Recensioni, bot e supporto

Foto di Dids

Diverso tempo fa un amico ha fatto una scoperta un po’ angosciante. Non è riuscito a smettere di pensarci. A un certo punto si è davvero impressionato. Si è chiesto se non stesse parlando con un programma, piuttosto che con una persona.

Ha fatto alcuni esperimenti dopo aver visto recensioni (lo ha giurato, non sta inventando nulla) del tipo:

“hdlejhl dl edf 1234jd”

Definirle recensioni, parole, è qualcosa di veramente difficile. Su alcuni store non le permettono perché vanno a identificare l’insieme di parole, verificando se fanno parte di una lingua, ovvero se sono scritte in italiano, in inglese, in francese, eccetera. In altri store, invece, sono ammesse perché, sempre a detta del mio amico, le linee guida permettono anche una sequenza di caratteri casuali, l’importante è che non offendano, non discrimino gruppi di persone dal punto di vista religioso, etnico, razziale, sessuale, per età, non siano pornografiche o oscene, non promuovano violenza, eccetera eccetera.

Non dicono però che una recensione deve essere scritta in una lingua comprensibile e, magari, anche sensata. Chiunque potrebbe mettere una ricetta di un dolce come recensione su quello store e si è sicuri che la accetterà, visto che la ricetta non offende nessuno, non è violenza, insomma se rispetta le linee guida un:

“hdlejhl dl edf 1234jd”

una ricetta almeno qualcuno la può usare per preparare un dolce. È anche più utile.

Il mio amico dice che il supporto risponde in maniera meccanica, senza uscire dalle linee guida. Cercando di fare leva sul fatto che la sequenza casuale di caratteri e numeri non serve a dare idea se un libro possa valere la pena o meno di essere comprato e letto viene risposto costantemente che non viola le linee guida perché le linee guida prevedono… e a quel punto parte l’uso identico dell’elenco di cose vietate in una recensione. Lui ha provato per diverse volte a fare ragionare il supporto che gli rispondeva e ogni volta che si è provato a far capire quale sia il senso di una recensione la risposta partiva automatica, più o meno.

A un certo punto ha detto che ha avuto paura, si è chiesto se non fosse un bot a rispondere. Un bot è un programma che interagisce, un po’ come una intelligenza artificiale, ma una intelligenza artificiale è superiore a un bot perché, in teoria, capisce, apprende, più o meno. Un bot, un programma, è stato istruito in un certo modo e non sa fare cose diverse che esulano dalla propria linea di programmazione.

Se si scrive una funzione in un linguaggio qualsiasi e gli si dice di segnalare una stringa di testo solo se in essa è contenuto qualche mala parola, descrizioni di parti intime, eccetera, nel momento in cui si ritrova ad analizzare “hdlejhl dl edf 1234jd” il risultato sarà che va bene e, quindi, non si può eliminare.

Dietro il suggerimento di rivedere le linee guida per evitare che “hdlejhl dl edf 1234jd” possa seriamente essere considerata una “recensione” gli sono state elencate di nuovo le linee guida, le recensioni vietate.

Scalare la richiesta a livello superiore? Il livello superiore la rigetta perché non viola le linee guida e non la rimuove, perché le linee guida vietano questo, quello e quell’altro, rispondevano dall’altro lato.

Forse era un programma. O forse no. Magari se fosse stata una intelligenza artificiale poteva andare meglio, forse. Non lo so.

Certo, chi crea una procedura così rigida non sa proprio di cosa si parla. È come se dicessero a qualcuno di preparare della pasta coi gamberi e questa persona cuocesse la pasta per 25 minuti e prendesse i gamberi congelati e li buttasse sulla pasta cotta già da 25 minuti senza nemmeno sbucciarli. Visto che non ha mai cucinato non sa quanto tempo va cotta la pasta e che i gamberi vanno scongelati per bene, sa solo che non può usare la colla sulla pasta, non ci può mettere feci o urina.

Il suo modo di cucinare diventa prassi nel ristorante dove lavora, per cui o pasta cotta 7, 10 o 25 minuti, o gamberi scongelati 10 secondi, non scongelati, o freschi, va bene uguale.

Si va in un ristorante dove portano al tavolo la pasta cotta 25 minuti coi gamberi congelati, si reclama perché si capisce che un piatto del genere non ha senso ed è immangiabile e il cameriere dice che i loro pasti non violano le linee guida dettate dal cuoco del ristorante perché non è stata usata colla o sterco o urina per prepararli.

Poi, sempre il mio amico, mi ha illuminato su un’altra questione. Una recensione diventa “invisibile” perché inserita con un browser che per qualche motivo aveva impostata la lingua in inglese invece che in italiano, e allora succede che la possono vedere solo quelli che hanno il browser impostato in inglese, anche se la recensione è scritta in italiano.

