Casalinghe all’inferno di Margherita Giacobino

L’ho comprato su una bancarella per tre euro. Bella copertina, bella presentazione, idea interessante, prima pagina che cattura la curiosità, ma uno strazio. Confusione allo stato puro, un milione di personaggi, un romanzo che in realtà è un insieme di racconti isolati, racconti in cui non si mostra ma si racconta. Ho resistito fino a pagina 98, poi l’ho buttato nella carta da riciclare.

Una di quelle cose che secondo me non avrebbero mai dovuto pubblicare. Qualcuno è riuscito a finire questo romanzo/racconto senza perdere il filo trovandovi qualcosa di piacevole? L’idea è buona, ma il modo di presentare i personaggi è troppo dispersivo. Ti vedi un insieme sconfinato di microstorie e tanti nomi a cui non riesci a fare l’abitudine perché cambiano di continuo, ti afferra la confusione. Dimentichi chi stava raccontano e cosa e vai nel panico. Impossibile da concluderne la lettura anche volendo. La concentrazione deve essere così alta, va letto e riletto all’infinito per poter capirci qualcosa? Non è così che va. Anche Stephen King ha scritto libri con tanti personaggi, ma non ti confondi, perché vengono approfonditi, psicoanalizzati, ci familiarizzi.

Una stella su cinque. E faccio notare che questo lo ha pubblicato un editore abbastanza noto. Se fosse stato un autore autopubblicato… apriti cielo!

Davvero l’ho buttato nella carta da riciclare, bisogna scegliere meglio la prossima volta.

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