17 marzo 2020 – 17 marzo 2021

Foto di Katerina Holmes da Pexels.

Non ci avevo proprio fatto caso ma il settimo volume de “Le parole confondono” ha compiuto un anno. In teoria sarebbero 365 giorni che ci lavoro sopra.

Ma non sono 365 giorni davvero. L’anno scorso, infatti, ho ripubblicato una edizione completamente rieditata del primo volume della serie. Rilettura, editing e riscritture varie mi hanno impegnato diverso tempo tra il 2019 e il 2020, finché il 14 aprile 2020 non l’ho pubblicata.

Poi la pandemia, lo stress accumulato, lo spegnersi dei desideri possibili, il non riuscire a vedere un futuro non dico fantastico, ma un po’ meno incerto, mi hanno portato a non riuscire a dedicarmi con costanza alla scrittura.

Quando lo facevo comunque ripartivo da punti precedenti che rivedevo. A volte dovevo proprio riscrivere pezzi interi perché molto abbozzati, poi mi è successo di non lavorarci a sufficienza e di avere un ricordo confuso di alcune cose che avrebbero potuto creare delle incoerenze con la storia.

Infatti circa un paio di settimane fa ho smesso di scrivere e mi sono rituffato nell’editing completo del volume, come se avessi concluso la storia, e devo dire che ho dovuto quasi riscrivere del tutto un capitolo perché era un po’ troppo grezzo. Ho tagliato una scena di circa tre pagine che ritenevo completamente inutile, in realtà mentre la scrivevo già me ne rendevo conto, ma ho lasciato comunque le dita viaggiare sulla tastiera. Ho aggiustato le incoerenze createsi con la linea temporale. Avevo dimenticando che la storia al passato inizia in un anno ma poi a un certo punto salta in avanti di un anno.

Proprio ieri ho aggiunto una nuova scena all’ultimo capitolo scritto, dopo un terzo climax che preannuncia un quarto climax. Cos’è il climax? Un punto in cui si concentra la tensione drammatica, in teoria esplode proprio.

Ci sono alcune cose ancora da raccontare e poi tempo un mese, visto come procedo a rilento, avrò finito anche questo settimo volume.

Sono a quota 122’000 parole circa. 700’000 battute spazi inclusi. I personaggi sono molti perché c’è il riunirsi di ben due famiglie e perché ci sono una serie di situazioni che si prestavano a una storia più articolata, con una serie di temi delicati. E poi è l’ultimo capitolo, quello che dirà (ma lo dirà davvero?) fine alla serie “Le parole confondono” e quindi si può anche scrivere un po’ di più per tenerci stretti gli ultimi momenti di una storia lunga e complessa che è cresciuta negli anni, dal 2012 a questa parte.

Il 21 marzo sarà il primo giorno di primavera. Una data importante per il protagonista del primo libro della serie, Andrea Marini, ecco perché in quella data i primi tre volumi su Google Play Store saranno a metà prezzo.

È anche probabile che la storia si concluderà il 21 marzo 2019. Nel presente attuale sono fermi nel mese di dicembre del 2018 prossimi a festeggiare il Natale e… Non posso dare troppe anticipazioni.

A volte mi sento un folle, racconto di queste persone e di questa storia come se chi legge questo blog conoscesse la serie o avesse letto almeno la metà dei libri di cui si compone o fosse vagamente interesato.

Be’, si scrivono i libri che si vorrebbero leggere quando quelli che si leggono non ci portano in mondi che ci piacerebbe visitare.

Al momento sto leggendo “Un gentiluomo a Mosca” di Amor Towles e lo sto facendo un po’ a rilento, tutto sommato. Devo cambiare genere con il prossimo libro da leggere. Se non cambio idea, sarà “Andromeda” di Michael Crichton.

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