Quando un browser è in inglese? Alcuni browser sono nativamente in inglese e permettono di scaricare un pacchetto per il linguaggio in italiano, però se il browser si aggiorna non scarica automaticamente il pacchetto in italiano che si aveva prima e allora se capita di scrivere e inviare una recensione dopo aver aggiornato il browser e prima di aver aggiornato anche il pacchetto della lingua in italiano, la recensione non sarà visibile in italiano benché sia in italiano.

Detto questo, ho detto al mio amico di non prendersela più di tanto. Non c’è personale di supporto di un book store che soddisfi qualcuno se non l’utente finale, ovvero il lettore, ovvero l’acquirente. Se lo si fa innervosire cancellandogli la recensione in cui scrive “hdlejhl dl edf 1234jd”, allora lui, o lei, andrà a comprare i suoi libri dallo store rivale. Ecco l’unica logica che conti.

Il resto è fuffa.

La brutta figura la fa chi gestisce lo store, insieme a chi fa il supporto negando che si tratti di spam, non certo chi propone libri su quello store. Nessuna persona con un po’ di sale in zucca perderebbe più di mezzo secondo a pensare che il voto di una recensione come “hdlejhl dl edf 1234jd” abbia senso. L’ho chiesto per curiosità a chat GPT e mi ha detto che secondo lei “hdlejhl dl edf 1234jd” è spam e quindi non è una recensione. Probabile che quando un giorno sostituiranno il personale che dà supporto in un book store con una intelligenza artificiale non avremo più di questi problemi, forse ne avremo altri.

In genere, poi, anche recensioni che lamentano il ritardo della ricezione del cartaceo o un problema tecnico con l’acquisto di un e-book andrebbero rimosse perché nulla hanno a che vedere con il contenuto, con il testo che si dovrebbe valutare. Quelle nessuno le rimuove, sempre per lo stesso motivo, ovvero: si perde il cliente.

In conclusione, le recensioni espresse su un book store a volte sono semplici opinioni, spesso nemmeno, e i cattivi voti li prendono anche grandi autori i quali restano comunque buoni autori. Non saranno delle valutazioni non favorevoli a fermarli. Certo, per un autore sconosciuto il discorso è diverso, ma l’unica soluzione che vedo è scrollarsi di dosso il peso delle recensioni/valutazioni. Ripeto, è qualcosa che i book store non vogliono cambiare perché hanno paura di perdere i clienti. In qualsiasi momento si può pensare di compare un e-book altrove, oppure di tornare al caro vecchio cartaceo.

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PocketBook: lettori e-book ePub standard

Dopo aver abbandonato il Kobo Touch e il Kindle Amazon, perché presentano diversi problemi e, nel caso di Amazon, si aggiunge il fatto di dover avere l’e-book solo in formato proprietario, mi sono messo a studiare una soluzione che potesse andare bene per me per leggere il formato standard ePub che Amazon non usa.

Oggi presento il lettore di e-book standard ePub PocketBook Touch HD 3 facente parte della categoria dei lettori da 6″ con tecnologia eInk.

PocketBook è una compagnia svizzera nata nel 2007. Vende i propri prodotti in 35 paesi. Ad oggi, hanno lanciato sul mercato mondiale oltre 50 modelli di lettori elettronici, introducendo una serie di innovazioni nel campo della lettura elettronica che sono valsi prestigiosi riconoscimenti internazionali, come riportato sul loro sito internet.

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Leggere in e-book è essere liberi di leggere?

Photo by EYÜP BELEN from Pexels

Ogni volta che si “compra” un libro in digitale in realtà si sta acquistando una licenza come si fa normalmente per un software che richiede un costo di licenza.

Piccola premessa
In questo articolo semplificherò l’esposizione per rendere il tutto comprensibile anche ai non addetti ai lavori, quindi se i più esperti notano che sono state omesse delle cose o che l’argomento non è approfondito è solo una conseguenza del processo di semplificazione, altrimenti ci voleva un intero libro per parlarvi degli e-book, di tutti gli store e delle loro differenze. Continua a leggere “Leggere in e-book è essere liberi di leggere?”

racconti, novelle e romanzi: come distinguerli?

(C) dhester at Morguefile

Spesso, credo da anni, oramai, gli editori tutti barano sul termine romanzo. Una volta ho sentito parlare addirittura di saga per una raccolta di alcuni testi che insieme non superavano le dimensioni di un romanzo breve (secondo lo schema riportato in fondo all’articolo).

Si presenta una novella, a volte nemmeno una novella, ma un semplice racconto, col nome di Romanzo e, spesso, viene scritto sulla copertina così: “ROMANZO”. Un po’ come se bastasse scriverlo per renderlo davvero tale.

Niente di polemico, ma se io vado in un negozio e chiedo un pezzo di pane da 1 chilo, poi non possono darmi un pezzo di pane da 250 grammi e dire: “È comunque pane che le ho dato, qual è il problema, non voleva del pane?”.

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adoro fare booktrailer: “Non vado di fretta”

Immagine copertina: rilasciata con licenza CC0 da Silvia & Frank / pixel2013 e pubblicata sul sito Pixabay.com – URL originale immagine: https://pixabay.com/it/uomo-donna-controversia-riflessivo-2933984/

Dicono che sono un ottimo fotografo, ma io lo faccio perché mi piace davvero fotografare, prendere e immortalare momenti particolari, i colori giusti. Ho fatto tantissime foto alla mia città.

