dove nasce e dove si chiude la storia

(C) Giovanni Venturi

A volte non è scontato. Quando si scrive una storia, questa nasce in un luogo e magari poi si chiude in un altro. Eppure nel momento della genesi, del primo embrione di un’idea nulla è certo.

Eppure sapevo bene già da quando ho iniziato a scrivere le prime pagine del quarto capitolo della serie “Le parole confondono” dove si sarebbero concluse le vicende. Di recente ho proposto due sondaggi. L’ultimo articolo è stato letto da una decina di persone, ma solo in due hanno mosso il puntatore del mouse e fatto due clic per scegliere tra le quattro città proposte: Napoli, Roma, Milano, Londra. Nel precedente sondaggio c’è stato un solo commento (grazie, grazie 🙂 ) in cui si indicava Londra.

Nessuno si è lasciato intrigare troppo, forse c’era solo qualche blogger di passaggio che non sapeva nulla della storia e a quanto pare non gli è piaciuto “giocare” col sondaggio, completamente anonimo tra l’altro, in quanto non serviva nessun dato personale di nessun tipo. I server di wordpress.com e pollydaddy.com non sono i miei e non ho modo di accedere a nessuna informazione di connessione, quindi era, ed è, tutto nel massimo e assoluto segreto.

O forse c’è un’altra spiegazione. C’è troppo da leggere e non si è arrivati in fondo all’articolo, oppure il sondaggio non era visibile perché qualche estensione del browser blocca il dominio dove risiede il sondaggio (pollydaddy.com), oppure (sarà questo) sono uno dei tanti blogger “anonimi” che fa un sondaggio su una cosa che nessuno conosce e a cui nessuno importa. Ci sono tanti di quei problemi da risolvere nel quotidiano che giusto il quarto volume di una serie di cui non si sa nulla dovrebbe interessare? E su questo non vi si può dar torto. In effetti i problemi in giro sono proprio tantissimi.

Dai risultati di voto mi sembra abbastanza chiaro che la serie “Le parole confondono” ha trovato la sua conclusione. Meglio concluderla col quarto volume scritto. Qualche altro autore si è fermato molto prima. C’era un autore che proponeva una nuova serie di almeno tre libri, poi pare che il primo libro non sia andato come voleva e ha annunciato che il progetto nasceva e moriva col primo volume. Non che sia bello fare grandi annunci prima di pubblicare il primo libro e poi rimangiarsi ogni cosa, poi ognuno si organizza come meglio crede. Il tempo corre via e non torna più. Ci può anche stare che si cambi idea.

Quattro volumi sono parecchi, considerando che si tratta di quattro romanzi non brevi, complessi, valutando anche il mio seguito di lettori e la mia incapacità e mancanza totale e cronica di entusiasmo nei confronti dei una cosa detta marketing. In realtà non rompo l’anima proprio a nessuno, nemmeno a qualche blogger di tanto in tanto. Sono così chiuso, mi sento così perso in questo mare magnum di scrittori che scrivono, scrivono e scrivono.

Ma questo quarto volume? Non è il caso di pubblicarlo. Dovrei, per rispetto dei due lettori votanti che immagino di conoscere, ma potrei anche non conoscere affatto. Non ci sono dati sul sondaggio, a parte le città votate. Procederò con la modalità proposta o non procederò affatto. Ho tempo per decidere.

I tempi del romanzo

Prima di svelare la soluzione, facciamo un ragionamento. La storia al presente si narra in più o meno una settimana, quindi non potevamo allontanarci troppo dal luogo di origine, ma è pur vero che l’ultima scena può sempre concludersi altrove, magari il protagonista prende un treno, un aereo, e l’ultima scena è, non so, in India, negli Stati Uniti o da nessuna parte perché finisce in volo o sul treno.

Allora, sappiamo che Francesco vive a Milano (è una cosa nota già dal primo volume) e che è a Napoli perché Andrea e Giulia si sono sposati (volume due) e lui è il testimone degli sposi. Nel terzo volume sappiamo che Andrea, Giulia e Francesco vanno a vivere a Londra. Passano il primo Capodanno londinese insieme.

In teoria si potrebbe collegare il finale del quarto volume col finale del terzo e far concludere a Londra. Bella idea, in effetti, magari è quella la soluzione. Oppure Francesco torna a Milano. Allora Roma è stata messa per confondere? E se invece rimanesse a Napoli?

Be’, piccola informazione. Il protagonista di questa storia non è solo Francesco.

Quindi? Dove si svolge questo finale?

Non si sa ancora. La settimana prossima svelerò la cosa. Ah, ecco, svelare è una parola grossa. Scusate, ma a volte ho la testa immersa nel mondo delle nuvole dove uno si crede l’autore che va a La7 ha presentare il suo nuovo libro, o quello che va alla Mondadori più importante di Milano, dove deve firmare decine di copie. Perdonatemi, non lo faccio apposta è che a volte mi scappa di pensare che abbia un bacino di lettori da urlo. Il problema è che non mi faccio pubblicità e che per quanto la cosa non mi piaccia, poi mi devo stare. È come uno che mangia dolci tutto il tempo e poi si lamenta di essere grasso 😀 . A lungo dà fastidio, me ne rendo conto. È come una litania odiosa di eterna insoddisfazione che non evolve in qualcos’altro perché la persona non ha un interesse a mettersi a “vendere” come si deve i suoi sforzi. Sorry.

Ma, giusto se qualcuno volesse votare ancora, ripropongo il sondaggio per l’ultima volta.

A volte ho la sensazione di incutere terrore nei lettori del blog… mmm… spero di no, insomma, non prendetemi troppo sul serio 🙂 .

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