Ho visto il pilota della nuova serie televisiva di quel genio di J. J. Abrams. Non potevo fare cosa peggiore. Mi sono perso di nuovo. In senso buono. Ora voglio vedere tutte le puntate.
Quelle immagini, mi hanno riportato a Lost, serie televisiva sempre del genio di cui sopra.
In Alcatraz c’è un isola, ci sono i viaggi nel tempo, ci sono misteri, indagini. Tutti temi molto vicini ad Abrams.
Non solo, ma c’è un bel cast di attori. C’è Hugo di Lost. Sì, parlo di Jorge Garcia che interpreta il Dottor Diego Soto, studioso e autore di 4 libri su Alcatraz.
C’è Sam Neill che ha girato diversi film importanti, tra cui Jurassic Park. In questa serie televisiva interpreta la parte di Emerson Hauser, un agente dell’FBI che dovrà ritrovare i prigionieri scomparsi nel 1963. Data ufficiale della chiusura del carcere di Alcatraz.
C’è Sarah Jones che interpreta la parte della bella Rebecca Madsen, una detective della omicidi della polizia di San Francisco.
C’è Michael Giacchino (purtroppo solo nell’episodio pilota) con le sue musiche che ti riportano dritto dritto dentro Lost.
La storia comincia dal finale, ambientato nel 1963, e pochi minuti dopo ritorna nel 2011 dove prende piede la storia vera e propria e, come accadeva in Lost, ogni tanto ci sono questi flashback per definire meglio personaggi e storia.
Direi che Alcatraz ha tutte le qualità necessarie per diventare l’ulteriore buon esempio di narrativa televisiva. Infatti ci sono dettagli che in realtà vengono ben utilizzati, come accadeva in Lost, in Alias, le scene hanno tutte la funzione di rivelare qualcosa e nessuna è messa lì a caso per allungare il brodo, assolutamente. Una perfezione narrativa che invidio.
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