9 luglio 2014. Salvatore Giordano, un ragazzo di allora 13 anni e mezzo muore. Perse la vita mentre passava, il giorno 5 luglio 2014, davanti la Galleria Umberto I di Napoli coi suoi amici, un sabato pieno di sole e di vita. Una vita che gli fu sottratta ingiustamente da qualcuno che ancora non è responsabile. Quattro giorni di coma e la notte del 9 luglio Salvatore sale in cielo.
Il dettaglio più banale e sconvolgente per un libro di narrativa si chiama marketing, anzi strategia di marketing. Ci sono corsi appositi per farti diventare un buon ambulante.
Sì, devi essere al pari di un venditore ambulante che passa per piazze, vicoli, stradine e spiagge e urla: “Cocco! Cocco bello, volete il cocco? Fresco e dissetante!”.
D’estate fa caldo e il cocco fresco è piacevole, oltre che buono e salutare.
Quando si scrive si scrive. Si buttano parole una dietro l’altra, si usano termini ricorrenti, similitudini ricorrenti, tutti i personaggi incrociano le braccia sul petto, a tutti batte forte il cuore, tutti si mordono il labbro o le labbra… In un paragrafo ti capita di usare 5 volte lo stesso termine. È il tuo modo di fare, tanto l’importante è la storia, mica la forma? Non perdiamoci in inutili dettagli.
Scrivere è facile. Metti le parole parole una accanto all’altra e hai fatto. Tempo 20 giorni e hai scritto e pubblicato un romanzo, no? E magari la gente lo compra pure, in tanti lo prendono e diventi un best seller, ti pare? Al diavolo i dettagli, fanno solo perdere tempo.
Quando all’inizio furono inventati i telefoni, si era anni luce lontani dall’uso che se ne fa oggi di un “telefono”. Che poi, la parola telefono nel 2015 è completamente errata. Oggi si parla di smartphone. Che tra l’altro sono computer veri e propri e sono anche più potenti del mio laptop HP Centrino che ha ben 12 anni e che con Linux ancora va avanti e mi permette di scrivere e creare ebook.