la storia di come due fratelli vincono la paura n°6

Sono alla fine dell’ennesima revisione. Ben due anni. Cinque grandi correzioni/riscritture più tante micro revisioni continue anche in fase di scrittura stessa. Ho tagliato interi capitoli, ho aggiunto altre parti, ho rimosso interi pezzi raccontati e li ho mostrati, ho cambiato un paio di volte il punto di vista dell’intera prima parte, che ora non esiste più e si è fusa con la seconda in forma di ricordi. Il libro è sempre diviso in tre macroblocchi, ma ora hanno la struttura che avrei sempre voluto assegnargli. La storia mi piace. È proprio come volevo narrarla.

Per farsi un’idea di cosa parlo: 102’799 parole per 591’471 battute spazi inclusi… non male. Copertina pronta, titolo pronto… c’è tutto!

Finalmente il romanzo ha trovato una sua forma di vita. L’ho visto e rivisto tante volte. Ho rimosso refusi che, maledizione, erano dove non dovevano essere e che erano sfuggiti. Andrebbe fatta un’altra revisione? Bisogna ancora insistere? Secondo me no. Va bene così. Sennò ci passo i prossimi 10 anni sopra. Non serve. Poi se qualcuno volesse leggerlo per forza e poi non mi dicesse nulla di nulla su quanto letto, me ne ricorderei così da non inviargli/le più nessuno dei miei testi. Manco un racconto di mezza pagina. Un editore, per esempio, ce l’ha in lettura da 15 mesi. Mi vien da ridere. Non è mai stato letto. Di questo ne ho la certezza matematica. Non sto semplicemente ipotizzando. Non è stato letto nemmeno il titolo. Ora il libro che ha nelle mani lo può pure buttare, ma ovviamente non gli comunico nulla. Semplicemente sorrido. Fa schifo? Va benissimo così. Se non piace va bene, ma per farsi un’idea va letto, giusto? Anche solo le prima pagine, se proprio uno non ha tempo da perdere, no? Però perché la gente si scomoda a prendere impegni che non ha il tempo e il modo di mettere in pratica? Boh. Sorrido ancora.

Ora posso passare a curare altre storie con altrettanto amore. Questa resterà per sempre nel mio cuore. Voglio bene a questi personaggi come se fossero parte della mia famiglia, come se fossero fratelli acquisiti. Anche se non tutti hanno avuto un lieto fine nella loro storia, per me è come se ci fossero tutti ed è come se non si concludesse tutto con l’ultimo capitolo dell’ultima parte. Ci sarà un finale alternativo che scriverò appena creerò l’e-book. Grazie. Mi avete dato molto.

Alla prossima.

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