servizi di comunicazione nell’anno di grazia 2018

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Nel 2018 le compagnie telefoniche hanno capito che la connessione dati è diventata un bene primario e che possono fare ciò che vogliono quando vogliono e come vogliono.

Prima si è operata la piccola mossa, di certo studiata a tavolino, per far pagare quanto dovuto in 1 mese in 4 settimane, ovvero producendo 13 canoni annui invece di 12 per un incremento pari all’8,33%. Molti utenti nemmeno se ne erano resi conto, poi, una volta che qualcuno ha detto a questi signori operatori telefonici di rientrare nei 12 canoni annui, allora ci sono rientrati e, dicono loro, senza alcun aumento.

Addirittura facendone un vanto! Come se ci avessero fatti un favore a non aumentare di un solo centesimo il giorno dopo che questa decisione dall’alto è stata imposta e resa operativa per ogni compagnia telefonica.

Tanto l’aumento è arrivato aggiungendo il precedente canone mensile fuori mano per molti e molti mesi prima e ci è stato impedito di chiedere il rimborso, altrimenti c’era il collasso. Se falliscono le compagnie telefoniche (come le banche), torniamo a zappare tutti la terra e a mangiare pane e acqua.

I prezzi non sono tornati come lo erano prima del canone aggiuntivo, ma sono rimasti gli stessi. Quindi o 12 canoni o 13 all’utente non cambiava un bel nulla in termini di quanto si paga in un anno.

Poi, tempo pochissimi mesi e… sorpresina 🙂 … zacchete. Nuovo aumento anche di 4 euro mensili per “miglioramenti dell’infrastruttura”. Insomma, si aumenta quanto e quando vogliono loro senza battere ciglio, tanto poi si fa tutti cartello. Non ti sta bene? Cambia compagnia! E come? I prezzi sono alti ovunque!

Alla fine, a conti fatti, con meno di 40 euro (euro più, euro meno) non si riesce ad avere nessuna linea con internet e telefonate incluse.

Eppure in TV si vedono offerte strepitose, no?

A partire da 19,99 al mese, a partire da 24,99 al mese. Poi scopri che nel prezzo dell’offerta reclamizzata in TV non è stato detto che le telefonate sono a parte, che serve un canone mensile in più per i primi due anni per il servizio di assistenza, come se fosse davvero possibile vendere un servizio di telefonia senza assistenza (che tra l’altro è un costo in più ed è pure obbligatorio, come sono obbligatori o quasi tutti i servizi non detti in pubblicità), poi c’è il noleggio del router, l’aggeggino che attacchi alla presa del telefono e ti dà internet con cavo di rete o in WiFi e poi, servizio X orale, per quello Y anale, per quello Z oroanale tutto insieme, non viene detto che quella offerta vista in TV vale solo se già sei cliente mobile, altrimenti sono W euro in più, ecc… ecc…

E arrivi magari a 35 euro o anche 38 euro o 40 euro il primo anno, e poi sali a a piacere il secondo anno. Cercai una “offerta” per evitare i 38 euro dell’attuale gestore e la signorina sorridente, al negozio, disse: “Possiamo farle la stessa offerta a 40 euro. La attivo?” Cioè, nemmeno la decenza di dire: “Mi dispiace, ma il suo gestore è più economico, conviene se lo tenga stretto”.

Un dettaglio che sfugge a tutti è che oggi attivano la fibbra ottica, tranne zone rurali dove non hanno gli impianti giusti.

E quindi? Fino a questo punto nulla di strano.

La fibbra ottica per sua natura arriva a 1 Gbps, ovvero 1000 Mbps. Le ADSL2 che si vendevano prima della fibbra arrivavano in maniera teorica ideale a 20 Mbps, quindi oggi con la fibbra, in teoria, si va 50 volte più veloci.

Fantastico!

Il primo anno la “regalano”, cioè o ti danno 100 Mbps o 1000 Mpbs, ma questo solo il primo anno. Qualcuno sa che per mantenere la stessa banda c’è un costo aggiuntivo? Costo che si aggiunge all’incremento dovuto al “risparmio” proposto durante il primo anno di abbonamento.

Se non si paga, allora la velocità cade a 30 Mbps. Poco importa. Chi usa davvero tali velocità? Serve anche un computer carrozzato con buoni dischi per scaricare un file con “velocità” di 1000 Mbps. E poi stai sicuro che a 1000 Mbps in WiFi non ci vai né ora e né mai perché il protocollo di base ne fa 54 di Mbps. Può salire se si sceglie un protocollo evoluto, ma 1000 Mbps è utopia, quella può forse funzionare in un PC Desktop con dischi e processore ben carrozzati.

