Leggere fa molto bene…

Vi propongo un articolo comparso nell’altro mio blog il 5 ottobre 2008. È una recensione di otto libri che ho letto due anni fa, ma che sono ancora in libreria 🙂 . Se vi va continuate a leggere.

Finalmente quest’anno ho ripreso la buona abitudine, che trascuravo da un po’, di leggere. Cosa? Certamente non mi riferisco a documentazione e manuali vari, ma alla letteratura. Il 2008 non è ancora finito e conto 8 romanzi + 2 romanzi lasciati a metà.

Quelli letti completamente sono:

  1. “L’ombra del vento” – Carlos Ruiz Zafon
  2. “Il caffè sospeso” – Luciano De Crescenzo
  3. “Blaze” – Stephen King
  4. “Seta” – Alessandro Baricco
  5. “Nemmeno il destino” – Gianfranco Bettin
  6. “Duma Key” – Stephen King
  7. “Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio” – Amara Lakhous
  8. “Diciannove minuti” – Jodi Picoult

Non li ho letti nell’ordine in cui li ho riportati, non esattamente almeno. I due libri che non sono riuscito a leggere perché veramente terribili sono stati:

  1. “L’urlo e il furore” – William Faulkner
  2. “La cattedrale del mare” – Ildefonso Falcones

Il primo è di un autore classico che viene spesso menzionato come capolavoro, ma è troppo pesante. Ci sono troppo personaggi e mi dispiace dirlo ma confonde molto, non capisci precisamente di cosa tratta. Segue un filo ininterrotto dei personaggi senza interruzione alcuna di scena o altro. Passi da una scena all’altra senza capirlo e senza capire che c’è una nuova scena. È come un treno in corsa che corre sempre più forte. Troppo pesante. Magari ci riproverò in futuro, ma al momento è archiviato.

Il secondo invece è di una noia mortale. Come possa aver avuto tanti complimenti dai quotidiani è difficile da capire (o facile a seconda dei punti di vista 😉 ). Appena l’ho visto in libreria e ne ho letto la trama l’ho subito posato, poi qualche mese dopo un conoscente me lo ho consigliato, così mi sono deciso a dare una seconda possibilità a questo libro, ma non è proprio il mio genere. La storia si tira dietro molto lentamente in modo noioso. Arrivato verso pagina 300 mi sono detto: “basta!” Con tremila guai e problemi per il protagonista… Non lo consiglierei a nessuno, ma se avete voglia di leggerlo fatelo, magari è il vostro genere. È un romanzo storico ambientato a Barcellona nel XIV secolo che ricorda “I pilastri della terra” di Ken Follet (che non ho letto). Per la trama fate un giro su Google.

L’ombra del vento

Di questo libro già ne ho parlato in un altro articolo comparso in questo mio blog (precisamente qui) e lo consiglio vivamente. È un libro scritto bene, interessante, con una trama intrigante che parla di libri e di personaggi misteriosi, di amore e di tanto altro. Lo stile del romanzo è superbo, le descrizioni e le ambientazioni sono molto curate e anche la trama non è da meno. È il classico libro che merita e che si fa leggere da solo e che si pubblicizza da solo. Comprerò anche gli altri libri di Zafon. A ottobre esce un nuovo suo romanzo per conto di Mondadori. Attendo contento.

Il caffè sospeso

Chi non conosce Luciano De Crescenzo? Questo suo libro non è un romanzo, ma una raccolta di mini racconti, ma più che racconti in effetti lo scrittore parla di sè e di ciò che pensa di vari argomenti, non dilungandosi per più di cinque pagine ad argomento. È un libro leggero e simpatico, piacevole da leggere, non impegnativo e in alcuni tratti anche divertente. È sicuramente un libro da comprare e godersi per chi non lo ha fatto ancora.

