Non so nemmeno io bene perché sto scrivendo questo articolo, ma su Facebook ho ricevuto un messaggio da una truffatrice… Beh, sì una truffatrice. Non è nei miei contatti e mi ha scritto un messaggio congratulandosi di ciò che scrivevo. La mia bacheca e le mie informazioni non sono visibili a chi non è sulla mia lista contatti e visto che su Facebook non lascio le mie poesie o i miei racconti o in gruppi è chiaro che lei non ha mai letto nulla di me.
Si è presentata come direttrice editoriale di una pseudo casa editrice. Ho visto il sito… Sito, poi… Un obrobrio schifoso il cui senso di esistere era alquanto palese. Truffare gli esordienti.
Mi ha scritto lodando le cose che avevo scritto (e che ovviamente non ha mai letto) e che la sua pseudo casa editrice cercava talenti come il mio. “Se hai una trentina di poesie o un romanzo di una trentina di paginette mandalo a questo indirizzo email che se piace lo pubblichiamo”… Sì, io poi lo mando a lei 😀 . Dio mio ma quanta melma che c’è in giro.
Ha usato la parola “paginette”, un romanzo di 30 paginette. Mi sono fatto sotto dalle risate. L’idea di 30 paginette mi fa venire a mente quella di un bambino che impara a scrivere e gli fanno fare le paginette di A, di B, … dei numeri. 30 paginette, ma quale romanzo vuoi fare. Nemmeno un racconto va sotto un certo numero di pagine a volte. Bah.
Le ho risposto dopo un po’ di giorni. Stavo per cancellare il messaggio, poi ho scritto:
? Cosa ho scritto di interessante? Dove?
“un romanzo di max 30 paginette”… Ma i romanzi non partono dalle 200’000 battute?
Qual è il sito internet?
Siete una casa editrice non a pagamento?
La sua ovvia e scontata risposta:
ehi, ma quante domande! il mio sito: …
romanzi brevi altrimenti i costi diventano improponibili. Noi chiediamo solo il contributo per la carta. Buon pomeriggio
Ho omesso il sito e il nome della truffatrice per non ricevere denuce… Con le leggi che stanno approvando, dire la verità diventerà presto reato di diffamazione. Inoltre questa persona non merita tanta pubblicità… In realtà anche scriverci un articolo mi sembra eccessivo, ma sta tizia mi ha messo di mal’umore e devo sfogare. Quante gliene avrei cantate! Quante gliene avrei cantate! Ho fatto tutte quelle domande perché avevo perfettamente capito chi mi aveva contattato, ma ho voluto essere “generoso” e rispondere alla “provocazione”, ma nulla di che. La prossima volta cancello direttamente il messaggio senza rispondere.
I costi diventano improponibili? Ma che casa editrice sarebbe una che non pubblica più di 30 “paginette”? Voglio capire 100 pagine, eppure un romanzo per me parte dalle 160-200 pagine circa, se breve anche 100 pagine (ma quelle che chiamiamo romanzi brevi in Italia all’estero sono “novelle”). Inoltre quel “noi chiediamo solo il contributo per la carta” mi fa ancora più ridere. Forse manca quella igienica e allora chiedono il contributo per l’acquisto, magari trovandosi comprano anche qualche rotolone Regina e ci stampano sopra le famose 30 paginette.
Oggi vogliono tutti fare gli editori e vogliono pubblicare tutti in simili modi, lucrare sugli autori in un modo o in un altro. Meno male che di case editrici serie ce ne sono in giro. Quindi lo dico a me e lo dico a voi che passate e leggete e volete “diventare scrittori/trici”: attenzione a chi diamo i nostri scritti. Se a me piace scrivere, lo faccio sempre e comunque, indipendentemente dall’idea di pubblicare, anche perché se iniziassi pensando prima all’editore e poi a quello che scrivo potrei tranquillamente pagare un editore come… Dai non voglio fare nomi per la stessa ragione di cui sopra.
Se uno si mette a fare l’editore e poi si lamenta che fare l’editore costa troppo, non c’è ritorno economico, non si arriva alla fine del mese, ci sono sempre tanti altri mestieri: panettiere, ristoratore, cameriere, barman, lavorare alla reception di un hotel, fare il bagnino, parrucchiere, meccanico, fruttivendolo, tipografo, tabaccaio, ecc… Sono tutti mestieri sacrificati. Non esiste un mestiere con guadagno facile e senza sacrifici. Se fare l’editore è troppo complicato basta fare altro, anche perché i libri si stampano con la carta, la carta viene dagli alberi e questi ci danno ossigeno che ci permette di vivere, quindi se si stampa un libro solo per farsi ripagare profumatamente, si stanno abbattendo alberi inutilmente e questo nuoce gravemente alla salute.
Dopo questo articolo strano e inconcludente vi do la buona notte e torno alla mia lettura 😉 . A breve recensirò, anche perché l’autore è esordiente, bravo e ha pubblicato con una casa editrice seria, poi vi racconto.
Alla prossima.
Carino l’articolo, l’ho condiviso su Fb nella pagina fan di Scrivila ancora Sam, il corso di scritrtura gratuito che, fra l’altro, ti ringrazio di aver citato qualche tempo fa
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Sono onorato che tu sia passato di qui, gradito l’articolo e condiviso su Fb 🙂 . Stavo pensando proprio ieri di inserire il link nei blogroll così da dargli più visibilità 🙂 .
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Difficile pubblicare qualcosa con queste pseudo case editrici truffaldine. L’ultima che ho incontrato si chiama …, di …, ai quali non interessa assolutamente vendere i libri dei loro autori. Sembra una cosa assurda, ma questi non vengono assolutamente pubblicizzati da nessuna parte e hanno una distribuzione penosa.. se così non fosse dovrebbero pagare i diritti d’autore agli scrittori. … (e molte “case editrici” loro pari), se osservate bene tutti i canali social, pubblicizza soltanto libretti costruiti con i grandi classici di autori morti nel 1800, così si garantisce un incasso pulito e costante. Inoltre si trovano soltanto i loro prodotti di “cartoleria” in giro (anche questi incassi puliti). Fanno pagare l’editing (che poi è inesistente, dato che avevo comprato un loro libro disastroso di cui non farò il nome) e fanno acquistare un certo numero di copie… ma i materiali che usano sono pessimi (copertine fatte di carta da giornale) e usano formati tascabili imbarazzanti. Il problema fondamentale, e qui arriva la truffa, è che quando incontrano una potenziale “vittima” promettono tutt’altro… Quindi attenzione! io non ho pubblicato con loro ovviamente, perché mi sono accorto di questo strano giochetto, ma molti potrebbero cascarci. Bisogna SEMPRE controllare la comunicazione di una casa editrice, prima di fiondarsi a firmare e verificare le loro pubblicazioni precedenti… magari acquistare un libro per capire che tipo di ricerca operano per i loro autori (vi accorgete subito se un libro merita o no di essere effettivamente pubblicato).
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Ciao, perdonami se ho rimosso il nome dell’editore e la città, ma da queste case editrici è bene tenersi a debita distanza perché partono denunce. Loro, in fondo, non violano nessuna legge. Vendo fuffa, ma non violano leggi e se qualcuno ne parla male, è un problema.
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