Tanto con 30 Mbps va bene anche Netflix alla risoluzione di 4K, infatti in tale configurazione richiede circa 25 Mbps.

Nell’anno di grazia 2018, si è ben capito che senza telefono, senza internet, la gente non ci resta, va in panico, comincia a imprecare, a svenire, per cui anche se proponessero 100 euro al mese tutti pagherebbero senza battere ciglio.

Per non parlare di chi ti offre “per sempre” a 5,99 euro mensili 30 GByte di internet (con una velocità che nella tua zona non va oltre lo 0.5 Mbps, a volte arriva a 1 contro quella di altre compagnie telefoniche che arriva senza problemi a 30 o 60) e telefonate illimitate (durante quelle lunghe cade la linea) e poi se recedi il contratto nei 14 giorni previsti per legge non ti rimborsano, non solo, mentre tutti lo farebbero (il rimborso) in tempi di due settimane, c’è questa magica compagnia telefonica che indica come tempo di rimborso almeno 30 giorni, ma non ti restituiscono né ora e né mai i 9,99 euro per la nuova SIM e la parte dei 5,99 euro dell’offerta da cui stai recedendo.

Tanto chi vuoi gli faccia causa per 15,98 euro? E l’avvocato? Le comunicazioni che vanno inviate alla nuova fantastica e miracolosa compagnia di telefonia mobile per ricordarle che non sta rispettando le modalità di recesso? Chi le paga? Metti che dopo che scrive l’avvocato ti danno 15,98 euro poi quanti ne devi dare all’avvocato? Perché di certo non saranno loro a pagarlo, ma tu. Loro diranno che deve esserci stato un disguido. E su questo espediente ci campano i furbi.

Il marketing non batte nessuno. Ti fanno credere tutto. Hanno sempre una offerta. Ma oggi offerta non vuol dire “condizioni di contratto a prezzo molto vanataggioso rispetto a quanto pagherai a iniziare dal secondo anno”, ma è sinonimo di “condizioni contrattuali standard, o quasi”.

Certo, ma dire “Offerta” è figo, assai, crea la magia che spinge ad ascoltarli.

Ti chiamano al telefono a tutte le ore e gli parli del GDPR in modo un po’ animato, dicendo che sono fuori legge e pretendi di sapere da dove hanno preso il tuo numero di telefono, quando e perché, vuoi sapere chi sono, il loro nome e cognome e dove lavorano, e due secondi dopo odi il suono di linea libera.

Certo, quelli che ti chiamano vengono pagati con spiccioli, praticamente, però è un continuo. Non li ferma nulla, nessuno, nemmeno la legge, perché loro hanno in mano la ricchezza più grande del paese: i dati personali, usi e costumi di tutti. Gli ISP, ovvero le compagnie telefoniche che offrono il servizio di internet, sanno perfettamente quali siti l’utente visita, quando e per quanto tempo, quali file scarica, ecc…

Potrebbero decidere, se gli girano le palle, di chiudere la connessione a tutta Italia attribuendola a un guasto perché magari qualcuno gli ha, non so, impedito di fare pubblicità in cui si dichiara un prezzo diverso da quello reale che si paherà? Certo, non succederà mai che facciano pubblicità in cui espongono i reali costi di una attivazione perché, nonostante le multe che hanno dall’authorithy (ma ancora gliene fanno? Inutile, tanto sono sempre briciole), poi non cambiano mai il modo di presentare i loro piani tariffari.

Possono fermare l’Italia. E questo dimostrerebbe la loro forza perché loro hanno il potere e nessuno li può toccare. Avete mai riscontrato delle mattine in cui ti svegli e in tutta la zona c’è un blackout di rete? Ovvero niente connessione internet e niente telefono? E magari non solo nella tua zona, ma in tutta Italia. E se stessero facendo delle prove tecniche di forza anzicché aver avuto un reale problema? A volte ci penso.

Basterebbe modificare la legge. Hai attivato un servizio non richiesto all’utente? Hai creato un disagio? Hai aumentato il prezzo due volte in pochi mesi? Hai lasciato il cliente senza telefono per 4 giorni dopo il passaggio alla tua compagnia (mi è successo), allora via. Basta. Per un anno ti revoco la possibilità di fare nuove attivazioni e, se ci provi ancora, te la revoco in modo definitivo. Ma, capirete, che se quelli si incazzano mettono l’Italia in ginocchio e non ci sono mezzi per dimostrare, fare o dire. Ma, intanto, io revocherei le licenze di vendita di contratti telefono/internet, poi vediamo che succede.

Buon martedì a tutti.

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