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Questo articolo nasce dopo una riflessione. Dopo essermi reso conto di una cosa assurda, inquietante, ovvero quello che nel 2017 una persona che lavora nel campo informatico non ha la benché minima idea di cosa sia un eBook.
State ridendo? Fate pure. Anche io ho riso dopo essermi reso conto che esistono ancora persone che teoricamente hanno grandi conoscenze di informatica e poi dopo una discussione contorta capisci che non hanno la più pallida idea di cosa sia un eBook.
Ma se un informatico non sa cosa sia un eBook siamo alla frutta. Come possiamo allora pretendere che un NON informatico sappia cosa è un eBook e, peggio del peggio, convincerlo a leggere/comprare il nostro romanzo in eBook? Ora diamo i numeri, davvero, stiamo spingendoci a pretendere davvero troppo. Chi vuol vendere in eBook romanzi, raccolte di racconti in Italia, in generale, sta un attimino delirando.
Sono rimasto gelato. Ho dovuto fermarmi dieci secondi per respirare. Poi ho capito perché la gente non legge e non compra eBook.
Questa persona, è una bravissima persona, ha tutta la mia stima, ma mi ha fatto davvero riflettere quando io gli ho fatto la domanda diretta: “Ma cosa credi che sia un ebook?” e lui: “Non lo so proprio”. Lì si è aperto un mondo. E domande come: “perché il mercato ebook non decolla?”, “perché la gente per leggere vuole ancora odorare carta stampata delle grandi catene di librerie?” hanno avuto un senso.
La gente ignora cosa sia un eBook, alla gente non interessa cosa sia.
Come sono arrivato a chiedergli direttamente cosa fosse per lui un eBook?
Doveva comprare un libro su Amazon e lo ha visto in eBook a 3 euro, invece di prendere il cartaceo a 9 euro ha pensato di comprare il formato eBook a 3 euro e poi stamparsi il file. Però mi diceva: “ma io non vedo l’ebook”. E stata questa risposta a far suonare il campanello d’allarme.
Gli ho spiegato tre volte che su Amazon compri l’eBook e poi puoi legger su Kindle, su PC, su Mac, su tablet Android e su iPad di Apple tramite l’applicazione che ti mette a disposizione stesso Amazon. Tre volte. Ma lui ha filtrato l’informazione. Non gli interessava. Voleva sapere come fare per stampare un eBook che non vedeva. Allora ho capito, ho pensato, perché io non so lui cosa pensi davvero, che forse per lui l’eBook è un file PDF che dà in pasto alla stampante. Qualsiasi altra informazione diversa da questa veniva cancellata. Ed è una cosa che succede a volte anche a me. Quando sono straconvinto che una cosa debba essere fatta in un modo, allora non ascolto chi propone cose diverse.
Gli ho dovuto spiegare che grossomodo un eBook è una pagina internet con tanto di fogli di stile CSS, poi me la sono svignata. Che un eBook possa essere convertito in PDF e stampato magari può essere pure, ma me lo spiegate il senso? L’inchiostro non si paga? E la carta? E la conversione produrrà un mezzo pezzotto o un perfetto PDF adatto alla stampa? Sempre dopo aver rimosso il DRM di Amazon, sia ben chiaro. Cioè un caos per risparmiare 6 euro e i tempi di consegna di un libro cartaceo per non parlare delle spese di spedizione se non spendi almeno 29 euro. Mica roba da poco, mi direte voi. Io rilancio. Ma se, accidenti, compri l’ebook e te lo leggi sul tablet? Sull’iPad? Sul telefono pinco pallino? Al computer? Perché stampare? Perché è un manuale. Ci sono tanti manuali gratuiti in rete. L’eBook è un’altra cosa. Oppure compra il cartaceo e lascia stare gli eBook.
L’eBook NON nasce per essere stampato
L’eBook nasce perché le informazioni, i caratteri visualizzati sul display si adattino alla dimensione del dispositivo. Se si ha un file PDF non si può dire di avere un eBook e per giunta stampabile. Il file PDF è un formato nato perché si veda uguale ovunque. Conservando la stessa identica formattazione, caratteri, grafici, tabelle e quant’altro. Molto utile nel mondo scientifico dove hanno sviluppato degli strumenti come LaTeX che permette di generare file PDF con complesse formule matematiche e grafici.
Sì, ma cos’è un eBook?
