
Devo dire che non sempre si ha la voglia o il tempo di leggere un romanzo. Ho letto, infatti, questa raccolta di racconti in pausa pranzo e sono rimasto pienamente soddisfatto. L’autore alla fine del libro chiede a noi lettori se sia riuscito nell’intento di intrattenerci. Per quanto mi riguarda ci è riuscito molto bene.
Castelvetri presenta una serie di racconti non collegati, ma con alcuni personaggi ricorrenti della sua Binazzo. Agenti preposti al compito di salvare il mondo da cospirazioni e attacchi alieni, e non, vari.
Personaggi simpatici che ti restano in mente. Storie divertenti.
Ho adorato il primo racconto di questa raccolta che non posso fare altro che consigliare a chi voglia passare un po’ di tempo in mezzo a un libro leggero e ben scritto.
Che dire, spero in una nuova raccolta di racconti, magari un po’ più lunghi come lo era il primo, magari con quel tema, dove l’autore affronta il tema del self-publishing in modo molto originale, in una storia che mi ha quasi ricordato le indagini particolari di una coppia di famosi agenti dell’FBI della televisione.
Non sempre un autore sconosciuto e che sa il fatto suo viene notato, questa recensione l’ho scritta meditando, prendendomi i miei tempi, perché magari qualcun altro possa dare la possibilità a questo autore di intrattenerlo nella lettura come è successo per me.
Il genere dei racconti è fantastico, con vena ironica e divertente.
L’autore, poi, fa precedere il titolo del racconto da un S01EXX, come se si trattasse di una serie televisiva con i suoi enne episodi. Simpatica questa cosa perché ti permette di capire che stai entrando in un universo di storie singole, ma legate in qualche modo. Storie che si svolgono tutte in questa città di Binazzo.
Bellissima la copertina, curata nei minimi dettagli, mi piacciono anche i colori usati: mettono in risalto in modo giusto il titolo.
Grazie Giovanni!
Come sai, evito il più possibile di richiedere o suggerire ai lettori di scrivere recensioni per cui, quando qualcuno ne pubblica, mi emoziono sempre pensando a chi ha investito un po’ del proprio tempo mettendo giù quelle poche righe (lo so, lo so, è molto più difficile di quanto si pensi).
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Grazie a te. Per me è difficile recensire. Più che recensioni, scrivo pensieri sparsi. Quando un’opera ha poche recensioni ha poca possibilità di trovare interesse di altri, anche se dipende comunque dal testo e dall’impressione che uno ne riceve a prescindere dalle recensioni. Perché c’è anche chi le recensioni le legge solo dopo aver letto un testo.
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Pensa che, almeno nel blog, io ho smesso persino di chiamarle recensioni. Preferisco mettere giù idee che mi sono venute in mente guardando un film o leggendo un libro, collegamenti, ricordi, spunti. Poi magari ci scappa anche l’impressione generale, ma non di più.
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