diario scrittorio: sabato, 8 settembre 2018

Mi ero ripromesso di non dare più notizie sul romanzo in editing, ma di pubblicarlo e dare direttamente l’annuncio, visto che ero prossimo. Ero… o sono?

In realtà lo sto editando per l’ennesima volta. Quinta, sesta? Boh, non ricordo più.

È più o meno pronto. Sì, so che la perfezione non esiste. Ci mancherebbe. Però veramente, sono in una fase che anche una virgola al posto sbagliato mi dà un fastidio che non vi dico. Lo rileggo piano piano, a voce alta, mi interrogo sul senso delle frasi per vedere se è proprio giusto tutto il discorso.

Lo sto rieditando con criterio, tanto criterio che visto che il mio beta reader ha poco tempo per me, purtroppo gli ho dato il testo in un pessimo momento, non è colpa sua. Allora mi sono iniziato ad accorgere da solo di alcune cose che cambiandole fila meglio. Ho iniziato a provare a ragionare come farebbe lui, visto che di cose ne trova. A quel punto, ieri, ho iniziato a riscrivere tutto il capitolo 19. Non è stato l’unico a cui ho rimesso mano in modo così pesante. Mi sono limitato in alcuni capitoli alle prime 2-3 pagine perché effettivamente non andavano bene. Il capitolo 19 è il capitolo della rivelazione, va trattato coi guanti di velluto. Ci sono sentimenti che devono essere mostrati e non raccontati.

Ieri sera l’ho quasi completamente riscritto. Mi mancano 10 pagine della seconda parte che magari, però, vanno bene, nel senso che non serve riscriverle da zero. Vedrò. Questa riscrittura completa comporta che va riguardato almeno altre tre volte.

Mi sono messo l’animo in pace. Quando sarà finito lo pubblicherò. Tanto so che interessa a una sola persona (quanto mi vorrei sbagliare e restare sorpreso! 😀 ). Ho perso una lettrice per strada perché ha “dichiarato guerra” ai self-publisher perché non vanno più bene e, di conseguenza, ci sono capitato pure io di mezzo. Pazienza, non sono nessuno per convincere le persone a leggere autori indipendenti. Non sono capace nemmeno di convincere me stesso a fare cose più urgenti e più importanti, figuriamoci se vado dicendo a X, Y o Z cosa devono fare/dire/pensare/leggere.

Credo sia proprio vero quando si dice che il dolore cancella gli eventi.

Non ricordavo quanto fosse così brutto doversi mettere a editare un romanzo per pubblicarlo. È qualcosa di atroce che ti fa passare la voglia di scrivere per sempre. Mi sta traumatizzando. Eppure è così ogni volta che mi appresto a pubblicare. Solo che me ne ero dimenticato, tanto fa male.

Fa male perché so che tutto questo impegno non verrà ripagato nemmeno in minima parte, nel senso che non arriverò a farlo leggere a 50 persone. Ce ne sarà una sola, purtroppo, per fortuna. Scrivo solo per lei la serie “Le parole confondono” e il IV volume ha pure un argomento impegnativo. E non poco. Volevo sfidare un po’ quelle storielle superficiali che trattano lo stesso argomento e che fanno capo a scrittori “noti” di case editrici “note”. Chiaramente mi calo il cappello, invece, di fronte ad altri autori di cui riconosco le abilità, elevate abilità, senza ironia. “Chiamami col tuo nome”, per esempio, è un Signor Romanzo di un Signor Autore.

Nel mentre sono molto molto prossimo a chiudere le storie del romanzone sull’editoria. Ne ho concluse già alcune. Mi restano davvero poche scene, poi figuriamoci se mai lo pubblicherò. Avevo in programma di farlo per dicembre. Mi viene da ridere perché… ve lo esprimo con una clip famosa di un film famoso, sempre se non lo toglieranno da YouTube.

Trovato! La scena che intendo io è con Paolo Villaggio e Anna Mazzamauro. Inizia dal minuto 11:42. Immagino due parti di me stesso quando parlo di pubblicare il prossimo romanzo. Paolo Villaggio è la parte di me che lo vuol fare, Anna Mazzamauro è quella che sapendo a cosa si va incontro urla e dice di no, basta! E poi Villaggio che dice: “che desiderano?” è la parte di me che ascolta quella disperata. Esattamente al minuto dal 12:27 al minuto 12:59.

Buon sabato e, ditemi, che aspettate il IV volume de “Le parole confondono” come il pane. Ci deve essere almeno una seconda persona che vuole leggerlo, perché diversi mesi fa c’è stata una vendita dei tre volumi in questione nello stesso giorno su Apple iBookStore. Evento eccezionale da paura visto che su Apple vendo 0 copie 365 giorni l’anno. Posso immaginare che si tratti della stessa persona. Anche se mi pare così strano che senza nemmeno leggere il primo e-book si siano presi in blocco tutti e tre i libri. Sono onorato. Che dire? Grazie per la fiducia.

Ancora buon sabato.

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