Londra, che dire, è una città che non si può ignorare. Ci sono stato l’anno scorso all’inizio di dicembre e non ho potuto non risentire il suo richiamo anche quest’anno. Il periodo è diverso. Quest’anno il Capodanno lo passerò qui. Devo dire che l’idea di trascorrerlo nel mia città mi ha sempre messo di malumore negli ultimi anni e non solo il Capodanno. Molto del tempo continuo a chiedermi cosa aspetto a lasciarla per una vera città, per un paese che si mette a disposizione del cittadino.
Le sensazioni che Londra mi lasciò addosso l’anno scorso le ho ritrovate anche quest’anno, puntuali e precise. Dicevano che qui c’era una temperatura sotto zero, addirittura mi si parlava di alluvione. Pazzesco. Qui fa anche caldo, soprattutto quando c’è quella pioggerellina fine fine. La così detta shower. O quando spunta il sole. E vi giuro che il sole c’è…. Per fortuna che mi sono organizzato per bene, portando qualcosa di leggero. La notte la stanza è riscaldata, così indosso un pigiama più leggero di quello dell’anno scorso e bene ho fatto.
Il periodo dell’anno passato me lo ricordo benissimo. Effettivamente era più freddo, ma nemmeno tantissimo, certo io adoro le temperature artiche, ma la città è comunque accogliente.
Ha un servizio di metropolitana eccellentissimo. Ci sono ben 11 linee per tutti i gusti che ricoprono la città… una città che ha un’estensione pari a 10 volte tutta la Lombardia. Quest’anno si festeggiano i 150 anni della metropolitana, che qui chiamiamo “Tube”. Ogni 900 metri circa ci sono una o più fermate metropolitane che si intersecano in modo che si passa da una linea all’altra senza disagio alcuno.
Il giorno del mio arrivo ero disperato perché la “District Line” è chiusa nel tratto che mi interessa, ma non c’è stato alcun problema, chiedendo allo sportello per Lancaster Gate mi hanno subito mostrato quanto era facile raggiungere ugualmente la destinazione. Certo, il servizio è costoso. Non è come in Italia, ma appunto, non è come in Italia: è 150 volte meglio. Si pagano circa 34 sterline una settimana (circa 40 euro), ma si ottiene tantissimo.
Dicevo del giorno del mio arrivo. Nel mentre pensavo dove volevo andare a mangiare e quindi capivo a quale fermata mi conveniva scendere ho perso la corsa… se fosse successo dove vivo avrei dovuto attendere dai 15 ai 30 minuti, considerando anche il periodo. Non mi crederete, ho contato fino a 10 e dietro di me è arrivata un’altra corsa della stessa linea.
«Wow» mi sono detto. «Cose dell’altro mondo!»
Ma questo già lo sapevo dall’esperienza dello scorso anno.
E in metropolitana trovi anche artisti professionisti. Suonano molto più che benissimo. C’era uno che si stava facendo un bel concerto rock sotto la Victoria Line e un ragazzo a Marble Arch che suonava con un violino in maniera più che perfetto uno dei miei pezzi di musica classica preferito. Pachelbel con il suo Canone. Quasi meglio dell’originale, così gli ho lasciato una sterlina più che meritata. Ecco perché amo questa città. C’è civiltà, c’è amore in ogni angolo. Non ti senti solo. Sei qui che pare cammini sollevato dal pavimento. Non metto in dubbio che i londinesi odieranno la città, ma vorrei invitarli mezza giornata dove abito io e vediamo chi cambia idea su cosa. Il sole, il mare e qualche persona civile che vorrebbe che le cose andassero meglio non sono sufficienti a dichiarare civiltà e rendere una città vivibile, sicura. Io per strada, qui a Londra, cammino anche in anfratti alle 22 di sera. E se anche sono le 23 non mi spavento. Nella mia città non lo farei mai.
La metropolitana qui è affollata a tutte le ore e chiude tardissimo. Non sei solo per strada. Le zone sono sicure. Se non sai quale linea prendere o quale direzione e sei indeciso davanti un cartellone dentro la “tube station” ti si avvicina un addetto alla metropolitana e ti chiede dove devi andare e tu gli dici, non so, “Holborn” e lui ti dice: «Di là, binario X». È un altro mondo!
All’aeroporto di Roma, per esempio, arrivano turisti. Le macchinette che erogano i biglietti non funzionano, nessuno si sfotte a dare indicazioni a nessuno e se volessi non sai manco a chi chiedere. A Roma. Dove abito io è pure peggio.
Mi sono abituato, mi sposto da un punto all’altro della città alla velocità della luce. Mi faccio anche lunghi tragitti a piedi per viverla anche in superficie. Stamattina sono stato al Kensigton Garden. Uno spettacolo della natura. C’erano anatre, anche belle grandi, cigni, gabbiani, pappagallini e scoiattoli. Uno mi si è avvicinato anche abbastanza. Dio che cosa spettacolare. E quanto verde. Quanto verde!
