Andrea Marini intervista Giovanni Venturi: parte #2

Foto di Karolina Grabowska da Pexels

Stamane sono ospite del blog del mio amico Andrea Marini. I lettori dei miei romanzi della serie “Le parole confondono” conosceranno Andrea.

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Un momento di raccoglimento per se stessi

I love London

Un momento di raccoglimento per se stessi penso sia importante. È quell’attimo, quel tempo, in cui vuoi essere in pace, vuoi restare seduto immobile, con gli occhi chiusi, la schiena poggiata al sofà, o sul materasso, e ricordare uno o più momenti sereni.

Non che per il presente o per il futuro non possano esserci altri momenti buoni, ma oramai è una lotta continua. Non sai se parlare di te su un social possa o meno creare quell’attimo di condivisione che ti serve per stare meglio. Si finisce per abusare della rete sociale.

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“The Morning Show” su AppleTV+

“The Morinig Show” su AppleTV+

Avendo comprato un Mac Book Pro nel lontano 2012 e avendocelo ancora, ho strizzato più volte l’occhio al servizio di streaming proposto da Apple (noto come AppleTV+), con tutta una serie di produzioni originali molto interessanti. Il servizio costa 4,99 euro al mese o 49,99 per 12 mesi. Si può pagare anche senza carta di credito, ma tramite Apple Gift Card. Che è la modalità che ho scelto. Il servizio regala alcuni episodi gratuiti senza dover sottoscriversi al servizio e poi una settimana gratis dopo aver sottoscritto l’abbonamento, per permettervi di valutare.

La prima serie TV che ho visto, e che mi ha spinto ad abbonarmi, è: “The Morning Show”, ambientata nel mondo dell’informazione.

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“Lo strano caso di Maria Scartoccio: ovvero, Un brutto fatto di cronaca a Sestri Ponente” di Renzo Bistolfi

“Lo strano caso di Maria Scartoccio: ovvero, Un brutto fatto di cronaca a Sestri Ponente” di Renzo Bistolfi

Sono giunto a leggere questo meraviglioso libro incuriosito dalle belle parole di un’amica che lo stava leggendo.

Di cosa parla questo libro?

Sestri Ponente, novembre 1956. La palazzina di via D’Andrade ospita un campionario di umanità molto varia: la sarta laboriosa aiutata da una giovane apprendista timida e bella; l’oste truffaldino; la vedova insolvente con il figlio dalle spalle larghe, la vita stretta e poca voglia di faticare; la cinquantenne con tanti figli ma nessun marito… Tutti sanno tutto – o quasi – di tutti. Alcuni sono amici, altri si sopportano, tutti si danno una mano per affrontare le ristrettezze. E c’è una cosa che unisce indissolubilmente gli abitanti di via D’Andrade: l’odio per la loro padrona di casa, la Maria Scartoccio. Ogni 5 del mese fa il giro degli appartamenti per riscuotere gli affitti e alla fine della giornata non c’è un inquilino che si addormenti con il sorriso… Così, quando Maria Scartoccio viene trovata morta in casa sua, vittima di quello che sembra un grottesco incidente, tutta la palazzina tira un enorme sospiro di sollievo. Forse, però, non è stato un incidente…

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E se si scrivesse per i personaggi?

Foto di David Mark da Pixabay

La classica domanda che ci si pone nel tempo, o che ci viene posta quando scriviamo, è: “Perché scrivi?”.

L’altrettanto tipica risposta è: “Perché mi piace”.

Scrivere non è mettere insieme una sequenza casuale di parole alimentando pagine e pagine dove magari in un paragrafo di 15 parole si usa 5 volte lo stesso verbo o aggettivo.

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“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara

“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara

In una New York fervida e sontuosa vivono quattro ragazzi, ex compagni di college, che da sempre sono stati vicini l’uno all’altro. Si sono trasferiti nella metropoli da una cittadina del New England, e all’inizio sono sostenuti solo dalla loro amicizia e dall’ambizione. Willem, dall’animo gentile, vuole fare l’attore. JB, scaltro e a volte crudele, insegue un accesso al mondo dell’arte. Malcolm è un architetto frustrato in uno studio prestigioso. Jude, avvocato brillante e di enigmatica riservatezza, è il loro centro di gravità.
Nei suoi riguardi l’affetto e la solidarietà prendono una piega differente, per lui i ragazzi hanno una cura particolare, una sensibilità speciale e tormentata, perché la sua vita sempre oscilla tra la luce del riscatto e il baratro dell’autodistruzione. Intorno a Jude, al suo passato, alla sua lotta per conquistarsi un futuro, si plasmano campi di forze e tensioni, lealtà e tradimenti, sogni e disperazione. E la sua storia diventa una disamina, magnifica e perturbante, della crudeltà umana e del potere taumaturgico dell’amicizia.
Come accade di rado, da una inconsueta immaginazione narrativa si è distillato un oggetto singolare: un romanzo classico e al tempo stesso modernissimo, capace di creare un mondo di profonda, coinvolgente umanità.

Dalla trama sembra interessante, vero? Il titolo non male, e la copertina pure. Però! C’è un però. Non è stato indicato un trafiletto necessario: “Questo libro contiene materiale molto sensibile e può impressionare chi non è abituato a continue e pesanti scene di autolesionismo e sangue”.

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Romanzi, novelle e pensierini

Immagine di Janko Ferlic su Pexels.

La narrativa è varia. C’è chi spaccia pensierini per un testo, chi spaccia novelle per romanzi brevi ma intensi e chi, per fortuna, chiama romanzi libri che sono veri romanzi. Il riferimento per cui si usa un nome tecnico ben preciso è legato al numero di parole di cui si compone il testo, e non alle pagine stampate di cui è fatto. Poi c’è chi pubblica una sceneggiatura (una lunghissima sequenza di dialoghi e basta) dicendo che è un romanzo, ma oggi non voglio parlare del fatto che una sceneggiatura è una sceneggiatura e non un romanzo.

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Li faremo godere!

Foto di intographics da Pixabay

Sì, faremo godere tutti. Faremo chi? Chi è che vuol far godere e a chi vuole riservare questo atto di goduria? Proviamo a immaginare, cerchiamo di immergersi in una stanza in cui ci sono quasi 50 °C il giorno di ferragosto e…

“Li faremo godere!” è il titolo del secondo episodio della seconda stagione della raccolta di racconti “Questa estate succede che”. La seconda stagione è in anteprima su Google Play Libri e Apple iBookStore inclusa già nella raccolta edita.

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