Tanti auguri Stephen King

(C) jppi at Morguefile

Oggi, 21 settembre 2017, Stephen Edwin King, scrittore americano, compie 70 anni.

Tanti auguri. Scrittore è un termine un po’ stretto, visto che ha prodotto una quantità industriale di testi, di tutti i generi e natura. Più di 70 libri credo, oramai ne ho perso il conto. Letti quasi tutti.

Con King è iniziato il mio viaggio verso la scrittura creativa, perché tanto è bravo che mi ha fatto innamorare dell’idea di dare vita a personaggi e storie.

Con le sue opere King ancora continua a invadere librerie, book store, cinema e fumetterie.

È arrivato anche su network di streaming video come Netflix. Con la serie televisiva “The Mist” e il prossimo 29 settembre approderà anche il film tratto dal suo romanzo “Il gioco di Gerald”.

Un romanzo di buon livello come ne scriveva una volta, per quanto i suoi testi si mantengano ancora buoni in generale, come faccia dopo così tante idee e storie che ci ha raccontato è difficile da dire, non esiste una formula magica, ma ci riesce. Soprattutto è bravo con le novelle. Consiglio “Stagioni diverse” e “Notte buia niente stelle”.

Per quanto riguarda i romanzi ce ne sono tanti: Cujo, Misery, Dolores Claiborne, Cose preziose, Christine, Pet Sematary.

King e il cinema sono sempre andati a braccetto, addirittura si è fatto il remake di IT, in realtà non c’era un film su IT. L’originale uscì come serie TV da due puntate. Non so quanto il nuovo film tratto dal romanzo riesca a rendere ciò che è scritto in un fitto romanzo di circa 1200 pagine. La vedo un po’ difficile, anche perché sono due media diversi.

In genere i film e le serie TV rovinano i testi, ma ci sono alcune eccezioni. “Stand by me” e “Misery non deve morire” diretti da Rob Reiner sono film ben fatti e non distruggono la novella “Il corpo” (contenuta nella raccolta “Stagioni diverse”) e il romanzo “Misery” da sui sono tratti.

Eppure King non ha avuto sempre e subito successo. King, all’inizio, se l’è vista davvero brutta. C’è stato un momento in cui ha rischiato di non scrivere più nulla, se non fosse stato per la moglie che lo ha aiutato a venire fuori dal pantano in cui si era ficcato. Nei primi anni della loro vita vivevano in una roulotte.

Poi l’editoria 40-50 anni fa era diversa. E comunque parliamo di editoria americana. Di uno scrittore americano. Sono tutte altre realtà, assolutamente non paragonabili all’Italia. Qui di bravi scrittori non ce ne sono. Gli scrittori italiani noti passano sempre per la TV, se non ci passano, non li conoscete, non contano un bel nulla. Non riuscirete a trovare un bravo scrittore italiano che riesca a fare quello che ha fatto e che fa King, non lo troverete nemmeno tra mille anni, nemmeno se considerassimo la metà di quello che ha fatto il “Re”. E pur passando in TV gli scrittori italiani sono più o meno zero. Scrivono robetta. È così. Non c’è bisogno di aggiungere altro. Qualcuno prova a copiare King, magari vende anche un po’, ma non ci siamo proprio. Il livello di King non lo raggiungeranno male, le imitazioni poi son pessime.

Buon Compleanno zio Steve!

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