Ho visto anche le fontane italiane dedicate alla Regina Vittoria. Mi sono diretto a piedi verso il punto centrale, dove c’è una sorta di piccolo lago dove ci sono un centinaio di gabbiani… sono arrivato al Kensigton Palace, ma non sono che entrato un attimo. Dover pagare per vedere la residenza stamattina non mi andava. Cercavo l’Hyde Park, che era dall’altro lato del mondo. In pratica i due parchi sono molto estesi e uniti. Sono una foresta in pieno centro cittadino. L’ho visitato nel pomeriggio, ma essenzialmente era come i giardini già visti, solo che aveva uno spettacolo di giochi dentro che mi sono ben guardato dall’entrarvi (mi ci ero anche incamminato, ma poi ho cambiato direzione). Ruota panoramica, ottovolante, e chi ne ha più ne metta. Il regno del divertimento per grandi e piccini. A Londra le cose si fanno tutte in grande e lo noto di continuo.
Il sindaco ha messo a disposizione le biciclette. Se le prendi per meno di mezz’ora non le paghi. Tutta la giornata una sterlina, ecc… E ovunque puoi pagare con carta di credito. Dove abito io in meno di 10 minuti le strapperebbero da terra e se le porterebbero a casa… Dove abito io? A Talebanopoli.
Dopo Hyde Park me ne sono andato a Leicester Square (che tutti pronunciano Lester Square), che è la zona di struscio dei ragazzi e delle ragazze londinesi. Già risalendo la scala mobile si vedevano queste orde di ragazzi e ragazze giocare tra di loro. E quando sono uscito fuori mi è venuto da sorridere. Strade invase di gente. Avevo una fame pazzesca. Erano tipo le 16 ed ero ancora digiuno dalla mattina. Mi sono intrufolato da Angus Steak House (come l’anno scorso). Fanno una carne buonissima. E sono a Londra da una vita. Una catena di “Case della carne”. Si dice che a Londra si mangi male. Tutte balle. A Londra si mangia benissimo. Trovi tutte le cucine che vuoi e te le scegli.
In questo fantastico regno della carne mi ha servito un ragazzo greco e un ragazzo italiano… come l’ho capito? La pronuncia era decisamente italiana. È nato a Caserta e vive da una vita ad Arezzo e ora è a Londra. Ogni tanto per strada si sente qualche “Aò semo de Roma” e qualche accento della zona di Milano e dintorni. Ci sono cinesi, indiani, arabi, canadesi, tedeschi, gli inglesi originali sono mimetizzati, nascosti tra la massa: la multietnicità invade la città. Oggi stesso sono stato a Marble Arch. Un quartiere interamente arabo. Ogni negozio era arabo, anche librerie arabe. Insomma sono appena 48 ore che sono qua e non mi sono fermato un attimo.
Alle 18.00 sono stato anche al cinema Empire a Leicester Square. Ho visto Argo. Dialoghi troppo veloci, ma il film l’ho capito. Bello. Attimi di tensione crescenti. Davvero una bella storia. Poi sono stato, sempre in zona Leceister Square, in un… come definirlo, un centro commerciale famosissimo (cosa non lo è a Londra?) pieno di negozi vari: Trocadero. Si trova anche su internet. Ogni singola attività su internet ha il suo sito. Il centro ha negozi di vestiti, dolci, souvenir, cibo, tecnologia, musica, libri. Sono entrato una attimo da HMV e sono stato risucchiato dai libri, da DVD, BluRay, videogiochi. C’erano ragazzini che se le suonavano a colpi di clic e joystick. Un megacentro dove si trova di tutto, anche a prezzi più bassi di quelli italiani. C’era Lost stagione 1 in BluRay che costava meno che in Italia, per esempio. Serie TV, film. Offerte di 5 BluRay a sole 30 sterline… 30 sterline sono 36 euro circa. 5 BluRay di film anche nuovissimi. O 3 solo 20 sterline… Non sarei più uscito. I film inglesi e americani di qualità (in fondo loro fanno i veri film) sono moltissimi. C’erano anche in lingua italiana. Insomma, a volercisi dedicare se ne trovano di cose da fare.
Se penso che dovrò tornare in Italia dove le cose costeranno anche di meno, ma dove una regione ha in fallimento i trasporti, in una nazione dove si pagano solo tasse e non ti garantiscono i servizi mi metto a piangere. Se mi viene per la testa resto qua. Mi metto anche a fare il cameriere non me ne frega. Posso sempre scrivere quando potrò. Ah, tra l’altro ho scoperto che c’è una libreria italiana proprio in un quartiere principale. Domani casomai ci passo. È a pochi passi da Regent Street, vicino la ricchissima Oxford Street coi suoi negizi Apple, Ferrari… con tanto di auto della Ferrari dentro… Ve lo immaginate un negozio simile non so… a Talebanopoli? Io no.
Londra è tutto rosa e fiori?
Naturalmente questo è un diario di viaggio di un visitatore di Londra durante il periodo di Capodanno e molte cose alla luce del tempo possono sicuramente essere errate, per esempio l’assenza del mare e il tempo sempre coperto può essere un bel problema sull’umore. Magari poi capisci che qui si lavora pure di più. Come si fa a mantenere una città così in ordine? Come si fa ad avere negozi aperti a tutte le ore? Qualcuno ci dovrà pensare, giusto? Prendetelo quindi per un rapporto spinto dall’entusiasmo della voglia di cambiare di uno che ha trovato un mondo diverso all’impatto e che non ha veramente idea di com’è vivere a Londra ogni giorno non da turista.
Una prossima meta…
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