Avevo promesso di decicare una recensione al film di Gabriele Salvators, così eccomi qui.
Come vi dicevo in un articolo precedente, ho letto il romanzo di Niccolò Ammaniti da cui è tratto l’omonimo film. La scheda dettagliata la troverete su Wikipedia. Ebbene, forse dovevo vedere prima il film, non so. Certo poi avrei letto il libro già conoscendo la trama e non l’avrei sopportato… Da qualche parte però dovevo iniziare, no? 😀
Il film è un’altra storia. Ci sono meno personaggi e di alcuni non si sa nemmeno il nome. Nel libro invece sono dati nomi e cognomi anche di personaggi che appaiono per un paio di pagine e poi spariscono. In tutta sincerità credevo fosse un bel film. Iniziava uguale al romanzo. Con Cristiano Zena che va sotto la neve per uccidere un cane ritenuto fastidioso per il padre: il ragazzo viene svegliato nel cuore della notte per fare questa bella cosa.
Le scene mi sembrano messe una dietro l’altra senza molto senso quasi, gli attori non sono il massimo. In particolare l’assistente sociale che nel libro è descritto molto meglio e ha un ruolo, un nome, una storia e una interazione con Cristiano, nel film è molto meno curato. Lo ricordo solo per il fatto che questo attore pronuncia più volte il nome di Cristiano. Lo senti ogni tanto dire: “Cristiano! Cristiano!” e null’altro, forse una paio di frasi quando va a casa degli Zena all’inizio. Che noia.
L’attore che interpreta Cristiano, Alvaro Caleca, è al suo primo ruolo. Un po’ si nota, forse il problema è che nel libro Cristiano Zena ha 12 anni, mentre nel film il ragazzo mostra i sui 15 anni, quindi, per chi non ha questa informazione, per chi non ha letto il libro, magari può andar pure bene, ma non a me: sento la differenza del personaggio che mi sono creato in testa rispetto a quello che vedo in pellicola. L’interpretazione non mi ha colpito particolarmente, anche se ammetto che il ragazzo ce l’ha messa tutta, forse avrebbero dovuto cucirgli meglio il personaggio addosso per ottenere un miglior effetto.
L’attore che interpreta 4 Formaggi lo reputo molto bravo, ha saputo rendere perfettamente il personaggio un po’ ritardato che interpreta.
Non metto in discussione Salvatores come regista, ma forse trarre un film da un romanzo molto lungo e ricco di storia non è un’operazione semplice e per chi ha letto il libro è sicuramente disarmante. Chissà, magari se avessi visto prima il film mi sarebbe piaciuto. Se vi ho scoraggiato dal noleggiare e vedere questo film non fatelo 🙂 . Voglio dire, magari a qualcun altro, non avendo letto il libro, potrebbe di sicuro piacere.
Salvatores, infine, completa il finale che nel libro viene lasciato aperto alla fantasia del lettore e questo per un film va bene, anche se, ripeto, avrei voluto più la storia dei personaggi. Le storie raccontate nel romanzo e nel film sono abbastanza diverse: il film mi ha a tratti annoiato mentre il libro mi ha tenuto incollato pagina dopo pagina mentre si raggiungeva il climax 🙂 . Senti che nel film manca quel qualcosa, forse la voce narrante a cui sono abituato per alcuni genere di film, la stessa che magari ci sarebbe voluta anche nel film “Io non ho paura”. In fondo si tratta di questione di gusti, no? 🙂
Se avete dei commenti, lasciateli pure. Se avete visto il film dopo aver letto il libro e vi è piaciuto fatemelo sapere con un commento.
Alla prossima.