L’originalità di un titolo: “la verità sul caso” e “la ragazza che”

Foto di Andrea Piacquadio su Pexels distribuita per uso gratuito. Con questa foto si intende la reazione di urlare contro i titolo copia sempre più diffusi.

Spesso, scegliere il titolo giusto per un romanzo, è qualcosa di difficile. Altre volte è molto semplice. Difficile quando si desidera in qualche modo permettere a un lettore di avvicinarsi al nostro libro incuriosendolo, trasmettendo addirittura delle sensazioni specifiche che si leghino alla trama e, al tempo stesso, cercando di essere originali, unici, al fine di essere identificati come l’autore o l’autrice di un certo testo.

È facile quando invece si ha talmente chiara la trama e le sensazioni che trasmette che il titolo potrebbe nascere prima ancora della scrittura del romanzo perché è parte del momento topico del libro, c’è una scena rivelatrice e si usa magari parte di una frase pronunciata dal protagonista o da uno dei personaggi che parla in quel frangente.

Oppure si sceglie un titolo uguale a uno di successo nella speranza di indurre il lettore a scoprire un titolo meno noto mentre è alla ricerca di un titolo che ha ricevuto una grande fama e venduto milioni di copie.

Giusto per fare un esercizio di originalità ho digitato il titolo “la verità sul caso” su Google Play Libri e sono venuti fuori 11 titoli identici. Cambia solo il nome del personaggio di cui si vuole scoprire la verità.

Ecco a voi:

  1. “La verità sul caso Beth Taylor” di Erin Kelly, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 14 giu 2018;
  2. “La verità sul caso Joanna Duncan” di Robert Bryndza, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 6 set 2022;
  3. “La verità sul caso Orlandi” di Vito Bruschini, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 6 ott 2016;
  4. “La verità sul caso Ryder” di Mel Sherratt, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 3 mar 2016;
  5. “La verità sul caso Harry Quebert” di Joël Dicker, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 7 nov 2022, data prima pubblicazione 1 gennaio 2013;
  6. “La verità sul caso Ashlyn Bryant” di Hank Phillippi Ryan, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 29 ott 2019;
  7. “La verità sul caso Rudolf Abel” di James B. Donovan, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 4 nov 2015;
  8. “La verità sul caso David Rossi: Tutto quello che ancora non sapevamo” di Davide Vecchi, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 6 apr 2022;
  9. “La verità sul caso Ridgefield” di Darby Kane, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 17 gen 2023: in prenotazione;
  10. “La verità sul caso Valdemar” di Edgar Allan Poe, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 8 mag 2021;
  11. “La verità sul caso Caffa” di Alessandro Banda, data di pubblicazione e-book su piattaforma Google Play Libri: 2 set 2015.

Chiaramente, su Google Play Libri non tutti gli editori vanno a pubblicare. Ho fatto la stessa ricerca su Amazon e sono venuti fuori anche altri titoli tipo:

  • “La verità sul caso Motta” di Mario Soldati, data di pubblicazione su piattaforma Amazon: 1 luglio 2004

Ma mi fermo qui. Non voglio fare l’elenco di tutti i libri che hanno lo stesso titolo altrimenti non si finisce più.

Il titolo che risalta è sicuramente “La verità sul caso Harry Quebert” di Joël Dicker, una cosa di cui hanno venduto milioni di copie e fatto anche una serie televisiva importante. Potrei dire facilmente che tutti i titoli, escludendo Edgar Allan Poe ché è morto il 7 ottobre del 1849, hanno provato a usare quello di Joël Dicker per farsi trovare.

Da un lato può essere vero ma dall’altro potrebbe essere la prassi del titolo quando si parla di una indagine investigativa. Sinceramente però, andrebbe considerata l’idea di smettere di copiare i titoli ma cercare il massimo grado di originalità. Altro esempio di non originalità è “La ragazza che”. Solo su Google Play Libri sono usciti almeno 48 titoli che iniziavano per “la ragazza che”. Mi sono fermato lì. Su Amazon immagino se ne trovino almeno 60.

Sinceramente, lo ripeto, noi lettori ne abbiamo a sufficienza di questo copia copia di titoli, è una cosa imbarazzante. Almeno lo è per me lettore.

Ci mancava solo “La ragazza che veniva sotto le coperte”, tanto per dire, oppure “La ragazza che veniva nelle mutandine” e avremmo completato il quadro clinico. Questi ultimi due titoli magari sono anche più originali e diventano di grande interesse per un grande pubblico specifico.

Oppure, fichissimo: “La ragazza che cercava la verità sul caso Vagina Bloom”. Così facciamo due al prezzo di uno.

Quanto è diventato difficile essere originale, fare bene e riuscire a raggiungere i lettori. A voi piacciono 80-90 titoli che iniziano esattamente con le stesse parole? Magari voi non siete difettosi come me, potrei addirittura arrivare ad invidiarvi. Sincero.

Buon anno nuovo e buone nuove letture originali.

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2 pensieri su “L’originalità di un titolo: “la verità sul caso” e “la ragazza che”

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