«E, d’improvviso, nel silenzio profondo della notte, aveva sentito, da lontano, fischiare un treno.»
Luigi Pirandello
“C’è chi il treno deve aspettarlo tutte le mattine, col suo rumore sempre uguale, come una cantilena dei giorni; ogni mattina e ogni sera, lo sguardo corre di continuo all’orologio, e le gambe stanche sperano in un posto a sedere. Nell’era del pendolarismo frenetico e dei voli low cost, nel millennio un po’ folle delle distanze azzerate, l’idea del treno fa sorridere, certo. Ma è anche un sorriso di malinconia. C’è qualcuno che, passando di corsa sotto il tabellone degli orari, non abbia mai cercato la destinazione più lontana sognando una fuga?”
Ebbene, sì stravolta un mio racconto apparirà in una delle antologie di Giulio Perrone Editore. Il tema, come anticipato è “In treno”. Il racconto in questione è “Lontani dal mondo”.
Non mi va di dilungarmi sul contenuto dello stesso. Sono appena 3 cartelle. Detto per chi non è addetto ai lavori, si tratta di 2 pagine A4 (4 o 5 in formato libro). Se chi mi conosce vuole prendere il libro sono a disposizione. Chi non mi conosce può farlo ordinare in libreria. Per conoscere l’elenco delle stesse può consultarlo qui. Magari potete richiederlo anche da Fnac e Feltrinelli, ma non ne sono sicurissimo. I libri di Perrone sono regolarmente distribuiti in queste librerie, ma le antologie di racconti non credo. Ve la fate ordinare e vi passa la paura. Compriamo tante cose inutili, libri di grandi scrittori che scrivono del nulla o magari di scrittori davvero bravi. Date una possibilità anche a noi esordienti non ancora famosi di diventarlo 🙂 .
Mi ha sempre affascinato il racconto con tema “Il treno”, così mi sono messo all’opera e ho scritto 🙂 . Ho sempre osservato le persone intorno nei lunghi e allucinanti viaggi che ci offre la società unica che possiede l’intera linea ferroviaria italiana (come già vi dissi nel mese di giugno scorso 🙂 ).
A volte hai anche modo di parlare con le persone e sui treni secondo me scorre la vita, un po’ come ovunque, ma in modo più particolare. E magari parli di una esperienza vissuta in un racconto e poi ti pubblicano 😀 . Ma questo è un lato che non consideri quando sei sul treno. Lo scrittore le idee da qualche parte deve prenderle, no? 😉
Complimenti, allora, a Lei e a Leila Mascano – so che viaggiate assieme.
Io, invece, sono in stazione, e questo treno l’ho perso! Ma nella valigetta di cartone… insomma, ho tre antologie Perrone con altrettanti mie racconti.
Perso il treno, cordiali saluti a entrambi e andrò a bermi qualcosa di forte.
Frank Spada
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tre antologie? 🙂 Complimenti. Quali?
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Frank, la Sua grande fantasia e la Sua grandissima creatività, glielo dico con il dovuto rispetto, si accompagnano ad una vena anarchica e surreale che se fanno di Lei un personaggio unico, a stento la tengono in qualsivoglia tipo di confine e di restrizione. Sono certa che il Suo racconto sarà stato bellissimo, ma il treno sarà stato nominato en passant, giusto per dire che il protagonista ne vedeva uno dalla finestra. Poi va a fare il missionario in Patagonia, lo 007 a Gerusalemme, forse il trans come d’attualità, ma del treno più nessuna traccia. Per questo e solo per questo il suo racconto, forse il più bello di tutti, non è stato scelto, ed è un peccato comunque.
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Gentile Leila, non si allarghi troppo, anche se qui in provincia il treno gira ancora a ruote ferme sopra una piattaforma al suono di un organetto, per fortuna, ed è meglio non si sappia.
Comunque La ringrazio per la benevolenza in arrivo da una Capitale, dove so che molti amano girare per casa in mutande!!!
Baciamo alla Diva Mascano – ringrazio Giovanni per l’ospitalità.
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Ahimé di gentiluomini in giro ce n’è pochissimi, la regola aurea è tutti vestiti o nient’affatto, vie di mezzo non ce n’è, salvo alcune varianti abominevoli: nudi con calzini, per esempio, è una delle più agghiaccianti. Tollerato il nudo con occhiali, per motivi evidenti, basta poi toglierseli se non servono.
Giovanni, il nostro ospite, ha scritto un racconto bellissimo e sconvolgente dal titolo Dritto al nulla che mi ha colpito come un pugno nello stomaco. Purtroppo era troppo lungo per Il treno, ma davvero è benissimo scritto e molto coinvolgente ed avrebbe meritato di essere publicato.
Il treno fermo su una piattaforma mi sembra l’evoluzione naturale della giostra su perno che cigola, accetterò di salirci, almeno siamo al coperto, ma non si faccia idee…visto l’argomento del mio racconto. Per fortuna leggerò solo l’incipit!
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Grazie, magari qualcuno me lo pubblicherà un giorno. Chissà. L’ho scritto perché ero particolarmente ispirato così ho buttato giù un po’ di battute iniziali, poi l’ho rivisto e migliorato anche grazie a vari consigli ricevuti e mi fa piacere che il risultato finale piaccia 🙂 .
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La mia tastiera onnivora ha mandato giù una b di pubblicato. Ma ne combina di ben peggiori, ed esilaranti.
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Gentile Giovanni, saperla apprezzata da una scrittrice come la Mascano le fa onore.
Quanto ai miei racconti – http://www.frankspada.eu – troverà anche altro.
Buone giornate.
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