I dettagli… che sono sempre più banali

(CC) by Marina del Castell / Flickr. Immagine non modificara: licenza.
(CC) by Marina del Castell / Flickr. Immagine non modificata: licenza.

9 luglio 2014. Salvatore Giordano, un ragazzo di allora 13 anni e mezzo muore. Perse la vita mentre passava, il giorno 5 luglio 2014, davanti la Galleria Umberto I di Napoli coi suoi amici, un sabato pieno di sole e di vita. Una vita che gli fu sottratta ingiustamente da qualcuno che ancora non è responsabile. Quattro giorni di coma e la notte del 9 luglio Salvatore sale in cielo.

Più di 50 persone indagate. Il sindaco di Napoli che partecipò al funerale di un tifoso del Napoli per fare le solite chiacchiere che i politici sono capaci di fare e che non andò a quello di Salvatore perché forse non era tifoso del Napoli, forse perché non aveva nulla da dire, forse la famiglia di Salvatore non desiderava la sua presenza (ci può anche stare), non si sa, non ci è dato sapere e capire. Fatto sta che Salvatore non c’è più. È passato un anno. E nessuno ha pagato per un omicidio colposo. Ci fosse rimasto un politico sotto quelle macerie secondo voi in quanti giorni risolvevano il tutto? due? tre? Ah, dite 24 ore, giusto. Le incarcerazioni dopo quanto tempo avrebbero avuto luogo? Ecco, appunto, vedo che ci siamo capiti al volo.

Oggi 9 luglio 2015, nel parlamento europeo si parla di fuffa. Vogliono impedire la diffusione sui social network delle immagini della storia. Impedire che immagini di monumenti come il Colosseo possano essere fotografati e usati per fini economici, ma anche semplicemente essere fotografati.

Sì, se ne sentiva proprio una grande esigenza. Ma proprio forte. Cacchio, ma a che serve questo parlamento europeo?

Vietano di produrre più latte alle nostre mucche. Ci vietano di fare il formaggio con il latte fresco, ma dicono che si deve usare la polvere di latte. E che fine fanno tutti i buoni formaggi che l’Italia produce? Stanno facendo in modo da togliersi gli italiani dalle balle, questo è sicuro.

E oggi, sempre 9 luglio 2015, mentre loro si masturbano su queste cavolate, a Napoli si piange ricordando un bambino che non c’è più. Potevo essere anche io a morire sotto quelle pietre. Ci sono passato tante volte di là. Sono rimasto male. Malissimo. Ho pianto anche se non conoscevo Salvatore.

Non c’è ancora un colpevole, non se ne parla manco più, e, ovviamente, non ci sarà mai nessun condannato, arrestato, forse qualcuno tra dieci anni dirà: «Scusate, ma chi è responsabile della morte di Salvatore Giordano avvenuta il 9 luglio del lontano 2014?» e qualcun altro dirà: «Salvatore chi?».

Ma questi sono sempre e solo banali dettagli, no?

P.S.: per chi ha voglia di non dimenticare: qui, qui, qui e qui.

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2 pensieri su “I dettagli… che sono sempre più banali

  1. Non avevo bisogno di lacrime, stamattina, ma tu me ne hai fatte scendere un paio, soprattutto dopo avere letto gli ultimi due articoli che hai linkato. Le cose brutte capitano sempre agli altri, alimentiamo le nostre vite con l’indifferenza e l’egoismo. Non basta commuoversi per essere vicino al dolore immenso di qualcuno, ma se esistono persone sensibili è bello che si spendano anche per un estraneo che potrebbe essere chiunque di noi o uno dei nostri figli!
    (Sono madre di un ragazzo di 14 anni, puoi immaginare!)

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