librerie, cartacei e lettura

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Sabato scorso sono stato in una libreria non indipendente. Cercavo un libro specifico oppure altri libri di Coe. Chiedo del primo libro e mi si dice: “Ah, no, non c’è, deve arrivare”. Non mi viene detto quando arriverà e se intendevo prenotarne una copia. Vengo lasciato con un interrogativo inevaso.

Mi aggiro per la libreria alla ricerca de “La famiglia Winshaw” e/o “Circolo chiuso” di Jonathan Coe. Considerando che avevo comprato, sempre di Jonathan Coe, “La banda dei brocchi” in e-book e avevo riscontrato la poca qualità dello stesso volevo capire se potevo tornare alle vecchie letture in cartaceo.

Trovo i due libri di Coe e li sfoglio. Sono degli economici, ma per poterli leggere bisogna dotarsi di una lente di ingrandimento. Il carattere forse sarà di dimensione 8, oppure 7 o 6? Inaccettabile.

Adesso ricordo perché quando sono passato a leggere e-book ho smesso di comprare cartacei. Non che altri editori facciano meglio. Ho sfogliato anche altre edizioni economiche di altri libri di altri editori. La qualità di stampa era imbarazzante, dimensione del carattere troppo ridotto. Sempre in quei casi di romanzi lunghi, molto lunghi. Avrò visto un “Il conte di Montecristo” con un carattere 5. 5, accidenti!

Leggere in e-book invece è molto rilassante, ma quando lo stesso è fatto male? Diventa un tormento.

Ho chiesto se c’erano edizioni anche migliori di quegli economici di Coe. No, non c’erano. Punto. Non potevo prendermela con il commesso a cui mi è venuto normale però criticare la dimensione ultra ridotta del carattere di stampa. Forse l’editore non ha alcun interesse a stampare un’edizione un po’ più curata, magari in edizione non economica, ma rilegata, magari divisa in due volumi con carattere 11 o 12, e quindi un cofanetto. Forse non vende più tanto quei libri, oppure sono vecchi e, nel mentre, arrivano decine e decine di libri nuovi ogni mese (inclusi i cofanetti e le ennemila riedizioni della saga erotica delle 50 sfumature). Perché curarsi di bei libri vecchi? Non lo so, non lo voglio sapere. Nemmeno mi interessa. Ognuno faccia ciò che ritiene opportuno per la propria casa editrice. Ognuno valuti il costo e la convenienza di investire o di non investire sulla bontà di un testo. Fatto sta che non posso leggere Coe in italiano. Poi ci si lamenta del fatto che si legge sempre di meno. Se un lettore deve mettersi a leggere edizioni rovinose, confezionate male, come si può pretendere che si vendano quei libri e che qualcuno li legga? Il problema delle edizioni scadenti ce lo si pone?

Non mi ci metto nemmeno a comprare i due libri citati in e-book, ho il vago sospetto che nemmeno stavolta ci sia l’indice e non posso saperlo senza effettuare prima l’acquisto. Posso anche scaricarmi l’anteprima, ma dall’anteprima viene rimosso l’indice, quindi mi mancherebbe l’informazione. Un reso nemmeno voglio farlo, non vorrei che mi chiudessero l’account perché non gli piace il fatto che ne richiedo spesso quando mi trovo davanti e-book non fatti bene.

Soluzione? Non leggere più Coe, non entrare nemmeno più in una libreria, affidarmi a validi autori self-publisher oppure pescare dalla mia lista quelle case editrici che gli e-book li fanno con indice e rientro prima riga.

Ecco perché non mettevo più piede da anni in una libreria. La comodità dell’e-book mi ha reso un po’ intollerante nei confronti di edizioni cartacee con quella stampa non di ottima qualità e quei caratteri su cui bisogna sforzare la vista se un libro è abbastanza voluminoso in termini di parole di cui si compone il romanzo.

Io ci ho provato, ma, davvero, a questo punto in libreria posso pure rimetterci piede perché come luogo mi incuriosisce sempre, però ne uscirò sempre senza comprare nulla. Tanta gente acquista libri che sono in classifica e non c’è mai un addetto a cui puoi chiedere un consiglio e magari ti tira fuori il libro di uno sconosciuto pubblicato da un piccolo editore e che si mette nella tasca tutti. Forse quel consiglio non te lo danno più per vari motivi. I best seller vendono di più, oramai la gente entra in libreria già con una lista di cose da prendere, il mestiere del libraio è scomparso tanti anni fa.

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5 pensieri su “librerie, cartacei e lettura

  1. @oddlygeek

    Beh. A carattere piccolo corrispondono meno pagine e il volume costa meno. Inoltre la lobby dei produttori di occhiali da vista è accontentata. 😉

    Tempo fa c’era una piccola libreria indipendente dove andavo sempre a ‘fare spesa’. Il proprietario era molto preparato, ci scambiavamo impressioni e autori preferiti (mi fece iniziare a leggere Vonnegut) e spesso sfogliavamo i cataloghi in cerca di titoli che sarebbe andato a cercare in giro. Bei tempi. Ah, la libreria ha chiuso.

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    1. Eh, non avevo dubbi sul fatto che avesse chiuso se era valida. Io vidi una piccola libreria di un piccolo paese prima traslocare in un negozio che vendeva abiti. Dividevano a metà l’affitto del locale. L’anno dopo non esisteva più. E nel paese non c’è più una libreria. I cartacei ora si comprano in edicola qualcosa che esce con quotidiani, qualche best seller all’ultima moda. Altrimenti c’è… mamma mia bella, qualcuno ora si scandalizzerà… Amazon.

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  2. Non posso pensare che rinuncerai a Coe di cui ho letto e adorato tutto nelle edizioni diciamo “belle” perché è un autore che adoro, qualcosa si trova in biblioteca, oppure buttati sull’usato su e buy

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