nessuno crede ai pazzi: Kindle Amazon, anno 2008

Kindle Le parole confondonoOggi si parla e si parla e si parla, si fanno chiacchiere. Si dà a Grillo del pazzo, si dice che Grillo è Hitler, che Grillo è un evasore fiscale. E questo lo dice chi lo è per davvero.

Di solito nessuno crede ai pazzi, no? Ai visionari non si dà credito. Stessa cosa hanno fatto con Steve Jobs che ha messo su la Apple. Unico contro il mondo. Ma a me non serve che siano altri a dire che Steve Jobs sia un grande o che lo sia Grillo o che non lo siano. Io ragiono con la mia testa. E guardo quello che fanno e dicono gli altri e decido da me chi ha torto o chi ha ragione, oppure chi ha meno torto di altri, oppure do fiducia a uno piuttosto che a un altro, ma posso sempre cambiare idea in base a come una persona mantiene o muta il suo comportamento. Sono libero di pensare. E, soprattutto, non guardo la forma.

E intanto ho scoperto la potenza di Amazon dal mese di marzo. Come? Perché? Amazon, senza che io abbia mosso un dito mi ha contattato e ha scelto il mio romanzo “Le parole confondono” per l’offerta del mese. Mi sono commosso perché sono stato in vetrina un mese intero su Amazon.it. Mica pizza e fichi? E sono diventato visibile. Sono diventato uno scrittore visibile al pari di un autore Mondadori, Einaudi, Newton&Compton e la gente ha iniziato a leggere il mio romanzo. Ho rischiato di entrare nella top ten… Eppure io Amazon ho imparato ad apprezzarlo già da qualche anno, visto la serietà e la precisione e la qualità del loro supporto clienti.

Poi ho appreso anche della potenza del Kindle da un paio di settimane, prima ero su quel coso chiamato Kobo che funziona male, se poi su Kobo Books ti vendono un ebook difettoso che ti si blocca in lettura ti devi mettere a resettare il dispositivo… Sì, è successo. Oppure se ti si rompe l’ebook reader Kobo devi rispedirlo a tue spese in Canada. Se succede al Kindle avete l’assistenza italiana che si occupa di tutto e bene.

Beppe Grillo nel 2008, quando Amazon iniziava a vendere i primi modelli di Kindle in America aveva già capito tutto: con 6 anni di anticipo. 6 anni, capito? Mica pizza e fichi? Però a detta di tanti è un pazzo, è un antidemocratico, è un pericolo per la democrazia, ecco perché in tanti hanno votato quelli che sono Democratici per eccellenza, quelli che ce lo hanno scritto nel nome del loro partito, come se si trattasse di marchio a fuoco o di una loro invenzione, di una loro esclusiva. Sono l’unico partito che fa della democrazia uno slogan. Loro che hanno deciso senza democrazia di rimuovere un premier del loro partito e di piazzarcene un altro del loro stesso partito perché così il partito avrebbe fatto ciò che lo stesso partito non ha saputo fare fino al giorno prima. Come se si trattasse di due entità distinte e separate, poi è Grillo il pazzo. E tutto questo in barba alla democrazia e quello che è stato il volere di milioni di italiani e questo lo ha fatto il partito che nel nome ha l’aggettivo Democratico, come un marchio a fuoco, come una prerogativa ed esclusiva tutta loro. E Grillo è l’antitesi della democrazia.

Sì, ragazzi, basta crederci, perché le parole confondono e non poco.

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