Blaze

Chi non conosce Stephen King? Uno dei più grandi autori americani contemporanei molto prolifico, il numero dei sui romanzi (che ho tutti) è 53, poi ci sono 11 raccolte. È definito dalla critica il “Re” (traduzione del suo cognome dall’inglese all’italiano) e “maestro dell’horror”. Hanno tratto molti film dai suoi romanzi spesso non rispecchiando il romanzo stesso, producendo una poca efficacia nella trasposizione cinematografica. Alcune eccezioni (per me) sono “Stand by me – ricordo di un’estate” (tratto dal racconto “Il corpo” dalla raccolta “Stagioni diverse” da cui hanno tirato fuori altri 2 film), “Le ali della libertà” (tratto dal racconto “Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank” dalla raccolta “Stagioni Diverse”) e “Misery non deve morire” (tratto da “Misery” e interpretato dalla bravissima Katie Bates), “Cimitero vivente” (tratto da “Pet Sematary”), “Il miglio verde” (tratto dall’omonimo romanzo). Il suo stile si caratterizza quasi da una scrittura eccessiva riportando molti dettagli e mostrando diverse sfumature nella psicologia dei suoi personaggi, ma sempre senza annoiare. Blaze è uno dei suoi tanti romanzi che mi è piaciuto. È un romanzo scritto da Stephen King fra il 1972 e il 1973, pubblicato solo nel 2007 attribuito all’abituale pseudonimo Richard Bachman. Nonostante fosse stato scritto oltre trent’anni fa, King ha preferito tenerlo nel cassetto per tutti questi anni.

I ricavati della vendita saranno devoluti auna fondazione chiamata Haven Foundation che si occupa degli artisti freelancer statunitensi. Per una recensione e per la trama vi consiglio http://bfox.wordpress.com/2007/11/04/recensione-blaze-di-stephen-king/

Tra i romanzi/raccolte preferite di Stephen King ci sono: Stagioni Diverse (il primo suo capolavoro che ho letto a 17 anni e che amo in assoluto), Cujo, Misery, Il gioco di Gerald, Dolores Claiborne (scritto con uno stile unico e da cui è tratto il pessimo film, pessimo rispetto al romanzo, “L’ultima eclisse”), La tempesta del secolo (scritto come una sceneggiatura), La metà oscura, Pet Semetary, La lunga marcia, L’ombra dello scorpione (sulle 1200 pagine), IT (1200 pagine circa, ma con un finale che non mi è piaciuto molto), Cose preziose (il finale lo ha un po’ rovinato), Il miglio verde (un romanzo scritto in 6 puntate mensili 🙂 bellissimo), Quattro dopo mezzanotte, Scheletri, A volte ritornano, Blaze, Colorado Kid.

Seta

Un romanzo leggero che si legge in poco tempo (meno di un giorno) che racconta di un mercante di seta. Mi è piaciuto per la sua semplicita, linearità della trama e personaggi ben descritti con il fascino dell’oriente tra le righe.

Nemmeno il destino

Mai sentito di questo autore. La storia parla delle difficoltà di un adolescente nella sua fase di crescita. Dell’assenza del padre, della malattia della madre e con la sua forte voglia di vivere. Una storia di rabbia, di amore e amicizia. Lo stile del romanzo breve (circa 100 pagine) si avvicina molto a quello lirico, come versi di una lunga poesia, ma che delineano per bene una trama e descrivono gli stati d’animo spesso rispecchiati dall’ambiente circostante.

Racconta. Nemmeno il destino te lo può impedire.

Il romanzo ha avuto una sua seconda edizione (dopo la prima pubblicazione del 1997) ed è stata fatta una revisione. Da questo libro è stato tratto il film omonimo di Daniele Gaglianono (che non ho visto).

Duma key

È l’ultimo romanzo di Stephen King pubblicato in Italia. Un romanzo di circa 800 pagine interessante, ma fino a un certo punto, infatti il finale mi ha deluso parecchio. King ha scritto veri capolavori e Duma Key non è tra questi.

Il romanzo parla di un uomo che ha avuto un brutto incidente nel cantiere edile di sua proprietà. Non è morto per puro miracolo, ma la sua vita cambia, abbandona l’edilizia e si da alla pittura. Un horror classico.

Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio

Questo libro l’ho scoperto per caso sotto il tendone di una libreria nel paesino dove sono stato in vacanza quest’estate. Mi ha attirato molto: il titolo, la copetina e la trama. Si verifica un omicidio in un condominio a Piazza Vittorio a Roma e ogni inquilino dà la sua versione dei fatti e parla del rapporto che ha con i suoi condomini. Il libro parla del ritrovamento di Lorenzo Manfredini, detto il Gladiatore, accoltellato nell’ascensore del condominio di piazza Vittorio in cui vivono. Il testo è molto ben scritto. Ogni capitolo è dedicato a un personaggio che in prima persona racconta le sue impressioni sugli altri, le sue simpatie, antipatie e sul fraintendimento dei comportamenti degli altri condomini. L’autore inserisce dei personaggi davvero ben caratterizzati. La portiera napoletana, il classico milanese e i vari stranieri. Il romanzo ha una trama e uno stile originalissimo. Non conoscevo questo autore. È la prima volta che leggo un suo romanzo e merita. La cosa ancora più simpatica è il fatto che lo stesso abbia lasciato la sua email in modo da poterlo contattare 🙂 . Credo che se un libro piaccia allora il primo dovere di un lettore sia comunicarlo a tutti e se si è fortunati anche all’autore stesso dell’opera. In questo caso è possibile 🙂 . Vi consiglio, inoltre, l’ulteriore recensione: http://gruppodilettura.wordpress.com/2008/08/06/scontro-di-civilta-per-un-ascensore-a-piazza-vittorio-amara-lakhous/.

Diciannove minuti

Cosa vi fa pensare questo titolo? Pensateci prima di andare avanti nella lettura. Ebbene, è un libro che ho visto esposto da Feltrinelli in una cifra di copie. Non l’ho comprato subito. Al momento avevo altre cose da leggere. A volte mi capita di acquistare 3-4 libri per volta, anche se non ho terminato di leggere quelli che già possiedo, così ho aspettato un po’. La trama di “Diciannove minuti” non l’ho letta. Non è stato necessario. Mi sono fermato prima nella decisione dell’acquisto. Il titolo mi ha colpito, il trafiletto in copertina: “Cosa spinge un adolescente a fare una strage tra i suoi compagni di scuola?”… Beh sono sempre interessato da tematiche di adolescenti in modo particolare a una tematica del genere che narra di un fatto realmente accaduto. Pare che sia numero uno nella classifica del New York Times con 1 milione e 700 mila copie. Certo, considerando ciò che ne è stato de “La cattedrale del mare”, non mi sono fatto impressionare dal numero di copie vendute e ne del fatto che fosse in classifica sul New York Times. Ho preso il libro, ho aperto e letto la prima pagina, quindi ho deciso per il prossimo acquisto, poi un paio di mesi dopo ne sono andato a caccia. Il centinaio di copie esposte da Feltrinelli erano sparite. Non ricordavo il nome dell’autrice (mai sentito prima di allora), ma solo il titolo, quindi la terza volta ho fatto l’acquisto fornendo anche il nome dell’autrice grazie a http://www.ibs.it/code/9788879729321/picoult-jodi/diciannove-minuti dove troverete anche la trama. Un bel libro. Ho riscontrato alcune imprecisioni quando l’autrice si cimenta a parlare di informatica scambiando un programma C per un programma C++ che tra l’altro non avrebbe nemmeno compilato 🙂 . Alcuni errori nel codice. A parte queste piccolezze il libro ti prende e in modo particolare le ultime 100 pagine vogliono essere lette di fila 🙂 . Mi è piaciuto il passaggio tra il presente e il passato nella narrazione. Ora parla dei fatti presenti, ora di 17 anni prima, poi ritorna nel presente, poi salta di nuovo nel passato fino a lasciare nelle ultime 100 pagine gli ultimi 5 minuti prima dell’evento principale come rivelazione finale. L’autrice ha dato un piccolo indizio nella narrazione, quindi la rivelazione finale è stata un po’ sfumata avendo capito in anticipo che… 😛 . Tranquilli non vi rilevo il finale 🙂 . Che non è scontatissimo. 614 pagine che si fanno leggere da sole e senza difficoltà già dal principio. Compratelo.

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