diario scrittorio: mercoledì, 19 luglio 2017

In un periodo di caldo, di incendi, di voglia di mare e di voglia di non andare in vacanza, in periodo di alti e bassi che nemmeno li conto più, continuo a scrivere e riscrivere.

Di meno. Nei ritagli di tempo. Senza particolare stress.

In questo periodo cosa combino? Preparo la pubblicazione del terzo volume de "Le parole confondono".

Pubblicazione? Sto al terzo passaggio di editing e sono quasi a metà del libro. Ambientato tra Napoli e Londra. A Napoli il passato di Giulia e a Londra il suo presente. Tra ricordi, spostamenti a fine anno, ansia per la nuova città e per la chiusura di un anno e l'ingresso di quello nuovo, Giulia ci trascinerà in una storia piena di novità. Scaveremo nel suo passato e scopriremo delle cose terribili e bellissime. Rafforzeremo il concetto dietro cui si muove il tema "Le parole confondono", ovvero che le parole possono essere fraintese o che si ha paura di rivelare i veri sentimenti per non distruggere l'amicizia in cambio di qualcosa che potrebbe durare molto poco.

Giulia ha un bel carattere, è forte, ma lo è davvero? Cosa le è accaduto di terribile nel suo passato? Lo ha dimenticato o ancora ci soffre?

Sto anche cercando di concludere il romanzo corale sull'editoria, ma che non si limita all'editoria. È un panorama sul lato oscuro dell'uomo, dell'opportunismo dell'essere umano, sulle debolezze. Siamo davvero prossimi, ci sono poche altre scene, nessun altro nuovo personaggio dell'ultima ora da introdurre. Ovviamente sarà una bozza da rivedere tante volte, ma che spero di pubblicare entro fine anno, subito dopo il volume 3 de "Le parole confondono".

Nel mentre, avevo ripreso anche un altro romanzo. Un thriller ambientato in una cittadina in New Jersey. Una cosa iniziata tre anni fa con un CampNaNoWriMo e non terminata.

Poi nel weekend mi sono venute in mente diverse scene per il quarto volume de "Le parole confondono" (alcune anche del quinto :P) che tratterà un argomento delicatissimo che vorrei evitare, perché so che è così delicato che non tutti gradiranno, ma è un'evoluzione della storia che si incentrerà su Francesco Sacco. Di che si tratta? Cosa accade se si desidera spingere un'amicizia verso una direzione più particolare? Si rischia di compromettere l'amicizia in modo irreparabile oppure si può giungere a consolidarla maggiormente? È una cosa che si chiede anche Giulia nel terzo, se l'è chiesto Andrea nel primo. Ovviamente ognuno di loro vede e vive con una sfumatura diversa la cosa, molto diversa.

C'è una maggior coscienza e maturità verso se stessi? Si osa rischiare? Perché i miei personaggi, sapete, hanno rispetto per gli altri, non si usano. Vivono la modernità in modo diverso da quello che fanno gli altri. Non ci avete capito nulla ma vi ho incuriosito? Bene 🙂 . Non ci avete capito nulla e non vi interessa? Male, ma almeno siete stati sinceri. Non che io abbia la percezione reale di chi leggerà cosa e quando di mio.

Onestamente non so benissimo perché continuo a scrivere e non mi concentro su azioni ben più necessarie: fare un po' di pubblicità o presentazioni dal vivo. La prima non la so fare, per la seconda, quando ci ho provato, appena hanno sentito che ero un "autoeditore" non vi dico come mi hanno guardato, ma potete facilmente immaginare come è andata a finire. Ne ho anche parlato in un articolo.

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