Nessun legga più!

Rieccomi. Questa estate mi sono fiondato in lettura e tanta scrittura. In pratica ho portato quasi a termine il mio secondo romanzo. Manca la conclusione (devo avere il tempo materiale di scriverla, ma già è in testa) e, ovviamente, il lavoro di limatura e correzione delle nuove parti aggiunte questa estate (sono molte) e di almeno un paio di revisioni totali che permettano di mantenere coerenza e ritmo dell’intero testo.

Ho letto anche molto. E, visto che leggendo si matura e si è capaci di valutare meglio quello che si legge, devo dire che nessun testo letto finora regge il confronto coi testi di Stephen King. Sono curatissimi. Ma, ovviamente, non c’è alcuna novità nel dire questo. Il talento dell’autore si evinceva già dalle prime opere, no?

Ho letto le sue due raccolte di racconti “Al crepuscolo” (che avevo comprato … 3 anni fa?) e “Notte buia senza stelle“. Ottimi.

Ho letto “La quarta rivoluzione” di Gino Roncaglia. Formato e-book. Comprato come secondo e-book, quindi anch’esso datato. Avevo iniziato a leggerlo, poi mi son messo a fare altro e lo avevo messo da parte. Bel saggio sul mondo della tecnologia e-book. Completo e preciso.

Ma…

Ho iniziato a leggere un e-book di una piccola casa editrice e l’ho interrotto. Non mi interessa nemmeno finirlo. Un testo veramente da mettersi le mani nei capelli, il tutto accompagnato dalla realizzazione di un e-book che lascia un po’ a desiderare. Come ho sempre detto? Gli e-book sono la carta di presentazione di una casa editrice, ma probabilmente non a tutti è chiaro il concetto. Probabilmente la realizzazione non precisa dei libri elettronici è dovuta allo scarsissimo ricavato che ne viene all’editore dalle vendite degli e-book, ma non è una giustificazione valida, anche perché alcuni di questi errori penso siano inclusi anche nell’edizione cartacea.

A questo punto mi sono fatto una domanda serissima. Devo iniziare a fare recensioni negative? La gente deve sapere che ci sono autori esordienti (e non) che scrivono male? Che mi importa se ci sono e-book  fatti male? Non lo so. Il gioco vale la candela? Non voglio iniziare polemiche con nessuno, men che mai con gli editori. Visto che in teoria ne sto cercando uno. Le recensioni negative possono sempre mettere di male umore i diretti interessati, soprattuto quando si evidenziano certe cose di un testo… Ma è pure vero che resterebbe la mia opinione soggettiva che da lettore forte dovrebbe avere senso, cioè non è che mi sveglio la mattina e inizio a parlare male di autori come girano gli astri senza motivo. Certo è, che resta sempre un’opinione soggettiva. Nulla più.

Non mi interessa criticare nessuno, ma ci sono testi che ti tirano le critiche dalle mani. Se penso ai soldi e al tempo che uno spende per delle cose che se non fossero state pubblicate nessuno ci avrebbe mai fatto caso e si sarebbero risparmiate tante energie da entrambe i lati. Alcune cose che ho scritto io sono decisamente migliori, ma in un confronto molto più generale e a più ampio spettro non saprei. Di qualità, a volte, in giro ne vedo poca.

Nessun leggerà più

Il lettore dovrebbe essere avvertito su che acquisto sta per fare, mi pare giusto, ma posso io permettermi di criticare un testo di un esordiente? Naturalmente lo motiverei per bene il KO del libro, ma ne vale la pena? Tanto da oggi, 1 settembre 2011 nessuno comprerà più libri. Ieri era l’ultimo giorno di sconti folli su Amazon.it… Il 40% . E durava da un mese. Forse sapevano che poi gli Itagliani avrebbero smesse di leggere grazie a una tanto carina simpatica leggina 😉 .

Naturalmente la mia è una provocazione. Come dicevo sopra non ci tengo a criticare nessuno.

Ecco alcuni link utili per capire la legge e le opinioni:

http://leggesulprezzodellibro.wordpress.com/2011/09/01/lettera-al-lettore-comprensibilmente-arrabbiato/

http://blog.bookrepublic.it/2011/09/01/serve-una-legge-levi-o-un-patto-editori-lettori/

http://eletteratura.wordpress.com/2011/08/31/legge-anti-amazon-rassegna-stampa/

Alla prossima.

