Una persona che stimo mi disse che se non si ha nulla da comunicare o se si è in un periodo un po’ buio meglio tenersi lontano dal proprio blog. Se non c’è nulla da comunicare allora si attenderà il momento giusto.
Quando si scrive un testo narrativo una delle cose importati che lo scrittore deve saper fare è dare vita a dei dialoghi interessanti.
Attraverso il dialogo il personaggio, in quel momento, sembra davvero prendere vita, ragionare, sragionare, caratterizzarsi e, scrivere un buon dialogo, può diventare difficile.
Un po’ di tempo fa conobbi Luca Rossi, un autore di fantascienza che lesse il mio racconto “Viaggio dentro una storia“, e tramite twitter ci tenevamo in contatto, poi pubblicai “Le parole confondono” e mi ritrovai la sua recensione su Amazon:
“Sono rimasto profondamente toccato dalle vicende di Andrea, che si dipanano in momenti e spazi diversi. Ci troviamo ora nella sua Napoli ed ora a Milano. In entrambi i luoghi, alcuni eventi hanno sconvolto o vengono a travolgere la sua esistenza. L’amicizia, la voglia di non lasciarsi di nuovo andare, ma anche il senso supremo della sconfitta… Leggendo, ci si interroga sui significati dell’esistenza, sul senso del continuo essere sbattuti come biglie tra gioie e dolori. ‘Le Parole Confondono’ è un romanzo psicologico, di crescita interiore, toccante, scritto in modo pacato, mai banale. È stata per me una gioiosa scoperta. Mi ha colpito soprattutto come le vicende ‘vere’ di Andrea siano tornate per giorni a frullarmi nella testa, senza lasciarmi più.” (link)
Ecco la seconda puntata della serie di domande rivolte ad alcuni scrittori indie. Indie non sta per indiani, ma per indipendenti. Indipendenti vuol dire che si sono dati da fare e hanno editato, scelto la copertina, il titolo, del proprio romanzo, del proprio testo, ma è più di questo. Uno scrittore indie ci mette il nome. Si prende in primo la responsabilità di fallire, di avere successo e tutto ricade sulle sue spalle.
In questi giorni il mio amico Giovanni si è posto un quesito.
Se fino a qualche anno fa in Italia nessuno leggeva e-book, oggi che il fenomeno sta iniziando tiepidamente a prendere piede, cosa si aspetta un lettore?
Una volta c’erano i VHS, poi sono arrivati i DVD e poi, ancora meglio, i Blue Ray.
Facendo un confronto tra VHS e DVD/Blue Ray. Il VHS permette di vedere un film in un’unica forma, senza possibilità di cambiare la lingua, cosa che fu introdotta nei DVD.
Quando si scrive una storia di solito si parte da un’idea, poi nella testa si genera una trama, o piccola parte di essa, si pensa, si ripensa e alla fine o si mettono da parte quelle idee se non convincono, se non è il momento per quel tipo di testo, oppure si inizia a scrivere seguendo uno schema messo nero su bianco o tutto in testa, come fa Stephen King.
Chiaramente ognuno scrive di ciò che vuole seguendo schemi oppure no, facendolo tutti i giorni o giorni a caso.
Torna “Viaggio dentro una storia” su THe iNCIPT. In realtà la storia è ripresa già qualche giorno fa. Avete tempo un altro paio di giorni per scegliere il finale e quindi dirmi cosa vorreste trovare nel prossimo episodio.
Sono alla fine dell’ennesima revisione. Ben due anni. Cinque grandi correzioni/riscritture più tante micro revisioni continue anche in fase di scrittura stessa. Ho tagliato interi capitoli, ho aggiunto altre parti, ho rimosso interi pezzi raccontati e li ho mostrati, ho cambiato un paio di volte il punto di vista dell’intera prima parte, che ora non esiste più e si è fusa con la seconda in forma di ricordi. Il libro è sempre diviso in tre macroblocchi, ma ora hanno la struttura che avrei sempre voluto assegnargli. La storia mi piace. È proprio come volevo narrarla.
Eccoci con la quinta puntata del “making of…” del mio primo romanzo.
Due puntate fa si parlava di stile e punto di vista e si accennava anche al fatto che i lettori hanno un modus operandi di lettura che è difficile da scalfire. Un modus operandi per cui l’unico modo di tenere attenta l’attenzione del lettore è quello, probabilmente, di scrivere thriller e abbandonare la narrativa tradizionale.