Cercherò di essere sintetico.
Innanzitutto buon anno nuovo a tutti. Buoni e cattivi.
Con la chiusura del 2011 si fa sempre più forte in me l’esigenza di non mandare più nessuno scritto a nessun editore, facendo di un’erba un fascio. Tanto scrivere non è che arricchisca nessuno. Autore in primis. Tanti sforzi che non arrivano mai in porto. E anche quando arrivano l’esperienza dà in sé molto poco.
Mi sono chiesto perché scrivo. Mi sono dato una risposta. Mi è più che sufficiente per tenere i miei scritti per me. Farli leggere a tre o quattro persone che mi ispirano, magari farci pure dell’editing e poi conservare il tutto nella mia biblioteca. E non perché li ritenga non validi e nemmeno perché lì consideri talmente buoni da essere superiori a chiunque altro. Chi scrive bene sa quanti sforzi ci sono dietro le parole, quanto amore si pone e che per quanto ci si dia da fare il tempo che si dedica alla scrittura è sempre poco o, magari, ne meriterebbe di più. Si migliora a ogni revisione, ma a un certo punto ci si ferma se si vuol continuare a creare qualcosa di nuovo. E uno scrittore buono deve sempre porsi con umiltà, ma anche indignarsi quando si leggono emerite cagate che sono state pubblicate. E non parlo di piccoli o grandi editori. La cosa colpisce tutti nello stesso modo. Questo è il vero motivo che mi fa pensare che è meglio smettere di proporsi agli editori. Cioè uno dei due motivi. Quello fondamentale è il fatto che ci vuole molto sforzo per poi non arrivare da nessuna parte.
L’editoria italiana è al collasso. Non c’è più la qualità di una volta. Troppe case editrici che nascono dal nulla e troppe che ripetono gli errori di tutti. E visto che scrivere, come anche pubblicare, è limitato a un gusto personale direi che ci sono così tanti libri in giro che credo possano bastare 🙂 .
Alla prossima.
Non lo trovo giusto, sai. Premesso che smettere di scrivere non lo trovo possibile, smettere di proporsi agli editori significa precludere alla propria passione di trovare un’evoluzione e diventare qualcosa di più. Del resto scrivere implica l’essere letto. E poi evitare gli editori per cosa? Perché pubblicano opere di dubbia qualità? Fa parte del gioco. L’importante è proporre qualcosa di meglio che emerga dalla massa della mediocrità. Se pensi che i tuoi testi siano validi, proporli al lettore è un dovere. L’editoria non è l’unica soluzione… Non la capisco questa chiusura e questo ‘non si arriva da nessuna parte’. Chissà che il 2012 non porti novità. Buon anno 🙂
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Parte di quale gioco? 🙂 Oramai il gioco non vale la candela. Ho visto cose che voi umani non credereste mai… Editori che si trasformano in editori a pagamento perché ci sono troppi manoscritti da valutare, editori che come diceva Morena nel sul ultimo articolo si sentono così pieni di sé. So perfettamente qual è l’alternativa all’editoria e negli anni a venire sarà solo quella che funzionerà, ma al momento io non mi sento pronto.
Ho visto di persona sulla pelle di persone vicine a me cosa vuol dire pubblicare e quali sono i risultati che arrivano o che non arrivano. O vedersi un libro editato con tipo 20 errori perché la correzione di bozze non è stata fatta. So perfettamente che esistono editori onesti e a cui vale la pena inviare il materiale e io l’ho fatto e ora attendo, ma se ti devo dire la percentuale di questi editori siamo all’1%. Ecco perché ho fatto un discorso generico, molto generico. Sono molto scofortato, magari nel 2012 succederà qualcosa. Ma anche se non dovesse succedere va bene uguale.
Buon anno anche a te.
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