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10 pensieri su “Nessun legga più!

  1. Ciao, e se poi una critica troppo negativa svilisce il “talento letterario” ancora immaturo dell’esordiente? Del resto che colpa ne ha se l’editore pubblica testi di poca qualità, lui desidera solo vedere il suo romanzo in libreria – e sicuramente, con modestia, penserà di essere il nuovo Dostoevskij! Certo, ora con la nuova “legge” (bisogna chiamarla così?) il lettore si troverà a spendere più soldi per un testo di minore qualità, e allora sì che comprare libri diventerà irritante. Per quelli che non hanno mai letto con passione poi… Sicuramente questa legge non avvicina le persone alla lettura, anzi le allontana e nel nostro Paese già non eravamo messi tanto bene.

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    1. Direi che se uno pubblica si espone e quindi deve accettare tutte le critiche. Ne conosco alcuni molto talentuosi che vedo sprecati in piccole case editrici che non hanno distribuzione e altri che dovrebbero «cambiare mestiere». Ma soprattutto dov’è il ruolo dell’editore che non cura/fa curare le sviste (chiamiamole «sviste», ma alcune sono orrori proprio grossi, altro che sviste) del testo? L’autore al primo romanzo non si perde d’animo e sa bene che non sarà il primo libro a farlo conoscere.

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  2. Sono d’accordo, ma l’autore non sarà mai oggettivo come può esserlo l’editore. Chi non vorrebbe pubblicare, più o meno consapevole della qualità del proprio libro? E poi c’è l’editoria a pagamento, dalla qualità non sempre garantita. L’autore si espone alle critiche, e se costruttive lo aiuteranno. Però se il sogno di scrivere (non per forza avendo successo) diventa un incubo… La casa editrice dovrebbe prevenire curando bene la pubblicazione, e soprattutto scartando i testi che non meritano, anche per incentivare l’autore a migliorare la propria scrittura.

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    1. L’editore ha una sua idea e pubblica solo quello che gli piace. Se pubblica un certo autore avrà i suoi motivi e se ne assume le critiche positive e negative che siano. C’è anche chi non vorrebbe pubblicare 😉 . L’editoria a pagamento non la considero. Non ho mai comprato libri di chi ha pagato e non mi interessa. Il più che posso fare è per chi si autopubblica e si scoprono bei testi. Certo la casa editrice dovrebbe metere il suo lavoro nella cura dei testi, ma se non lo fa e l’autore non ha dato questa grande prova di scrittura mi faccio molte domande 🙂 . E la risposta che trovo è: “non sono fatti miei” :).

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  3. Però così si rischia di sfavorire gli esordienti solo per la loro inesperienza – che è naturale per un novizio. La casa editrice, che invece di esperienza ne ha molta, è lì per questo, aiutare l’autore neofita a venir fuori e a migliorare, con buoni editor e un lavoro di cesello e di correzione intenso. Certo, ora che abbiamo internet e le autopubblicazioni online, ci sono vie alternative che gli esordienti possono utilizzare per interagire coi lettori, anche senza il tramite della casa editrice. Vabbe, è solo un’idea, però nella democrazia di internet, perché negare possibilità a qualcuno? Tanto il successo arriva a chi lo merita. Ok, mi fermo. Non vorrei spingermi in discorsi privi di fondamento ;).

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    1. Non si sfavorisce nulla. Di esempi di scritti che ognuno di noi considera pessimi ce ne saranno sempre proprio perché i gusti cambiano e sono diversi. Sto giusto leggendo un autore che si è autopubblicato e che spiega un po’ di cose sul discorso degli editori 🙂 . In e-book, naturalmente. È una lettura interessante 😉 . Hai paura di pubblicare e di ricevere una mia critica negativa? 🙂 L’ho detto io critiche negative non ne voglio fare, la mia era una provocazione.

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  4. So che era una provocazione e l’ho presa per tale. Pubblicare? Non posso negarlo. Sicuramente sarei aperto alle critiche, del resto l’obiettivo di pubblicare l’avrei raggiunto. Dopodiché non resta altro che migliorare! Dai, che forse tra molto molto tempo potrai farmi una bella recensione negativa (fosse anche l’unica che farai!) 😉

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