“La regola dei pesci”, di Giorgio Scianna

“La regola dei pesci”, di Giorgio Scianna, Einaudi Editore

Solitamente si scrivono i libri che si vorrebbero leggere. Almeno io lo faccio. Romanzi di formazione con problematiche relative al passaggio dall’adolescenza alla maturità.

Quando però trovi qualcuno che ha scritto il libro che tu vorresti leggere allora cosa fai? Io me lo leggo. Giorgio Scianna ha scritto il libro che volevo leggere già con “Qualcosa c’inventeremo” e, ora, è tornato a farlo con il libro “La regola dei pesci”. Un libro nuovo che ha pubblicato appena il 7 marzo scorso.

Passavo in una libreria e vidi questo romanzo con una bellissima copertina e un titolo intrigante, lessi la trama e restai folgorato, soprattutto quando vidi che era stato scritto da Giorgio Scianna. Mi venne subito a mente “Qualcosa c’inventeremo”, un libro angosciante legato al mondo del passaggio dall’adolescenza al mondo adulto, alla complessità del pensiero dei diciottenni moderni e bello, bello, bello, bello.

E, anche stavolta, questo autore ha saputo fare il suo lavoro. Un romanzo stupendo, molto emozionante, crudo, ricco di riflessione, uno spaccato reale sul passaggio alla maturità, parlando dell’incomunicabilità verso il mondo adulto, dove i genitori non sanno nulla dei propri figli, di ciò che pensano e perché lo pensano. Una cosa che credo sia attualissima e realissima, soprattutto con l’avvento di Facebook e Instagram, due social network che vengono anche menzionati nel testo, anche perché è in quel modo che gli altri restano informati su Lorenzo, Ivan, Anto e Roberto.

I ragazzi di “La regola dei pesci” si mettono in un pasticcio che non vi sto a raccontare, perché altrimenti vi rovino il romanzo. Per me è stata una sorpresa e un pugno nello stomaco bello potente. Ci sono scene in cui pensi: “Wah, no, no, nooooo, mamma mia bella! E ora?”. Ti leghi subito a Lorenzo, il protagonista che fa da voce narrante, lo accompagni passo passo nella sua storia e, quando finisce, resti lì a chiederti che fine farà. Ti scappa la lacrimuccia, anche perché il finale è completamente aperto. I quattro ragazzi dell’ultimo anno delle superiori sono molto legati tra di loro, hanno un codice con cui comunicano, fatto anche di silenzi e di promesse salde.

La regola dei pesci: «I pesci riescono a muoversi tutti insieme senza scontrarsi e senza perdere nessuno. Basta fidarsi del movimento degli altri».

È un libro che consiglio a tutti. Scianna è entrato tra i miei autori preferiti in punta di piedi. Onestamente non ricordo nemmeno come mi sono imbattuto in “Qualcosa c’inventeremo”. E come il precedente, anche questo nuovo romanzo finisce troppo in fretta e ti lascia la storia di questi amici nella testa, impedendoti di liberartene. A questo punto è doveroso leggere anche gli altri due libri di questo autore “Fai di te la notte” e “Diciotto secondi prima dell’alba”. Se chiedete a qualche vostro amico di sicuro questo autore non lo conosce, ma io ne consiglio la lettura perché il tema è attualissimo e lo stile dell’autore è asciutto e coinvolgente. Scianna è uno di quei pochissimissimi autori italiani che sanno davvero coinvolgere in un testo narrato.

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