Joe è tra noi: pensare come un ragazzino

foto copertina: © Pavel Losevsky | Dreamstime.com – Surprised Teenager Boy Against Sea, Half Of Face Photo
foto copertina: © Pavel Losevsky | Dreamstime.com – Surprised Teenager Boy Against Sea, Half Of Face Photo

A volte è difficile entrare nella testa di qualcun altro. Parlo di personaggi di narrativa. Certi sono più scontati di altri e qualcuno lo è molto meno di quanto si possa pensare.

Joe è un ragazzino maturo di una Londra del 2358. Tecnologia a go go e privacy inesistente. Come in 1984 di George Orwell c’è chi ha ben pensato di globalizzare tutto. Connessioni di rete locale incluse. Tutto passa per Anika, tutto lo sciibile umano voluto è in linea e accessibile con un pliabook. Ma è davvero tutto accessibile?

Parlo del romanzo “Joe è tra noi“. Ultima mia fatica letteraria: un thriller fantascientifico con ben 12 recensioni tutte entusiaste.

E in questo scenario devi ragionare nella testa di un ragazzo di 14, 16 e 18 anni. Avere paura, paura del mondo che ti circonda e delle sensazioni che provi, hai paura di non essere te stesso e, quando scopri che è così, vai nel panico più completo. Qualcuno ha alterato la tua personalità, ma fino a che punto?

Mi sono divertito a pensare nella testa di Joe, del professor Lafken. A seminare indizi.

Joe e Stephen. Un ragazzino e un adulto. Un ragazzino spaventato che cerca aiuto in un adulto, che si apre con lui e Lafken gli fa da maestro, lo consiglia. Un rapporto che c’è bene o male in ogni mio scritto, come una costante. C’è nei racconti “Ricordi” e “Inquietudini” nella raccolta “Deve accadere“. C’è in un romanzo inedito, c’è in uno di prossima pubblicazione ma in forma leggermente diversa e c’è in “Le parole confondono“, dove Francesco è l’adulto a cui Andrea si appoggia da adulto e c’è il nonno di Andrea quando Andrea è ancora un adolescente. Ma i personaggi sono sempre unici. Almeno si spera.

E in generale è importante pensare come penserebbe un dato personaggio per creare un carattere delineato, coerente con le proprie azioni e pensieri, indipendentemente da quali essi siano. Stessa cosa deve essere fatta coi personaggi secondari. È importante non far fare a tutti le stesse cose, è importante che non agiscano e pensino nello stesso modo, che non abbiano piccole caratteristiche o tic comuni a meno che non si scopra che alla fine sono lo stesso personaggio o sono gemelli.

dove compare Joe è tra noi?

Interviste

Altre recensioni

Disponibile in ebook su…

Disponibile in cartaceo su…

Segui Joe è tra noi qui.

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