Riporto le prime domande dell’intervista fattami da Laura Bellini e per l’occasione “Deve accadere” a 0.99 euro anziché 2.99 su Kobo Books: qui. Vi ricordo che Kobo usa il formato standard ePub usufruibile su qualsiasi lettore e-book ad eccezione di Amazon Kindle (a meno di una conversione), oppure compratelo direttamente sul sito di Amazon qui. Se vedete ancora il vecchio prezzo ritornate sullo store, forse le modifiche apportate necessitano di un tempo maggiore per la propagazione.
Ecco le prime domande di Laura.
Ciao Giovanni, benvenuto nel nostro blog. Vuoi, come prima cosa, presentarti al nostro pubblico?
Salve Laura, salve Dylan. Che dire di me? Sono un lettore forte che, dopo aver scoperto il buon Stephen King e la sua potente scrittura, è stato catturato dai libri. Leggo di tutto: classici, autori inglesi, americani, qualche italiano, esordienti, autori indie e porto a conclusione la lettura di ogni buon testo che mi incuriosisce e mi prende. Da tutto questo leggere nasce la passione per la scrittura. Sono stato anche selezionato circa otto volte da un editore romano non a pagamento che ha creduto nei miei testi pubblicando i miei racconti in antologie tematiche. Cinque dei quindici racconti che compongono “Deve accadere” sono un’edizione riveduta e corretta di queste pubblicazioni.
Da dove nasce l’idea per scrivere l’antologia?
Nasce dal desiderio di mettersi in gioco attraverso quello che è il selfpublishing. Nasce come un esperimento, anche se per me è più di un semplice esperimento. L’idea era quella di capire che effetto può avere un mio testo sui lettori, volevo capire in prima persona questo fenomeno. Sono partito con una raccolta di racconti perché lascia al lettore vivere più avventure in un tempo più breve ed è molto più gestibile rispetto a un romanzo, dove l’aiuto di un editor è fondamentale, ma spesso troppo costoso. Per i racconti puoi correggerli con l’aiuto di qualche altro amico scrittore, ma per un testo lungo hai bisogno di un esperto che sa come si limano le imperfezioni dovute al gran numero di parole (circa 100’000 nel mio caso). Non mi sentivo pronto per proporre i miei romanzi in autopubblicazione, anche se li ho rivisti tantissime volte, anche se li ho corretti seguendo i suggerimenti dei beta lettori. Così ho raggruppato dei racconti editi, ne ho scritti di nuovi, ho messo il tutto in questa antologia e mi sono lanciato. Anche per capire se poi ha senso o meno pubblicare da sé un romanzo, dove l’impegno è molto più elevato a tutti i livelli.
Continua qui.