“La città sostituita” di Philip K. Dick

“La città sostituita” di Philip K. Dick

Un racconto breve che apre con un inizio interessante e poi arriva in una sorta di delirio e ansia di conclusione che strizza l’occhio ai demoni di Lovecraft, passando per “1984” di George Orwell.

Il protagonista si trova a passare in una cittadina dove da ragazzo aveva vissuto. 18 anni prima era andato via e non vi era più tornato. Quando ci rimette piede nulla è più ciò che era prima, scopre addirittura che lui, in realtà non è mai andato via, ma è morto.

Il motivo non è che sia ben chiaro, l’autore non sviluppa il personaggio e giunge a un certo punto con l’esigenza di chiudere la storia mettendo in mezzo demoni e golem per poi andare dritto al finale.

Un libro che avrebbe potuto dare molto di più. Non mi è piaciuto perché quando la storia inizia a intrigare c’è una gran fretta per l’autore di arrivare a una conclusione non lasciandoci il ricordo di nulla, praticamente, nemmeno del protagonista.

Due stelle su cinque.

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