testo è il modo in cui è stato realizzato l’ePub, forse troppo rapidamente senza verificare o tramite tool di trasformazione da PDF a ePub, non saprei. Errori correggibili, volendo. La forma di un libro è importante? E quindi anche quella di un ePub visto che non presenta bene un testo che invece scorre bene, delinea in modo preciso i personaggi che sono tutti ben caratterizzati e tremendamente reali. La storia anche se potrebbe essere immaginata è comunque interessante.
Mi sento di consigliare questo romanzo a tutti. Ci sono scene molto divertenti, esilaranti.
L’ebook ha un costo nella norma e non è protetto dall’antipatico DRM Adobe, quindi è usufruibile su tutte le piattaforme su qualsiasi dispositivo ebook senza limiti.
Alla prossima.