L’eBook è grosso modo un file compresso al cui interno ci sono vari file che rappresentano le pagine del testo in formato HTML/XHTML, accompagnate da file CSS che aggiungono lo stile al testo: il grassetto, il corsivo, la sottolineatura, il rientro del primo paragrafo, l’assenza di spazi tra paragrafi, la dimensione dei caratteri (il titolo del romanzo più grande rispetto al testo dei capitoli, ecc…) e da altri file che ne descrivono la struttura, l’indice, che rappresentano i caratteri stessi, quelli che normalmente si chiamano in inglese “font” e che spesso sento chiamare LA font. Come se il carattere potesse poi diventare LA carattere.
Sì, ma cos’è l’eBook Amazon?
È un formato in parte proprietario che si adatta al display che abbiamo. Si adatta nel senso che se abbiamo, non so, 6 cm di larghezza. Il programma che visualizza il testo impegna ogni riga per massimo 6 cm, il resto lo manda alla riga successiva.
Ci sono altri formati di eBook?
Naturalmente. C’è il formato ePub che è uno standard e che alcuni distributori hanno reso meno standard facendone una sosta di standard proprio che funziona bene e in modo perfetto solo sui loro lettori eBook. Come il formato kepub di Kobo. Per tutti gli altri lettori eBook, quelli di Apple inclusi, lo standard ePub va più che bene.
Cosa altro dire sull’eBook?
È un file che su Amazon, Apple, Kobo, Google e qualche altro venditore tipo Tolino, risiede su (parolona molto di moda) un Cloud del negozio dove lo avete comprato. Il Cloud è una sorta di disco accessibile solo tramite connessione Internet. Un disco che non è quello del vostro computer. Ma non è esattamente un disco virtuale nel caso degli eBook, cioè non si può averlo come una estensione su cui tenere eBook. Si possono anche caricare altri eBook in alcuni casi (Amazon e Google), ma non è uno spazio per file propri qualsiasi, ma solo uno spazio che usa chi vende gli eBook per fare in modo che le proprie app possano reperire gli eBook da poter poi spostare sul dispositivo in questione, così da leggere un libro elettronico senza la necessità di avere una connessione WiFi attiva. Lo chiamo Cloud per semplificare, ma bisognerebbe usare un’altra parola.
Su quel disco remoto/Cloud ci sono gli eBook che avete comprato. Ogni volta che comprate un nuovo eBook, la versione che avete comprato, finisce su quel disco. A cosa serve? Si può davvero accedere? Non ci si può davvero accedere a mani nude. Ci pensano le applicazioni di visualizzazione dell’eBook per Android e per iOS, per Mac, per PC Windows che recuperano gli eBook che avete comprato in modo da farveli leggere, da conservare il segno. Per “conservare il segno”, intendo che se leggete lo stesso eBook su un Kindle e poi passate alla app e poi di nuovo al Kindle, per esempio, continuate a leggere dall’ultimo punto in cui si era lasciato l’eBook sull’altro dispositivo/app. Basta connettere il dispositivo/Kindle alla rete WiFi e sincronizzare.
Che sono queste applicazioni? Sono le app per smartphone e tablet vari che mettono a disposizione Amazon/Kobo/Google/Apple/Tolino/ecc… Vi scaricate la app, la configurate con l’identificativo e la password con cui siete registrati presso lo store e a tal punto decidete quali eBook volete trasferire sul dispositivo. Potete anche spostare un solo eBook, leggerlo per intero e poi cancellarlo da dispositivo. Vi resterà sempre su questo disco remoto finché non decidete di cancellarlo anche da lì, ma in tal caso non potrete più accedere all’eBook cancellato anche sul disco remoto/Cloud.
Quindi cos’è l’eBook?
Ecco, se uno non sa cosa è un eBook immagino che non voglia nemmeno saperlo. Ragione per cui molti mai si avvicineranno a questo accidente di eBook. E se si avvicinano poi magari pensano che sia una specie di servizio di stampa automatica dei libri.
Ho letto alcune recensioni a 1 stella su Amazon a testi che sono stati comprati in eBook. I recensori si lamentavano del fatto di non averlo mai ricevuto perché, immagino, pensassero di aver preso l’edizione cartacea. Perché, giustamente, mettendo una stella al prodotto, Amazon legge, interpreta, vi rimuove l’eBook dal Cloud e dai dispositivi connessi e spedisce, allo stesso prezzo, l’edizione cartacea.
Ammetto che c’è un po’ (tantissima) riluttanza verso gli eBook, ma a volte è anche peggio di così.
A volte è come comprare un coltello da cucina non per tagliare l’anguria o il pane, ma per commettere un omicidio. Il coltello che taglia è un po’ come l’eBook che si vuole stampare. Magari si riesce anche a stamparlo, ma, ricordate, il coltello si usa per tagliare gli alimenti, non per fare del male, quindi non vi fate male con gli eBook, mi raccomando.
Ebook for dummies 🙂
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