Quando si parla di autori indie, si parla di autori indipendenti, ma non ci si riferisce solo agli scrittori. Un autore può essere un produttore di se stesso, e gli ambiti in cui esiste l’autoproduzione ha varie realtà.
Esiste lo scrittore indipendente, il produttore televisivo indipendente, il produttore di film con marchio indipendente, il produttore musicale indipendente e, infine, il produttore indipendente di videogiochi.
Esatto, come potete ben notare le categorie non si limitano allo “scrittore”.
Produrre qualcosa implica il mettere insieme delle competenze che una sola persona non può sempre avere, o che magari matura un po’ per volta col tempo, se può. Un videogioco impegnativo ha bisogno per forza di una squadra di 10-20-30 persone.
Scrivere non implica il fatto di poter pubblicare subito cosa si è scritto. Per farlo, io autore indipendente di romanzi, novelle, racconti, ho bisogno di un codice ISBN, di una copertina, di promuovere il mio prodotto di narrativa, di partecipare a convegni, magari, a conferenze, o a semplici presentazioni del mio libro che sarò io a dover organizzare, di editare il mio stesso prodotto, di registrarmi presso enti che mi permettano di distribuire il mio romanzo (Amazon KDP, Kobo Writing Life, Apple, Google, …) quindi se ne he ho le competenze posso fare tutto da solo ed essere anche più bravo di un editore. Se mi manca qualche abilità, cerco qualcuno affidabile che mi supporti attraverso un lavoro che viene pagato: disegnatore, grafico, editor, produttore di e-book, impaginatore di testi, pubblicista, ecc…
Se produrre un libro, può portare ad avere delle spese, queste sono minime, in confronto ai costi dovuti, per esempio, al produrre una canzone. Un musicista indipendente dovrà affittare per un certo periodo uno studio di registrazione e pagare, mettere insieme persone che sanno davvero suonare certi strumenti musicali, persone che sanno scriversi una canzone, persone che sanno editare un file musicale, maneggiare mixer, microfoni.
Film e serie televisive hanno, invece, costi da capogiro e a volte diventano autoprodotte proprio dagli attori principali (che son famosi o lo diventano grazie alla serie) che recitano nelle stesse (Kevin Spacey per House of Cards, Jennifer Garner per Alias, ecc… ecc… come ho già parlato in un mio precedente articolo), quindi se non si è ricchi non ci si può imbarcare in imprese simili, a meno che poi non si abbia l’abilità di cercare un produttore che investa nell’idea del film o della serie televisiva.
Qualcosa che sempre costa tanto, ma meno di un film o di una serie televisiva è il produrre un videogioco. In tal caso serve una squadra anche corposa di competenti: animatori 3D, musicisti, disegnatori vari, doppiatori, attori, sceneggiatori, traduttori, persone che realizzino l’idea e le varie parti, ecc…
Non conoscevo questa realtà, poi venni a sapere di Revolution Software, una azienda inglese che ha realizzato diversi videogiochi di qualità, incluso Broken Sword – the Serpent’s Curse Adventure, un gioco la cui produzione è stata finanziata da un progetto di crowdfunding su Kickstarter. Il crowdfunding è il finanziamento collettivo, ovvero si crea un progetto e, dopo aver realizzato quali siano tutte le spese, le persone che devono essere pagate per portare a termine il progetto, si chiedono, su una piattaforma dedicata, i soldi per realizzare il gioco (il libro, il disco, il fumetto, ecc…).
Un progetto che ho finanziato anche io per non molti euro (se non ricordo male una decina, forse quindici). Ho avuto la possibilità, da finanziatore, di ricevere una copia tramite il negozio di videogiochi indipendenti on-line più famoso. Parlo di Steam, un prodotto disponibile per ambiente Windows, Mac OS e GNU/Linux.
Ho anche conosciuto e incontrato Charles Cecil all’Apple Store di Regent Street a Londra durante uno dei miei viaggi nella capitale inglese. Lo ricordo benissimo, era aprile e la sera pioveva. Era il mio ultimo giorno a Londra e sarei ripartito presto per l’Italia il giorno dopo.
Oggi sono qui per parlarvi di un’altra realtà che sta cercando finanziamenti per il secondo episodio di un gioco molto bello, autoprodotto, di cui sto giocando il primo episodio comprato sempre su Steam. Parlo di Common Games. Sono russi e hanno il progetto del videogioco in crowdfunding sempre su Kickstarter, ovvero il loro The Uncertain 2: Light at the end. Nel momento in cui scrivo, è stato finanziato da 659 persone per un totale di 14’359 dollari dei 43’422 richiesti. Se il progetto non raggiungerà il totale della cifra credo che non andrà avanti. È un vero peccato perché il primo episodio del gioco è fatto benissimo. Animazione e scenari davvero realistici. La lingua del gioco è l’inglese ed è un inglese buono, di semplice comprensione, inoltre ci sono i sottotitoli, ma è anche disponibile in italiano. Un gioco post apocalittico di fantascienza misteriosa.
Anche il secondo episodio promette bene, inoltre sul sito di Kickstarter c’è anche una demo, ovvero un esempio giocabile del gioco che sarà.
Robot, missioni, umani da salvare.
Potete finanziare da 1 dollaro fino a 10’000 dollari. A voi la scelta. Ripeto, ne vale la pena.