Ecco, ho partecipato al CampNaNoWriMo e ho vinto. La mia novella/romanzo di 40 mila parole è andata.
Mi sono divertito. Una bella sfida. Ho dovuto scrivere 40 mila parole di un mese e sono partito con un giorno di ritardo.
Avevo idea di riprendere un vecchio scritto di cui c’erano solo due pagine alcune idee sparse.
La scena inizia con un uomo che racconta a un medico del suo incubo notturno. Tutto qui.
E da lì sono nate le storie di 10 personaggi, di cui si vedranno le storie in dettaglio di solo 4 di loro, di una cittadina tranquilla del New Jersey in cui alcuni buontemponi dicono di vedere gli UFO. Un giornalista parte per un articolo e si ritrova in un luogo magico e misterioso in cui ritroverà se stesso e in cui passeremo per campi e per il famigerato “Interno 15” in cui tutti più o meno si ritroveranno come luogo in cui dar sfogo ai loro pensieri, alla loro coscienza e percezione del mondo.
Mentre scrivevo aggiungevo ogni tanto un personaggio, d’altra parte era un omaggio alle cittadine del Maine di Stephen King. Chiaramente senza la pretesa di essere bravo come lui e senza la pretesa di aver scritto il capolavoro del secolo, ma c’è una buona storia che va completata un pochino e poi riscritta ed editata.
Ho imparato che se si segue la testa, si riescono a scrivere belle cose, un po’ di improvvisazione poi porta in luoghi fantastici, come dice il buon Stevie: la storia viene fuori proprio mentre la scrivi, ed è così. Ho avuto un po’ di remore, perché obbligati a scrivere tutti i giorni sennò salta tutto, devi muoverti, non perdere tempo e nemmeno distrarti andando verso punti morti. Tutto deve essere chiaro, non nei minimi dettagli, ma ci si deve saper destreggiare perché il tempo passa e 30 giorni anche per scrivere non sono tantissimi.
Io mi diverto a seguire i pensieri dei miei personaggi e tra questi si nasconde qualcuno di losco. Il resto è in arrivo. Possibilmente spero di finire il romanzo, “seguito” de “Le parole confondono” e poi riprendere subito “Interno 15” per poi dirottare su “Meno di Zero” (qualche dettaglio in più qui) che, col passar del tempo, credo di aver puntato su un tema molto più che attuale… diciamo universale e moderno… Ah, poi c’è un altro romanzo inedito e concluso che mi prende molto, ma è da rivedere. Chissà. Poi ce nella testa l’idea di trasferirmi a Londra con tutto quello che ne viene. Ho una paura matta di decidere e, infatti, rimando la decisione. Molti mi hanno detto che scelte del genere si fanno senza pensare, proprio perché non sono banali e se si valuta sempre il pro e il contro ci si siede, si va in stallo e, forse, anche in depressione e, per quella, sono sulla buona via… Con la scrittura me ne libero.