Nel prossimo booktrailer del IV capitolo della serie “Le parole confondono” ho utilizzato foto e video realizzati da me tra Napoli e Sorrento e mi sono divertito un mondo. Anche nel booktrailer del romanzo sulla politica e l’editoria, sulla Roma bene, ho utilizzato foto scattate da me a Roma un po’ di tempo fa.

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L’esperienza degli ebook gratuiti

Il giorno 12 novembre scorso tutti i miei romanzi su Apple iBookStore sono stati messi al prezzo di zero euro. In modo automatico, senza fare della cosa alcuna pubblicità, sullo store è iniziato il gran scaricamento. È partito con sole 3 copie il primo giorno e poi è salito a raffica raggiungendo anche picchi di 55 copie al giorno.

Su Amazon la modifica di prezzo si è propagata in automatico il giorno 20 novembre portando a un totale di 148 copie scaricate nell’intera prima giornata (per poi raddoppiare il giorno dopo). il tutto è partito sempre senza alcuna mia pubblicità, se no un mio commento nel pomeriggio su Twitter: “È scesa in campo anche Amazon”, anche perché non me ne ero proprio accorto perché oramai non guardavo più il report di Amazon da un bel po’.

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Ma gli editori sanno cosa è un eBook?

(C) pippalou at Morguefile

Spesso ho parlato di qualità di un eBook riferendomi alla confezione, ovvero all’assenza di spazi tra paragrafi, alla presenza del rientro del primo rigo, alla presenza di un indice interno accessibile dal menu del lettore eBook (Kindle, Kobo, …). Una volta ho letto un eBook di un grande editore, venduto a ben 9,99 euro, ma ora rivalorizzato a 4,99, che era un disastro completo.

Errori di ortografia come l’acqua che viene giù dal cielo in una giornata molto molto piovosa. Almeno un errore o due a pagina. Errori dovuti al modo di produzione dell’eBook che era un ovvio testo ricavato da una scansione OCR. Cos’è una “scansione OCR”? Prendete un foglio stampato, passatelo dentro uno scanner tramite un programma OCR e questo produrrà un file di testo anziché una immagine prodotto della scansione come normalmente fa lo scanner.

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14 motivi per leggere i miei testi

(C) Giovanni Venturi

Ecco, dopo l’azzardatissimo articolo in cui sconsigliavo le mie letture per ben 14 motivi, veniamo all’effetto contrario. Perché leggermi.

Motivo numero uno.
Non mi ha pubblicato un grande editore e non ho pagato un editore per pubblicare, ma sono diventato io stesso editore. Molti di voi non hanno idea di cosa sia il selfpublishing, immagino, ma è una cosa buona che permette un’autonomia tale da, in alcuni casi, superare barriere imposte dall’editoria riguardo le storie e la qualità. Una storia che non vende viene scartata. Non si guarda più al fatto che sia o meno una buona storia, ma solo al: si vende? non si vende? Per poi ritrovarsi librerie invase da storie che si venderanno anche tanto, ma di cui si poteva fare anche a meno.

Col selfpublishing si producono a volte belle storie e si confezionano (impaginazione, indice, ecc…) ottimi eBook con bei titoli e belle copertine. I miei come sono? Come sono le mie storie? Be’, potete leggere le recensioni che i lettori mi hanno lasciato principalmente su Amazon. Sembrano tutte davvero buone. Continua a leggere “14 motivi per leggere i miei testi”

“L’ultimo giro di valzer” di Morena Fanti e Marco Freccero

“L’ultimo giro di valzer” di Morena Fanti e Marco Freccero

L’ultimo giro di valzer è l’ottimo romanzo scritto a quattro mani da Morena Fanti e Marco Freccero. Quattro mani che non si notano affatto. La bravura è stata tale da non riuscire a rendersi conto quando una scena è stata scritta da Freccero piuttosto che da Fanti. Solo un lettore appassionato delle letture dei due autori può rendersi conto in pochissime scene quale mano sta portandoci attraverso la storia, come è successo a me. A volte basta un verbo.

Ma veniamo alla storia.

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“Sai correre forte” a 0.99 euro su Google Play Libri

Come già detto nel precedente articolo. Google Play Libri sta offrendo 3 euro di sconto su tutti i libri che costano più di 3 euro. Su tutto il catalogo dei libri.

Quindi, ora che “Sai correre forte” non è più vincolato a essere presente solo sullo store di Amazon ed è finalmente presente in diversi nuovi store, Google Play Libri incluso, potreste comprarlo sul vostro dispositivo Android per 0,99 euro invece di 3,99, il che non guasta. Nota, infatti, la scritta “Puoi applicare lo sconto per il libro al momento del pagamento“. Questo vuol dire che i 3,99 euro che vedi non coincidono col prezzo di acquisto.

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