Ho… avevo… ho… intenzione di pubblicare una raccolta di racconti per conto mio. Senza editore. Per diversi motivi. Uno è che per l’appunto è una raccolta di racconti. Di solito gli editori non pubblicano raccolte di racconti e, se per valutare un romanzo poi non rispondono perché ci trovano tante cose che a loro non piacciono, posso immaginare una raccolta di racconti. Diventa difficile.
Ma il punto non è questo. Qualche editore che pubblica racconti c’è pure, ne conosco almeno uno di cui mi fido pure, ma il mio è/era/è una sorta di esperimento. Chiamiamolo così. Volevo addentrarmi nell’autopubblicazione per provarla. Ne parlo, ne discuto, poi nella pratica non la uso.
Diciamo che non mi aspetterei nulla di che una volta affidato il mio file a un e-book store, così mi interrogo sulla necessità di farlo e sento che non c’è, non è fortissima. Poi, siccome sono uno che cambia un po’ umore, un po’ idea, mi dico che posso farlo. Tanti pubblicano cose che ti domandi come mai siano finite in libreria, poi però vedi che in libreria ci sono cose anche interessanti… Insomma si mi sto incartando.
Ho fatto leggere, sto ancora facendo leggere, la mia raccolta a vari lettori e, come mi aspettavo, ho riscontrato giudizi completamente diversi, ma “diversi” non rende bene l’idea. Sono pareri totalmente discordanti sulle sensazioni che trasmette un racconto piuttosto che un altro, ma a detta di tutti so scrivere e, sempre a detta loro, bene. Ho scelto i lettori e le lettrici tra alcuni di cui mi “fido” pregandoli di essere sinceri anche se non piacesse nulla di ciò che ho scritto e ho passato i racconti in varie fasi. Li ho corretti un po’ per volta quando un lettore segnalava una cosa che effettivamente poteva migliorare. Il giro ancora non è completato. Attendo il giudizio di altri due lettori e devo fare un altro invio.
Diciamo che più o meno, tranne rarissime eccezioni, mi hanno detto precisamente cosa piace e cosa no in quello letto. E mi sono sorpreso di come siano poche le cose che non piacciono. Sono più che altre legate alla gran brevità di alcuni racconti. Avrebbero voluto ancora seguire i personaggi.
Alcuni di questi racconti sono anche stati pubblicati in antologie… Ricordate che nella mia biografia ho scritto di aver pubblicato 8 racconti in altrettante antologie a partire dal 2009? Siccome i diritti sono i miei e i testi non sono più disponibili in libreria allora ho ben pensato di farli rivivere, magari anche sistemandoli un po’ in più se serve. Un paio li ho scartati perché andrebbero riscritti.
Allo stato attuale non ho ancora deciso nulla, per quanto l’e-book sia già pronto con tanto di copertina, titolo e font inclusi. Perché non ho deciso ancora nulla? Be’, di alcuni vedo possibilità sconfinate, bei romanzi… Insomma che fine devono fare questi testi? Forse è il caso di lasciarli dove sono stati fino ad ora. Nel mio disco fisso del mio portatile. Anche perché il mondo non è pronto a capire la differenza tra un autopubblicato e uno che paga un editore-tipografo che chiede 2000-3000 euro per farsi stampare un libro… Il mondo non è pronto al digitale… In Italia non si legge, quindi non c’è un vero motivo per scendere in campo. Magari continuo a scrivere per i fatti miei lasciando perdere l’idea di pubblicare con editore o per i fatti miei (senza pagare ovviamente). Scrivere è bello quando emoziona, quando diverte. Lo è meno quando bisogna affrontare tutta una serie di fasi.
Apprezzo molto chi ha dedicato il suo tempo alle mie creaturine e si è divertito a leggerle, si è emozionato. Grazie mille volte per i vostri giudizi. Anche perché non tutti sono in grado di essere sinceri o di descrivere le loro sensazioni oggettive di lettore.
Alla prossima.